Una startup sarda ripropone il famigerato problema dell’inquadramento delle logiche della sharing economy all’interno della legge. Questa volta il settore ad essere attaccato è quello del turismo e la startup in questione è la sarda Guide Me Right. Una settimana fa circa l’applicazione è stata accusata dalla ConfGuide Toscana di non rispettare la legge in quanto permetteva a chiunque di fare da guida turistica dietro un compenso senza i relativi permessi. Il founder di Guide Me Right Luca Sini ha risposto alle accuse attraverso un articolo, dando vita a #iostoconguidemeright, campagna social a sostegno della piattaforma. “È stata una cosa totalmente inaspettata e naturalmente ci ha fatto molto piacere – dice ai microfoni di Start Me Up – sopratutto perché siamo stati difesi anche da persone che non sono registrate sulla piattaforma ma ne hanno intuito il potenziale”. Luca respinge le accuse ponendo la questione proponendo un cambio di prospettiva: l’utente di Guide Me Right non è alla ricerca di una guida, bensì di qualcuno del posto che lo cali nella realtà locale. Non a caso i ciceroni di Guide Me Right si chiamano Local Friend. “Credo che la differenza stia nel tipo di esperienza che l’utente ha intenzione di fare” continua Luca: c’è chi paga per avere un servizio che deve essere impeccabile e chi invece ha voglia di frequentare qualcuno del posto e fare un giro fuori dai canoni standard del turismo. Ma questo non significa che l’uno sia incompatibile con l’altro. Aldilà della campagna social che sfocerà in una serie di eventi organizzati in Toscana per questo fine settimana, Guide Me Right è in piena campagna crowdfunding: l’intento è quello di sviluppare ulteriormente la piattaforma e includere nuovi servizi. In cambio di qualche premio potete fare la vostra offerta su eppela.com.
In maniera un po’ insolita si parla poi della Maker Faire di Roma che apre i battenti oggi per chiudere il 18 ottobre. Avrei potuto chiamare chiunque ma l’occasione era troppo ghiotta per avere come ospite Paolo Mirabelli di DroniLab, un vero e proprio innovatore del Sud Italia (nonché Digital Champion) che elenca ai microfoni di Start Me Up i motivi per cui non dovreste perdervi questa terza edizione della Maker Faire. Non preoccupatevi perché in caso non poteste andarci c’è Periscope. Sia Paolo che il suo socio Digital Champion Massimiliano Aiello trasmetteranno l’evento. Gli account per seguire le dirette sono @paolomirabelli1 e @akamasensei.
L’ultimo ospite di questa sesta puntata arriva da PAC’15, evento di cui abbiamo parlato abbondantemente nelle scorse settimane e che ha visto tra i protagonisti anche Salvatore Sanfilippo, meglio conosciuto come antirez. Salvatore ha creato in licenza open source Redis un tool che simula la memoria a breve termine del nostro cervello per i portali web. Pensate che questo sistema è utilizzato anche da Twitter! Salvatore dice delle cose molto interessanti mischiando etica hacker con il mondo startup, facendo notare che la prima ha molto da insegnare al secondo. L’altra parte dell’intervista si concentra invece sul futuro dell’open source e delle minacce che arrivano da grossi colossi e in parte anche dal cloud. Un’intervista da ascoltare tutta d’un fiato.