Dal Decreto Rilancio all’attenzione verso gli ultimi: cosa succede nel mondo dell’innovazione

Come ogni mese apriamo le porte della nostra Camera a Sud. È questo il luogo dove raccogliamo le principali notizie del mondo dell’innovazione al Sud Italia. Questo mese partiamo inevitabilmente dal Decreto Rilancio segnalandovi qualche link per approfondire il testo e offrendovi qualche considerazione a riguardo. Poi segnaliamo le operazioni di due realtà italiane, una exit e un nuovo round di investimenti: sintomo che il mercato delle startup non si è mai fermato (almeno, non tutto). E poi diamo spazio al sociale con le iniziative delle associazioni che tra Palermo e Napoli stanno aiutando chi è stato colpito dal punto di vista economico da questa crisi. Ci sono due reportage (uno video e uno audio) che raccontano le esperienze in queste due città.

Infine, chiudiamo questo numero di Camera a Sud con le proposte che arrivano dai membri di Startup Turismo. Sono soluzioni che arrivano a supporto degli operatori turistici, il cui futuro è più incerto che mai.

Al via il Decreto Rilancio: i link per approfondire e qualche riflessione

Il 20 maggio 2020 il Governo Italiano ha dato il via al Decreto Rilancio. Una misura che intende – si legge sul sito del Mise “continuare, dopo il decreto Cura Italia e il decreto Liquidità, a supportare e rafforzare le attività produttive che hanno subito forti perdite di fatturato durante questa emergenza”.

Il mondo dell’innovazione ha accolto abbastanza bene questa misura. Adesso bisognerà  vedere se e come il decreto verrà modificato durante l’iter parlamentare. Lo sottolinea Giampaolo Coletta di Italia Startup che si dichiara soddisfatto delle varie misure adottate dal Governo, ma dice anche che “l’Associazione seguirà con attenzione sia l’iter parlamentare che la fase di attuazione, per fare in modo che sia mantenuto il rilevante impegno che il Governo ha messo in campo con questo decreto”.

Per chi non lo avesse letto, sul sito del Mise è possibile trovare il testo completo del decreto e una sintesi delle misure, con tanto di pdf riassuntivo. Anche Digitalic fa una buona sintesi di ciò che è possibile trovare nel decreto. Per chi poi volesse approfondire ulteriormente, il Ministro Patuanelli ha rilasciato una lunga intervista a Startupitalia in cui discute abbondantemente delle misure messe in campo dal Governo.

Piccolo parere non richiesto: avremmo preferito leggere che i finanziamenti destinati alle startup non dovessero per forza passare da soggetti terzi (incubatori e/o simili). Ci piacerebbe che chi facesse startup avesse la totale fiducia dallo Stato, ricevendo i soldi direttamente. In questo sistema leggiamo una sorta di “attenzione paternalistica” nei confronti di un sistema che necessita di una fiducia che si sta guadagnando sul campo (vedi prossima notizia) ma che gli deve essere riconosciuta.

Exit e round di investimento: il mercato italiano delle startup non si è mai fermato

Questo mese è stato caratterizzato dalla exit di Checkout Technologies, startup italiana che ha sviluppato una tecnologia di automatizzazione della spesa (sullo stile dei supermercati di Amazon Go). Checkout Technologies è stata acquisita da Standard Cognition, player americano guidato da Jordan Fisher che ha raccolto in Silicon Valley ben 86 milioni di dollari. Segnaliamo l’ottimo articolo di Giancarlo Donadio che su Startupitalia ha raccolto le prime impressioni di Enrico Pandian. A tutto il team i nostri complimenti.

Notizia invece di oggi è il nuovo round di investimento operato da Vertis SGR. La società campana insieme a Poste Italiane, P101 sgr, Italia500 e 360 Capital ha sottoscritto una operazione sul capitale di Milkman. Milkman, piattaforma logistica che consente di offrire un accurato servizio di consegna e un dettagliato servizio di tracciatura, è già al terzo round di funding dopo quelli già realizzati nel 2016 e 2018: l’operazione porta così il capitale complessivamente investito nella società ad oltre 35M di Euro.

Un altro ben segnale di un mercato che vede le startup sempre più protagoniste dello sviluppo del Paese.


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Affinché nessuno resti indietro: l’impegno delle associazioni nei confronti di chi ha perso il lavoro

Spostandoci sul tema dell’innovazione sociale, non sono poche le realtà che soprattutto al Sud Italia non hanno dimenticato gli ultimi. A Palermo alcune associazioni stanno dando una mano alle persone che a causa del Covid-19 hanno perso anche quel lavoro precario che svolgevano fino a qualche mese fa. Lo racconta Noemi La Barbera su Internazionale con un breve video reportage.

E lo stesso avviene a Napoli dove gli abitanti e gli attivisti si sono attivati durante il lockdown per prendersi cura dei propri vicini. Un’audioinchiesta racconta la situazione reale delle persone e delle famiglie nelle zone di Montesanto e dei Quartieri Spagnoli di Napoli raccogliendo le voci dei diretti interessati. È stato realizzato dal collettivo C.I.TT.A. e la prima puntata (le altre sono in fase di realizzazione) si può ascoltare sulla pagina facebook dello Sgarrupato.

Le proposte di Startup Turismo per il rilancio della stagione estiva

Uno dei settori che sta pagando di più l’avvento del Coronavirus è certamente il turismo. In questi giorni di riapertura, si susseguono le teorie su come sarà il mercato d’ora in avanti, ma le previsioni degli specialisti, almeno a breve termine, non sono rosee. È necessario un cambio di prospettiva.

L’associazione Startup Turismo ha raccolto sul proprio sito alcune iniziative provenienti dal mondo dell’innovazione. Ci sono diverse proposte per la stagione estiva che ruotano attorno a temi come la sicurezza, le esperienze on line, i travel bond, la digitalizzazione dei contenuti e i nuovi strumenti di promozione. Sono tutte raccolte qui.

Meglio un uovo oggi o una gallina domani?

Il detto “Meglio un uovo oggi che una gallina domani” da sempre ci indica un approccio alla vita di tipo conservatore, votato all’accontentarsi di ciò che c’è oggi per non rischiare domani. In realtà c’è una tendenza negli Stati Uniti che riguarda il mercato delle galline vive e stravolge questa visione. O almeno questo è quello che ha capito Fabio e racconta in questo nuovo episodio di “Spam – è tutto grasso che cola”.

Spam – è tutto grasso che cola

Spam tutto grasso che cola - podcast copertina

Un podcast minimale e settimanale che si concentra su un particolare tema. Ogni lunedì Fabio parla di qualcosa che ha che fare con il mondo dell’innovazione (e anche un po’ del Sud Italia, ma non solo), solo per il gusto di parlarne.

Spam è come il grasso che, colando, dà il gusto alle cose. Ed è anche qualcosa di indesiderato, non richiesto, che arriva prepotente nelle vostre caselle mail. Sta a voi prendervi il coraggio di accettarlo e ascoltarlo.

Spam si ascolta solo tramite Patreon ed è riservato a chi dona almeno 10$ al mese.

La foto di copertina è di Thomas Iversen on Unsplash.

Misura solo ciò che conta: gli OKR spiegati da chi li ha inventati

Sulla scorta del web café di aprile, questo mese abbiamo letto per voi Measure what matters di John Doerr. È un libro che si concentra sulla produttività e il raggiungimento degli obiettivi. È stato scritto dall’ideatore degli OKR e racconta di come alcune grandi aziende come Google o la Gates Foundation abbiano raggiunto  risultati molto più importanti e in minor tempo grazie a questa metodologia.

Ti interessa la metodologia OKR?

Guarda il web café con Marco di Product Heroes

L’importanza di avere una direzione e la bellezza di raggiungere gli obiettivi

Uno degli aspetti che vengono messi sin da subito in evidenza nel libro è Measure what matters - misurare con gli okrl’importanza di avere una direzione. Sembra una banalità ma chi lavora a un proprio progetto spesso riscontra una certa difficoltà nel seguire un obiettivo, soprattutto se a lungo termine. Peggio è la situazione in una grande azienda con tanti manager e dipendenti. La metodologia OKR risolve questo problema permettendo a tutti di tenere sempre a mente la direzione da avere. In più, gli OKR sono caratterizzati da un approccio aperto dove sia chi è a capo dell’azienda che chi è alla dipendenze può scegliere come agire. L’importante è raggiungere l’obiettivo. Questo ha almeno due effetti sul lavoro quotidiano. Da una parte un continuo allineamento tra tutti i lavoratori (tutti sanno chi ha fatto cosa) e dall’altra parte si instaura un rapporto di fiducia. I manager non devono controllare ossessivamente quanto lavora il dipendente x e soprattutto non devono star lì a dire cosa fare. Saranno i risultati a parlare per ciascuno. Questo approccio permette perciò di instaurare un clima di confronto continuo a tra tutti i lavoratori all’interno dell’azienda, eliminando così le noiose riunioni di aggiornamento.

L’importanza degli Stretch Goals

Per poter funzionare al meglio, gli OKR hanno bisogno dei cosiddetti stretch goals. In italiano potremmo chiamarli obiettivi sfidanti. È infatti necessario porre l’asticella dei propri obiettivi leggermente al di sopra delle proprie aspettative. Questo serve a motivare tutti a dare il massimo. La regola dice che se si raggiungono facilmente tutti gli OKR allora non si sta applicando la metodologia nel modo corretto.

A chi si rivolge il libro

Il libro è stato scritto per tre tipi di lettori. Può essere utile ai CEO e ai manager che hanno intenzione di vedere crescere la produttività dell’azienda di cui fanno parte. Viste anche le enormi potenzialità degli OKR, questo libro può essere adattato anche ai founder di startup: attraverso le pagine di questo libro potranno trovare utili consigli per gestire la propria impresa in modo trasparente e con una attenzione particolare al raggiungimento degli obiettivi. Potrà sembrare insolito, ma anche chi ricopre un ruolo da dipendente potrà trovare giovamento dalla lettura del libro di John Doerr. Qui potranno trovare nuovi stimoli e nuovi modi per rendicontare la propria produttività.

Chi è l’autore

John Doerr è il VC americano che ha diffuso in tutti gli Stati Uniti la metodologia OKR. Oltre al lavoro per la Kleiner Perkins, John Doerr è stato membro dell’Economic Recovery Advisor Board dell’ex Presidente americano Barack Obama.

Measure what matters può essere acquistato qui.

Foto di copertina di Charles Deluvio on Unsplash

Antisocial: comunicare senza usare i social network

A maggio la comunicazione è tornata protagonista del web café. Insieme a Andrea Ciraolo di Passione Podcast abbiamo cercato di capire come si può portare avanti un proprio progetto online e comunicarlo senza utilizzare i social network. L’evento è riservato alle due community Patreon che sostengono i rispettivi progetti. Tu puoi vedere la registrazione (o ascoltare l’audio) facendo una donazione a Start Me Up.

comunica senza usare i social network

Perché comunicare senza usare i social network?

Non usare i social network potrebbe sembrare un controsenso per chi è alla ricerca di pubblico. Al contrario, usarli troppo crea alcune distorsioni che alla lunga possono deteriorare la comunicazione del proprio progetto. Per questo motivo con Andrea abbiamo cercato di trovare il modo per bilanciare il nostro modo di comunicare, smarcandoci da quei meccanismi “social” che spesso hanno un effetto boomerang sul nostro prodotto.

La donazione ti dà diritto a vedere anche gli altri web café e partecipare ai prossimi. Scopri tutte le tematiche che abbiamo trattato fino a qui e unisciti adesso alla community di Start Me Up!

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Chi è Andrea Ciraolo?

Andrea Ciraolo è l’autore del podcast Passione Podcast, il podcast che ti insegna a creare il tuo podcast, dove Andrea sbaglia al posto tuo! Andrea usa poco i social network per comunicare i suoi progetti: nonostante ciò riesce a raggiungere il target giusto. 

Andrea ha una laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche all’Università degli Studi di Milano-Bicocca, è un nerd, insegnante di informatica e web designer, avviato verso la professione di podcaster professionista nonché a incubatore e acceleratore di podcast.

Cos’è il web cafè?

Il web café è un webinar con un esperto del mondo dell’innovazione del Sud Italia: lo scopo è imparare un po’ di più su un determinato argomento o sviluppare in modo corretto una particolare competenza. Lo stile è informale e durante i web café i partecipanti contribuiscono alla realizzazione del contenuto ponendo domande prima o durante la diretta. Scopri tutti i web café realizzati fino a ora e tutto quello che puoi avere entrando a far parte della Community Telegram di Start me Up.

La foto di copertina è di Prateek Katyal via Unsplash

Cosa significa per noi di Start Me Up il nove maggio

In questo nuovo appuntamento di “Spam – è tutto grasso che cola”, Fabio si lascia andare al significato che il nove maggio ha per Start Me Up e del perché in questo podcast si parla di mafia in un certo modo.

I link a cui facciamo riferimento si trova nella descrizione di questo podcast che potrete ascoltare solo se fate una offerta mensile di almeno 10$ a Start Me Up.

Spam – è tutto grasso che cola

Spam tutto grasso che cola - podcast copertina

Un podcast minimale e settimanale che si concentra su un particolare tema. Ogni lunedì Fabio parla di qualcosa che ha che fare con il mondo dell’innovazione (e anche un po’ del Sud Italia, ma non solo), solo per il gusto di parlarne.

Spam è come il grasso che, colando, dà il gusto alle cose. Ed è anche qualcosa di indesiderato, non richiesto, che arriva prepotente nelle vostre caselle mail. Sta a voi prendervi il coraggio di accettarlo e ascoltarlo.

Spam si ascolta solo tramite Patreon ed è riservato a chi dona almeno 10$ al mese.

La foto di copertina è di Octavian Rosca via Unsplash.

Il pitch perfetto in quattro punti: i consigli di Maurizio La Cava

Il Pitch buono è quello efficiente. Se ci segui lo sai almeno da un paio d’anni. Da quando cioè è passato Maurizio La Cava dai nostri microfoni e lo ha spiegato in uno dei nostri podcast. Già allora ci siamo resi conto di quanto fondamentale fosse il pitch nella vita di una startup. È quindi importante non lasciare al caso nessun dettaglio quando ci si prepara a affrontare una platea di investitori. In questi giorni Maurizio sta diffondendo un nuovo strumento, l’investor pitch canvas. Uno schema che racchiude gli aspetti fondamentali di un pitch. 

pitch perfetto - il podcast con Maurizio La Cava

Perché un investor pitch Canvas?

Il pitch è il biglietto da visita di una startup, una presentazione breve, concisa, incisiva in cui si illustra la mission di un’impresa. Una presentazione che solitamente deve essere fatta in 5 minuti. È quindi necessario inserire quante più informazioni possibili, senza però annoiare il nostro Investor Pitch Canvas per un pitch perfettointerlocutore, anzi! Dobbiamo cercare di coinvolgerlo sempre più. Ci vuole tanto esercizio, va detto, ma anche una buona dose di consigli non guasta. Per questo motivo, Maurizio La Cava, che è docente di Presentation & Pitching strategies al Politecnico di Milano e Ceo di MLC Presentation Design Consulting, ha studiato i pitch dei founder di alcune delle più importanti aziende e ha individuato un modello di presentazione ricorrente e di successo, l’Investor Pitch Canvas (clicca sull’immagine per scaricare il template).

“Il canvas – assicura Maurizio – permette di strutturare una presentazione di pitch includendo tutte e solo le informazioni necessarie. Ogni sezione è disposta all’interno di un flusso comunicativo ottimizzato che permette di aver sempre in mente l’ordine da seguire”. Vediamo adesso le informazioni principali che non possono mancare.

I quattro elementi che non devono mancare in un investor pitch perfetto

Un pitch perfetto parte sempre da un problema, giunge ad una soluzione, passando dalla richiesta di raccolta fondi fino ad una roadmap per tracciare l’andamento del portafoglio d’investimento.

Il primo passo è quello più importante, dove lo startupper si gioca un po’ tutto. Per questo motivo è necessario iniziare bene. Bisogna presentare un problema che sia abbastanza diffuso e se così non fosse, sarà responsabilità dello startupper descrivere il contesto, introducendo il problema e spiegando l’impatto che il progetto avrà sulla società.

Una volta agganciato il pubblico con il problema è necessario presentare una soluzione, che è poi il progetto di impresa che si sta presentando. La soluzione deve essere la migliore sul mercato e deve, ovviamente, risolvere tutti gli aspetti messi in evidenza un attimo prima mentre si parlava del problema. Solitamente si parla di unique value proposition 11.maurzio_pitchdell’impresa che risponde alle domande: “A quali clienti ci rivolgiamo?” e “qual è il bisogno che risolviamo?”.

Se siamo stati bravi fin qui, il pubblico sarà coinvolto e possiamo chiedere loro qualcosa in cambio. Infatti non esiste pitch perfetto senza una Call to Action. È quindi arrivato il momento di far avanzare la richiesta di finanziamento mostrando l’importo che stiamo cercando, la relazione sullo stato di avanzamento della raccolta di fondi e gli stanziamenti previsti dai fondi richiesti. Se possiamo, mostriamo anche le diverse percentuali di allocazione del budget che vengono richieste. Non è obbligatorio, ma è molto utile.

Infine mostriamo di avere le idee chiare e facciamo capire a chi ci ascolta cosa vogliamo fare dei soldi che stiamo chiedendo. È quindi il caso di mostrare una sequenza temporale come modello di grafico. Facciamo attenzione però, avverte La Cava, a segnalare solo il periodo di tempo in cui si prevede di utilizzare il finanziamento. “Il consiglio è quello di evitare di presentare una tabella di marcia ventennale quando si sa che in una startup anche solo un anno può rovesciare completamente le prestazioni dell’attività”.

La foto di copertina è di Headway via Unsplash

Immaginare il futuro del lavoro da casa: l’Ohana Meetup va in remoto

È sempre complicato spiegare cosa è l’Ohana Meetup. L’evento sul futuro del mondo del lavoro ormai da tre anni viene organizzato da Cocoon Projects. Gli aggettivi per descriverlo sono sempre positivi: unico, stimolante, sfidante. Si, sfidante, nel senso buono del termine, ovviamente. Perché chi partecipa sa che l’Ohana Meetup in due giorni ti metterà davanti a una serie di temi e argomenti che ruotano intorno al futuro del lavoro. Cosa rappresenta oggi? Come evolve? Quale valore ha oggi? È lo stesso di ieri? E domani? Cosa succederà?

Sono domande che hanno un peso enorme, soprattutto alla luce del momento che stiamo vivendo. Così dopo le due edizioni di Roma e Barcelona, quest’anno l’Ohana Meetup si terrà per la prima volta totalmente da remoto tra il 5 e il 6 giugno. È una decisione che si è resa necessaria viste le varie misure del contenimento del Covid19. Gli organizzatori però tranquillizzano tutti: anche se non ci si incontrerà di persona, lo spirito dell’Ohana Meetup resterà invariato. E conoscendo gli amici di Cocoon Projects c’è da prenderli sul serio.

Come partecipare all’Ohana Meetup 2020

Da qualche giorno perciò è possibile acquistare nuovamente i biglietti. Gli organizzatori hanno pensato a due formule:

  • Un “Full Remote OM Ticket” di € 18 (IVA inclusa, quando applicabile) che include la partecipazione all’evento e alla festa distribuita del sabato sera;
  • Un “Remote Ohana Party Ticket” di € 4 (IVA inclusa, quando applicabile) che dà accesso alla sola festa distribuita del sabato sera.

Anche se la formula da remoto potrebbe bloccare qualcuno, il consiglio è di partecipare. Se vi sentite parte della tribù di professionisti, game changer, appassionati del mondo del lavoro non dovete assolutamente perdere questo evento. Il futuro del mondo del lavoro è di chi lo progetta.

Maggiori informazioni sono su ohanameetup.party.

A cosa serve l’innovazione?

Il covid-19 sta mettendo in luce una serie di criticità con cui fino a ora non avevamo fatto i conti. Una su tutti: l’innovazione? Qual è il suo ruolo? A cosa serve? Fino ad oggi cosa ne abbiamo fatto? Fabio, in questo nuovo appuntamento di “Spam – è tutto grasso che cola” parte da un articolo parecchio critico nei confronti della Silicon Valley per arrivare fino all’ecosistema Startup Italiano.

I link a cui facciamo riferimento si trova nella descrizione di questo podcast che potrete ascoltare solo se fate una offerta mensile di almeno 10$ a Start Me Up.

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Spam tutto grasso che cola - podcast copertina

Un podcast minimale e settimanale che si concentra su un particolare tema. Ogni lunedì Fabio parla di qualcosa che ha che fare con il mondo dell’innovazione (e anche un po’ del Sud Italia, ma non solo), solo per il gusto di parlarne.

Spam è come il grasso che, colando, dà il gusto alle cose. Ed è anche qualcosa di indesiderato, non richiesto, che arriva prepotente nelle vostre caselle mail. Sta a voi prendervi il coraggio di accettarlo e ascoltarlo.

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La foto di copertina è di Octavian Rosca via Unsplash.

IoT e Intelligenza Artificiale in agricoltura: il caso studio di aprile è Evja

Più o meno tre anni fa di questo periodo pubblicavamo il podcast con l’intervista a Paolo Iasevoli di Evja. La startup campana allora si stava guadagnando un posto di tutto rispetto nel settore della agricoltura smart. Evja mette insieme infatti Internet of Things, Intelligenza Artificiale e modelli agronomici predittivi, un mix che si è rivelato vincente in questi anni perché ha permesso a questa startup di crescere, soprattutto all’Estero. Il prodotto da loro realizzato – OPI – ha trovato una buona accoglienza nel proprio target di riferimento: il settore agricolo, un target che solo apparentemente può essere considerato tradizionalista.
Venerdì 24 aprile abbiamo avuto modo di conoscere meglio il progetto e la storia che c’è dietro Evja perché Paolo Iasevoli è tornato a Start Me Up, questa volta però come protagonista di Casi Studio.

Fai la tua donazione e guarda il “Casi Studio” di aprile

I sostenitori di Start Me Up hanno perciò avuto modo di ascoltare direttamente da Paolo quali sono stati i passi e le difficoltà superate che hanno permesso a Evja di crescere e farsi conoscere in tutto il mondo. Paolo ha inoltre spiegato come Evja ha aiutato il settore dell’agricoltura a essere più intelligente e sostenibile.

Puoi guardare la registrazione di questo appuntamento di Casi Studio effettuando una donazione mensile di almeno 15$ attraverso Patreon. La donazione dà la possibilità anche di accedere alle registrazioni degli appuntamenti passati dedicati alla community Patreon di Start Me Up.

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Cosa fa Evja e come ha innovato il settore dell’agricoltura?

Attiva nel settore agritech, Evja unisce Internet of Things, Intelligenza Artificiale e modelli agronomici predittivi per aiutare le aziende agricole a prendere le migliori decisioni. Così è nato OPI, il sistema di supporto decisionale che permette di ottimizzare l’irrigazione e l’uso di agrofarmaci, ottenendo così un prodotto più sano, coltivato nel rispetto dell’ambiente. Negli anni questa startup si è distinta per una progettazione condivisa con il proprio target di riferimento e per l’attenzione che ha suscitato fuori dai confini italiani. Sono aspetti che verranno trattati durante l’appuntamento di aprile.

Cosa è Casi Studio?

Grazie a Casi Studio scopri le strategie dietro le startup di successo. Mese dopo mese, i founder di startup del Sud Italia racconteranno ai membri della community di Start Me Up le mosse che li hanno portati essere quello che sono.

Dona almeno 15$ e accedi all’archivio e partecipa ai prossimi appuntamenti.

1, 2, 3… cresci! (nel senso aziendale del termine)

In questo periodo di crisi tutte le aziende sono concentrate a rimanere in piedi, sopravvivere. C’è chi invece ha deciso di crescere anche se opera nel mercato del turismo e del cibo. E lo scrive su Linkedin mostrando una strategia che ruota intorno al numero 3. Noi contiamo fino a tre e ci lasciamo ispirare da chi ha fatto della crescita aziendale una regola di vita. Lo facciamo in questo nuovo podcast di “Spam – è tutto grasso che cola!”.

Il link a cui facciamo riferimento si trova nella descrizione di questo podcast che potrete ascoltare solo se fate una offerta mensile di almeno 10$ a Start Me Up.

Spam – è tutto grasso che cola

Spam tutto grasso che cola - podcast copertina

Un podcast minimale e settimanale che si concentra su un particolare tema. Ogni lunedì Fabio parla di qualcosa che ha che fare con il mondo dell’innovazione (e anche un po’ del Sud Italia, ma non solo), solo per il gusto di parlarne.

Spam è come il grasso che, colando, dà il gusto alle cose. Ed è anche qualcosa di indesiderato, non richiesto, che arriva prepotente nelle vostre caselle mail. Sta a voi prendervi il coraggio di accettarlo e ascoltarlo.

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