12. Vuoi sapere tutto su un’opera d’arte? Fotografala!



Nel primo podcast del 2018 Start Me Up vi presenta Mereasy, una applicazione che vi permette di avere tutte le informazioni necessarie su un’opera d’arte semplicemente fotografandola. L’idea è di Enrico La Malfa, un professionista catanese appassionato d’arte che ha dedicato anima e corpo a questa applicazione.

Arte, tecnologia, fotografia

Grazie a Mereasy, Start Me Up torna alla sua essenza più pura, quella cioè di voler sostenere i progetti che nascono al Sud Italia e che cercano di farsi spazio. Un podcast che racchiude quindi, come è facile immaginare, tutto l’entusiasmo e le difficoltà di chi decide di fare impresa. Emozioni che sono amplificate se, come nel caso di Enrico, si ha già un lavoro e soprattutto una famiglia. Cerchiamo quindi di capire come è possibile conciliare il tutto, quali sono le soddisfazioni che un percorso del genere offre e perché no, alla fine scaricare questa app che soddisfa un bisogno, a nostro avviso, reale.

La citazione di Enrico di Mereasy

I riferimenti sono tutti sul sito mereasy.com dove troverete anche i link alle due versioni della app: Android e iOS. Come sempre non dimenticate di commentare e votare questo podcast nell’iTunes Store.


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Il pitch perfetto? È quello efficiente



Quali sono gli elementi che rendono un pitch perfetto? E a cosa bisogna stare attenti quando si prepara la presentazione della propria startup? Sono aspetti da non sottovalutare, visto che il più delle volte, se siete degli startupper, tocca parlare davanti a un panel di investitori o a una giuria e in palio ci sono dei soldi che possono permettere al vostro progetto di decollare.

Il pitch perfetto

Maurizio La Cava è un imprenditore che per lavoro e passione ha visto molte presentazioni e con il tempo ha capito cosa rende un pitch unico, o meglio, efficace. Su questo ha scritto un libro Lean Presentation Design e ha fondato una azienda, la MLC – Presentation design, che lavora in questo ambito. Sul sito trovate il link per scaricare il PowerPoint Addin citato durante l’intervista.

11.maurzio_pitchMaurizio è la dimostrazione che, se ti specializzi in una cosa e impari a farla meglio degli altri, è chiaro il valore che trasmetti alle persone e soprattutto hai buone possibilità per emergere. L’ho incontrato poco prima che salisse in cattedra per il workshop “Come creare un pitch di successo per la tua startup” che ha tenuto lo scorso 20 dicembre da Innesta, lo spazio di coworking e incubatore di Messina. Per gli ascoltari di Start Me Up Maurizio anticipa alcuni temi e dà qualche consiglio su come evitare gli errori più comuni quando si presenta il proprio progetto. Indirettamente poi, dimostra di come la specializzazione in un campo, anche molto settoriale, riesca a dare i propri frutti.


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10. Vuoi consumare meno e essere più green? Un Home Energy Advisor può aiutarti



Come possiamo pensare di diffondere i principi di energia sostenibile se soprattutto le persone più vulnerabili non vengono messe nelle condizioni di poter accedere perlomeno alle informazioni in modo semplice e soprattutto disinteressato? È il problema che si è posto AISFOR, Agenzia per l’Innovazione, lo Sviluppo e la Formazione che ha deciso di creare Assist, un corso mirato alla formazione di una figura professionale che soddisfi questa esigenza. Ne parliamo con Marina Varvesi, Project Manager di Assist, che chiude il ciclo di podcast che Start Me Up ha dedicato al premio Social Innovation to Tackle Fuel Poverty.

Le figure professionali formate attraverso Assist si rivolgeranno a tutte quelle persone che non riescono a soddisfare le proprie esigenze energetiche, cioè quelle persone che per cause economiche o sociali non possono occuparsi di come ridurre il loro fabbisogno energetico quotidiano. Una condizione che alcuni vivono purtroppo in modo permanente, ma che altri, a causa di eventi traumatici e straordinari, possono vivere per un certo periodo della propria vita.

Vuoi consumare meno e essere più green? Un Home Energy Advisor può aiutarti

I consulenti, definiti Home Energy Advisor, opereranno all’interno di strutture dedicate, legate inevitabilmente alle istituzioni o alle strutture sociali: per definizione, questi consulenti non dovranno essere legati a logiche di mercato. Ed è questa la vera sfida di Aisfor: sfida che sarà al centro della mentorship messa in palio attraverso Social Innovation to Tackle Fuel Poverty.
Aisfor non è nuovo a progetti che riguardano la povertà energetica e l’assistenza a chi ha bisogno di supporto in questo ambito: Aisfor sta infatti portando a termine Smart Up, progetto rivolto a mille consumatori vulnerabili che in questi mesi hanno ricevuto assistenza e consigli proprio nei settori sopra citati.

La citazione di MarinaAssist è un progetto di AISFOR  è tra le aziende premiate con il Social Innovation to Tackle Fuel Poverty, l’iniziativa della Fondazione Schneider Electric, sotto l’egida della Fondation de France, e Ashoka, in partnership con Enel. Start Me Up è media partner del premio e in un percorso in quattro podcast vi porta a conoscere le aziende che stanno facendo qualcosa per ridurre la povertà energetica e stanno diffondendo i concetti di sostenibilità anche in questo ambito. Queste imprese riceveranno un percorso di consulenza personalizzata e specializzata di circa 300 ore, oltre a un sostegno economico da parte dei promotori del contest utile a aumentare l’impatto sociale di queste idee.

Ognuna di loro impiegherà il premio a modo suo e queste interviste ci aiuteranno a capirlo e a fare in modo che queste buone pratiche siano diffuse il più possibile.


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09.Energia rinnovabile da condividere



Sfatare il mito che vuole l’energia rinnovabile costosa, ma soprattutto non permettere che siano solo le grandi multinazionali a gestire queste forme di energia alternativa. Sono più o meno questi gli intenti di Energia Positiva, azienda che si è aggiudicata il Social Innovation to Tackle Fuel Poverty e che vi presentiamo in questo podcast.
Lo facciamo intervistando Alberto Gastaldo, Amministratore Delegato della cooperativa che permette a chiunque di diventare prosumer di energia, cioè sia produttori che consumatori di energia elettrica ricavata da fonti rinnovabili. Come? Immettendo nel circuito elettrico energia pulita e dividendo i ricavi della vendita di questa energia tra i soci. In questo modo tutti guadagnano in salute perché l’energia immessa è prodotta da impianti fotovoltaici, eolici e idroelettrici. E allo stesso tempo chiunque può diventare socio e beneficiarne quindi anche economicamente senza avere l’impianto a due passi da casa.

Energia rinnovabile da condividere
Il modello proposto da Energia Positiva è adatto sia alle aziende, ma soprattutto ai privati che possono, dice Alberto, usufruire di agevolazioni e sgravi fiscali. Il messaggio che questo podcast lancia è chiaro: le rinnovabili convengono, creano ricchezza e, se condivise, sono anche economiche.

La citazione su energia di AlbertoEnergia Positiva è tra le aziende premiate con il Social Innovation to Tackle Fuel Poverty, l’iniziativa della Fondazione Schneider Electric, sotto l’egida della Fondation de France, e Ashoka, in partnership con Enel. Start Me Up è media partner del premio e in un percorso in quattro podcast vi porta a conoscere le aziende che stanno facendo qualcosa per ridurre la povertà energetica e stanno diffondendo i concetti di sostenibilità anche in questo ambito. Queste imprese riceveranno un percorso di consulenza personalizzata e specializzata di circa 300 ore, oltre a un sostegno economico da parte dei promotori del contest utile a aumentare l’impatto sociale di queste idee.

Ognuna di loro impiegherà il premio a modo suo e queste interviste ci aiuteranno a capirlo e a fare in modo che queste buone pratiche siano diffuse il più possibile.


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08. La vera sostenibilità ambientale è permettere a tutti di essere sostenibili



Se si parla di sostenibilità ambientale ed energetica non si dovrebbe prescindere dalla possibilità di permettere a tutti di poter utilizzare in modo equilibrato le fonti di calore e di energia. Fratello Sole nasce con questo scopo. Stiamo parlando di una non-profit sul risparmio energetico che fornisce una serie di servizi alle organizzazioni non-profit che lavorano con i cittadini più indigenti. Fratello Sole offre consulenza sull’autonomia energetica e i possibili investimenti da fare per trasformare i propri edifici in ambienti con minor consumo energetico, in modo da migliorare così anche il loro impatto ambientale. È una azienda pressoché unica nel suo genere e insieme al Presidente Fabio Gerosa, cerchiamo di capire perché.

La vera sostenibilità ambientale è permettere a tutti di essere sostenibili

Fratello Sole è caratterizzata da una forte radicalità verso il settore della sostenibilità ambientale e sociale, al punto da controllare tutta la filiera produttiva. In questo modo dallo studio alla realizzazione concreta delle opere si ha la certezza di essere stati rispettosi nei confronti dell’ambiente. Un aspetto molto apprezzato fino a ora, anche perché permette loro di arrivare dove altri non possono. Il segreto è la comunità (o come preferisce dire Fabio, “la comunione”) che supporta vicendevolmente i soci che ne fanno parte.

la citazione sulla sostenibilità di FabioFratello Sole è una delle aziende premiate con il Social Innovation to Tackle Fuel Poverty, l’iniziativa della Fondazione Schneider Electric, sotto l’egida della Fondation de France, e Ashoka, in partnership con Enel. Start Me Up è media partner del premio e in un percorso in quattro podcast vi porta a conoscere le aziende che stanno facendo qualcosa per ridurre la povertà energetica e stanno diffondendo i concetti di sostenibilità anche in questo ambito. Queste imprese riceveranno un percorso di consulenza personalizzata e specializzata di circa 300 ore, oltre a un sostegno economico da parte dei promotori del contest utile a aumentare l’impatto sociale di queste idee.

Ognuna di loro impiegherà il premio a modo suo e queste interviste ci aiuteranno a capirlo e a fare in modo che queste buone pratiche siano diffuse il più possibile.


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07. L’azienda come forza positiva di cambiamento



Le B Corp sono delle aziende che usano il business come forza positiva di cambiamento nei territori in cui operano. È un’invenzione americana e se sta prendendo piede anche in Italia (e in Europa) è anche grazie a InVento Lab. InVento Lab è una no-profit che propone alle scuole percorsi di formazione orientati alla costituzione di imprese che hanno a cuore l’ambiente, con un focus specifico sull’energia.

Giulia durante il pitch a Social Innovation to Tackle Fuel Poverty

Lo spiega Giulia Detomati, Amministratrice Delegata di InVentoLab che accenna anche a B Corp School, un percorso dedicato agli studenti e finalizzato a creare nuove imprese con a cuore i temi sociali e ambientali (le candidature sono aperte fino a gennaio, se siete interessati cliccate qui).

La citazione di Giulia di InventoLabPer questi motivi, InVento Lab è una delle aziende premiate per il Social Innovation to Tackle Fuel Poverty, l’iniziativa della Fondazione Schneider Electric, sotto l’egida della Fondation de France, e Ashoka, in partnership con Enel. Start Me Up è media partner del premio e in un percorso in quattro podcast vi porta a conoscere le aziende che stanno facendo qualcosa per ridurre la povertà energetica e stanno diffondendo i concetti di sostenibilità anche in questo ambito. Queste imprese riceveranno un percorso di consulenza personalizzata e specializzata di circa 300 ore, oltre a un sostegno economico da parte dei promotori del contest utile a aumentare l’impatto sociale di queste idee.

Ognuna di loro impiegherà il premio a modo suo e queste interviste ci aiuteranno a capirlo e a fare in modo che queste buone pratiche siano diffuse il più possibile.


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06. Equity crowdfunding per il settore agroalimentare: la sfida di Pralina



È iniziata da qualche giorno la campagna di equity crowdfunding di Pralina, azienda pugliese che commercializza prodotti alimentari ricavati dalle coltivazioni tipiche della zona. Lo scopo della raccolta è finanziare il lancio di una nuova linea, le Biodiverse, che coniuga i sapori tradizionali della cucina di campagna italiana a uno stile di vita contemporaneo, dominato, purtroppo o per fortuna, dalla fretta.

I prodotti di Pralina

Ne parliamo con Valentina Avantaggiato, responsabile marketing e comunicazione di Pralina, che ripercorre per noi la storia di questa azienda. Non una startup, sicuramente, ma una realtà che ha puntato tutto sull’innovazione e sulla sostenibilità. Se in passato Pralina ha, infatti, cercato la sostenibilità ambientale utilizzando energie rinnovabili e un packaging più possibile amico della natura, oggi attraverso l’equity crowdfunding vuole farsi conoscere e permettere a tutti di condividere una parte della propria produzione.

La citazione di ValentinaGrazie al supporto della piattaforma We Are Starting (che rientra tra i portali accreditati per sostenere questo genere di operazioni) Pralina è alla ricerca di 100.000€, un obiettivo da raggiungere entro 3 mesi. Una bella scommessa visto che stiamo parlando di una delle poche – se non l’unica – campagna di equity crowdfunding che riguarda il settore agroalimentare.

Come intuirete ascoltando il podcast Pralina non è certo nuova alle sfide: una audacia che li ha portati a essere presenti nei mercati di ben 13 paesi diversi, con una produzione eco-sostenibile e una continua ricerca (come ad esempio l’attuale sperimentazione sull’alga spirulina). Una strada non certo facile che, come dice Valentina, va percorsa quotidianamente e a piccoli passi e che – e questo lo diciamo noi – porta non poche soddisfazioni.


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05. Putia Art Gallery porta in Sicilia gli Scribblitti di Hu-be



L’Innovazione sociale per noi di Start Me Up è sinonimo di cose belle; per questo motivo non abbiamo potuto dire di no quando Michele Spallino di Putia – Sicilian Art Gallery ci ha proposto Scribblitti come argomento per uno dei nostri podcast.

Muro con Scribblitti

Scribblitti è un’idea di Emanuele Sferruzza Moszkowicz in arte Hu-Be. Per essere estremamente sintetici possiamo definirla una performance che inizia al mattino quando Emanuele incontra i proprietari del muro che andrà a disegnare. Con loro chiacchiera per un po’, dopodiché i proprietari escono di casa e lui si mette all’opera, traducendo in immagini i discorsi fatti al mattino. La sera i proprietari trovano un’opera d’arte che parla di loro sul muro della propria casa.

La citazione di Hu-Be

Scribblitti è una performance che Hu-Be ha già proposto altrove e arriva in Sicilia grazie a Putia Art Gallery, un luogo che mette su due piani (nel senso letterale del termine) arte e commercio. In questo negozio che si trova Castelbuono (PA) al piano terra potrete infatti trovare l’artigianato siciliano, mentre il piano di sotto è adibito a galleria d’arte. Ma le due cose, nella realtà, non sono così separate come potrebbe sembrare.

La citazione di Michele di Putia

In questo podcast si parla di arte, di creatività, di come si cerca di mettere insieme tutto ciò, aggiungendoci il commercio e le reti di persone. Il tutto nonostante i collegamenti in Sicilia non siano dei migliori (per non dire quasi inesistenti). E lo facciamo con Michele Spallino e Emanuele Sferruzza Moszkowicz in una intervista che speriamo sia divertente da ascoltare almeno quanto è stata registrarla.

Per seguire Emanuele nel suo tour basta visitare questo sito, mentre per richiedere uno Scribblitti a casa propria bisogna scrivere a Putia Art Gallery.


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04. Il valore (anche) economico dell’impresa culturale



In occasione della presentazione alla cittadinanza di FaRo – Fabbrica dei Saperi a Rosarno ospitiamo in questo quarto podcast Erica Astolfi e Ettore Guerriero. I due fanno parte del team che ha permesso al progetto di essere tra i 7 vincitori del bando Culturability 2017. L’obiettivo di FaRo è riattivare e trasformare la Mediateca “Foberti” di Rosarno (in provincia di Reggio Calabria) da luogo di semplice consultazione di libri a centro di formazione, produzione e accesso alla cultura e all’informazione, offrendo servizi utili e nuovi per la cittadinanza.La citazione di Erica

Con Erica e Ettore ripercorriamo la storia che ha portato questi ragazzi che vivono in varie parti di Italia a mettersi insieme per ridare vita a questo luogo situato in un palazzo che una volta ospitava il Comune della città calabrese. La volontà di fondo è creare un polo che possa attirare tutti gli abitanti della piana di Gioia Tauro e mettere in risalto il buono che a Rosarno c’è e che troppo spesso purtroppo non trova spazio sulla stampa locale e nazionale.

Come nasce FaRo?

FaRo è un progetto che nasce dall’esperienza di alcuni festival di rigenerazione urbana e muove i primi passi da Kiwi, deliziosa guida di Rosarno che i più attenti forse ricorderanno perché è già stata citata da Ciccio Mannino quando è venuto a trovarci durante la passata stagione di Start Me Up. E nei piani di FaRo c’è proprio l’intenzione di creare una piccola casa editrice che possa dar vita a esperienze simili e possa raccontare la vita degli abitanti di questi luoghi.

Impresa culturale

Impresa culturale non significa necessariamente Volontariato

Un lavoro che ha in sé una forte connotazione sociale che non può e non deve essere confuso con il volontariato. Oltre al riscatto per Rosarno e i forti legami con Kiwi in questa intervista risuona forte la voglia di sottolineare che ci sono professionalità in gioco e che questi ragazzi fanno sul serio. La citazione di Ettore di FaroUn aspetto non da poco e siamo contenti che Erica e Ettore lo evidenzino più volte. Il volontario è sicuramente un punto di partenza, ma successivamente è necessario riconoscere il valore anche economico di un progetto culturale come FaRo.

Un valore che a poco a poco, viene riconosciuto anche grazie a bandi come Culturability e le numerose esperienza che in tutta Italia, seppur a fatica, ogni giorno coniugano ricchezza economica e culturale.

Foto, via.

03. Open innovation come nuovo modo di fare impresa.



Una delle due colonne su cui si regge la struttura di Peekaboo è l’open innovation. E non potrebbe essere altrimenti, visto il modo in cui questa associazione è nata due anni fa circa a Roma. La racconta Paolo Napolitano, uno dei co-fondoatori in questo terzo podcast di Start Me Up. Una open innovation che da sola farebbe poco senza il supporto di una community, di persone cioè che sanno che si cresce solo insieme. Anche questo racconta Paolo, portando esempi concreti di come, grazie alla collaborazione, questa community si sta costituendo forte e attiva giorno dopo giorno.

Open innovation community

L’altra colonna su cui si regge Peekaboo è la metodologia lean: Paolo fa per noi un piccolo riassunto della teoria formulata da Eric Ries e poi ci spiega come loro l’hanno implementata nella loro struttura, offrendola a chi vuole imparare un metodo e alle aziende che vogliono trovare nuove strade alle loro idee di impresa.

citazione Paolo PeekabooProprio così, perché l’apertura promossa da Peekaboo include anche le aziende: e alcune hanno già risposto. Una di queste è Unilever che darà la possibilità a chiunque lo vorrà di investire due mesi in formazione, affrontare un Pitch Day e infine darà la possibilità di creare e lanciare la propria startup. Il percorso parte il 20 novembre e tutte le informazioni sono sul sito peekaboo.vision/unilever.

Una metodologia interessante quella attuata da Peekaboo, che dovrebbe essere replicata a più livelli e in più zone d’Italia e che rappresenta, senza dubbio, una delle strade da seguire per chi è alla ricerca di nuovi modi di fare impresa.


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Foto di rawpixel.com vista su Unsplash.