Nel suo blog mette insieme l’architettura dell’informazione e l’audio e se siete in Sicilia potrete ascoltarlo dal vivo il 18 febbraio nell’edizione palermitana del WIAD. Sto parlando di Toni Fontana, ospite di questo podcast numero 24 incentrato su Architettura dell’informazione, audio, assistenti vocali, Her di Spike Jonze e, naturalmente, il WIAD.
Immagine di copertina, via.
Link utili
- Blog Architettura dell’informazione sonora: tonifontana.it
- Sito ufficiale WIAD Palermo: wiadpalermo.com
- Libro Design for Voice Interfaces (ebook gratuito): oreilly.com
La citazione di Toni
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Leggi la trascrizione del podcast
[FABIO] Ciao, la voce che senti è quella di Fabio Bruno. Siamo arrivati al podcast numero 24 di Start Me Up, il format che parla di innovazione tecnologica e sociale al Sud Italia. Start Me Up è prodotto da Smartwork idee digitali per il mondo reale con la fondamentale collaborazione di keedra hosting, servizi web per il tuo business.
[FABIO] Il 18 febbraio 2017 si svolge, in contemporanea mondiale in 65 città e in 29 paesi, il World IA Day, la Giornata Mondiale dell’Architettura dell’Informazione. Tra le città in cui si svolgerà l’evento c’è anche Palermo che vede tra gli ospiti Toni Fontana. Il World IA Day è organizzato da PMO Coworking, Push, e i gruppi cittadini del Fablab e lo UX Book Club. Per introdurre Toni Fontana voglio usare le parole che lui stesso usa nel suo blog: siciliano e architetto dell’informazione con la passione dell’audio. Ciao Toni
[TONI] Ciao
[FABIO] Sulla definizione di siciliano non mi soffermerei più di tanto, ma mi interessa di più chiederti quella di architetto dell’informazione.
[TONI] L’architetto l’informazione è diciamo una figura una figura moderna già in Italia è arrivata diciamo 10 anni fa quindi praticamente abbiamo che è una una una figura che già dovrebbe essere molto affermata in Italia e lo è teoricamente perché in Italia ci sono i teorici dell’architettura dell’informazione a livello occidentale e in pratica però non è ancora molto diffusa è molto conosciuta come professione. In pratica cosa fa l’architettura dell’informazione l’architetto dell’informazione? Mettono ordine alle informazioni che si trovano all’interno dei siti web. Per cui diciamo che il concetto chiave dell’architettura dell’informazione è la trovabilità, cioè il fatto di poter trovare all’interno del sito web le informazioni che sono utili all’utente.
[FABIO] Mi ha molto colpito questa frase che ho letto sul tuo blog: “Che dietro ad un ecosistema digitale ci sia un architetto dell’informazione non è sempre detto, ma di certo c’è sempre una architettura dell’informazione.”
[TONI] Quando tu costruisci un sito web così come costruisci un palazzo, un’abitazione o luogo fisico l’architettura c’è perché deve tenersi su sia il sito web, sia la struttura fisica. Il problema è che molte volte, così come molti siti vengono costruiti, dove c’è tutto all’interno del sito c’è tutto ma l’utente non trova quello che cerca. E quindi a questo punto è chiaro che non c’è un architetto dell’informazione, non c’è cioè quella figura che è da legame tra l’utente e il sito web perché generalmente i siti sono stati fatti fin dall’inizio di internet dagli sviluppatori, gli sviluppatori si occupano appunto di creare la architettura dell’informazione. La fase successiva, spesso però gli sviluppatori non si occupano più di quello che è la relazione tra il sito web e l’utente o meglio adesso c’è gente e ci sono sviluppatori e hanno diciamo che si stanno avvicinando alla user experience e così anche all’architettura dell’informazione e hanno questa sensibilità però non è ancora abbastanza diffusa.
[FABIO] L’importanza di una disciplina come l’architettura dell’informazione si evince anche dal fatto che può essere applicata a numerosi campi: nella PA o nei brand…
[TONI] L’architettura dell’informazione può essere utilizzata ormai anche in siti fisici perché le informazioni ti possono venire… cioè anche nella costituzione di un museo, nella costruzione di un museo, nella disposizione di un museo, interviene anche l’architetto l’informazione perché le informazioni che ti arrivano da un museo possono essere anche digitali. Non sono più soltanto oggetti fisici ma anche digitali, per cui il l’architettura dell’informazione può essere applicata a qualunque… sia la pubblica amministrazione che ne ha tanto di bisogno. Per esempio quante volte siamo andati in un sito del Comune dove sappiamo che c’è tutto, perché ci sono tutte le delibere, ci sono tutte le informazioni, le news necessarie, perché è per obbligo che la pubblica amministrazione deve pubblicare sul sito tutte le informazioni ma poi non le troviamo o quanto meno abbiamo difficoltà, una grandissima difficoltà, a trovare quelle informazioni.
[FABIO] State ascoltando Start Me Up, Fabio Bruno al microfono. Siamo al telefono con Toni Fontana, uno degli ospiti del WIAD Palermo. Passiamo alla seconda parte della tua definizione, quella cioè quella riferita alla passione dell’audio. Lo fai principalmente da appassionato, anche se in realtà non sei solo questo…
[TONI] Sì lo faccio da appassionato e cioè io ho avuto questa esperienza decennale sulla radio e quindi praticamente appunto l’audio, il podcast, lo streaming sono state delle cose che mi hanno appassionato, anche professionalmente. Diciamo che ho aggiunto all’architettura dell’informazione questa nota sonora, per il fatto che le informazioni e anche il suono e la sonorità aggiunge informazione a tutto il mondo che ci circonda. Per cui diciamo che nel mio blog cerco di unire queste due passioni, passioni e professioni. Nell’architettura dell’informazione sonora quello che sto studiando in questo momento sono gli assistenti vocali. Assistenti vocali perché diciamo si stanno pian pianino, si stanno perfezionando e si stanno e appunto diffondendo sempre di più e quindi praticamente diciamo che mi sto appassionando a questo studio, alla progettazione di assistenti vocali.
[FABIO] Forse tu sei una delle poche persone a cui posso fare questa domanda. Non so se ti è capitato di vedere Her (il film di Spike Jonze) in cui il mondo è fatto di sistemi operativi audio. Quanto siamo lontani da quel tipo di futuro, secondo te?
[TONI] Secondo me siamo lontani. Il problema è che appunto l’aspettativa è molto alta rispetto agli assistenti vocali. Io invece diciamo che mi avvicinerei più che altro a un altro film che è War Games perché noi tendiamo ad umanizzare l’assistente vocale; noi dobbiamo ricordare che comunque l’assistente vocale è ancora un robot, un computer e l’intelligenza artificiale in questo momento non ha questa potenza di calcolo. La diffusione degli assistenti vocali in questo momento deriva dal fatto che la potenza di calcolo dei nostri telefonini è molto alta così come quella dei computer, però non è così talmente alta che da equiparare il nostro cervello in pratica e quindi da rispondere adeguatamente al nostro cervello. Diciamo che secondo me ci arriveremo a quel film Her ovviamente il computer non potrà esprimere sentimenti, però ci avvicineremo a quella efficienza, però ancora non è così immediato come come si possa pensare.
[FABIO] Toni, come ho detto nella presentazione tu sarai uno degli speaker del WIAD Palermo che si svolgerà il 18 febbraio. Puoi darci qualche anticipazione?
[TONI] Partirò da una domanda: “Che cosa accade quando il nostro dispositivo diventa troppo silenzioso?”. Da questa domanda praticamente racconterò una breve storia del suono, dai suoni da cui deriviamo; i nostri dispositivi inizialmente erano molto rumorosi e poi pian pianino si è proceduto diciamo al silenziamento dei nostri dispositivi. Eppure nel momento in cui sono diventati completamente silenziosi, si è iniziato a progettare suoni per ricostruire di nuovo quella esperienza sonora che era precedente. Faccio l’esempio proprio del telefono, appunto lo squillo del telefono.Il telefono antico faceva dei rumori, degli squilli molto acuti, molto molto forti, i nostri cellulari invece sono silenziosi per cui all’interno del cellulare oggi mettiamo lo squillo che era lo squillo soprattutto viene messo lo squillo proprio quello antico come riconoscimento. Da qui poi diciamo che parlerò un po’ della progettazione dei suoni e sul perché appunto i suoni vengono progettati. Nella presentazione del WIAD ho detto che il passaggio è breve dalla progettazione dei suoni alla progettazione degli assistenti vocali: in realtà è complesso il passaggio. Diciamo che è breve dal punto di vista concettuale. Per cui appunto poi parlerò di Alexa che è l’assistente vocale prodotta da Amazon e spiegherò perché è più interessante dal punto di vista dell’architettura dell’informazione rispetto alle altre assistenti vocali che sono comunque in commercio come Siri o Cortana.
[FABIO] In chiusura hai qualche libro o podcast da consigliare ai nostri ascoltatori per approfondire i temi dell’architettura dell’informazione applicata all’audio?
[TONI] Non ci sono molti molti libri e non c’è molta bibliografia. Però è uscito adesso uno degli ultimi libri che è uscito è “Design for voice interface” di Laura Klein che appunto è molto interessante e parla appunto del linguaggio naturale e della progettazione di interfacce vocali.
[FABIO] Grazie mille!
[TONI] ok grazie a te e buona giornata a tutti
[FABIO] Lui era Toni Fontana che potrete ascoltare durante il prossimo WIAD Palermo. Vuoi più informazioni al riguardo? Visita radiostartmeup.it
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[FABIO] Start Me Up è prodotto da smartwork idee digitali per il mondo reale e reso possibile grazie al contributo di keedra hosting, servizi web per il tuo business. Io sono Fabio Bruno, grazie per aver ascoltato questa puntata, alla grande!
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