L’innovazione di Jazz’Inn passa tra i tavoli di lavoro



Secondo podcast speciale dedicato a Jazz’Inn 2019 di Pietrelcina. In poco più di trenta minuti ripercorriamo insieme il secondo giorno dell’evento, il primo in cui erano previsti i tavoli di lavoro. Ci aiuta a farlo il primo ospite di questo podcast, Anna Elisa Fersini della Fondazione Ampioraggio a cui abbiamo chiesto un bilancio di questa giornata. Anna Elisa nel corso dei lavori ha avuto modo di raccontare ai presenti come lavora la Fondazione Ampioraggio che – lo ricordiamo – al momento è impegnata nell’iter di riconoscimento giuridico. Anna Elisa racconta lo stato dell’arte di questo processo ma sopratutto il valore dell’azione di questa Fondazione il cui impegno non si esaurisce nell’organizzazione e nel coordinamento di Jazz’Inn.

Tavoli di lavoro: dai cittadini smart alle occasioni targate UE

Al via in questa seconda giornata i tavoli di lavoro: ci sarebbe piaciuto farveli sentire tutti, ma naturalmente non è stato possibile. Abbiamo così deciso di ospitare Flavia Marzano, Assessora a Roma Semplice che ha coordinato il tavolo Smart Citizen. Flavia racconta le sue aspettative e ciò che è riuscita a trarne dal lavoro di oggi: soluzioni che potrà utilizzare nel proprio lavori nei prossimi mesi. Con Flavia parliamo anche delle tecnologie Open nell’era in cui internet è sempre più in mano ai grossi monopoli. Potete immaginare la sua risposta, vero? Verificatelo ascoltando il podcast. Oltre al tavolo coordinato da Flavia abbiamo poi chiesto a Francesco Roca di ENEA, Enterprise Europe Network cosa è accaduto nel tavolo dedicato alle risorse messe in campo dalla UE per le startup e le PMI. Ne sono venute fuori grosse possibilità di finanziamento, soprattutto nel campo della ricerca. Francesco ne elenca alcune che possono essere approfondite sul sito … oppure chiedendo direttamente allo staff di ENEA.

Per le startup occasioni di finanzimento e networking

Tra i tavoli di lavoro si aggirano anche molte startup: alcune sono lì per cercare finanziamenti, altre semplicemente per fare network o stabilire nuove collaborazioni. È accaduto a Lagueglia dove Lorella e Carmen Troncone di Luogo Sicuro hanno stretto una partnership con Esa. Luogo Sicuro è una applicazione che porta il piano di protezione civile sugli smartphone dei cittadini. Un vero e proprio vantaggio perché attualmente tutto viene gestito attraverso mappe cartacee che gli enti sono obbligati a fornire a ogni cittadino. Luogo sicuro permette inoltre di informare tempestivamente sia i cittadini che i soccorritori nelle emergenze. Grazie poi alla collaborazione con Esa Luogo Sicuro riesce a installare delle piastrine in cui è possibile conservare lo stato di salute dell’edificio. Informazioni che sono presenti in loco e sulla mappa così da permettere ai soccorritori di intervenire dove ce n’è più bisogno. Ce ne parla Sasha Carraro.

Infine chiude questo secondo podcast speciale Jazz’Inn 2019 Pietrelcina Maurizio Gullotti che ci presenta Godrink, una app di social drinking. Grazie a questa applicazione è possibile condividere un bicchiere di vino con persone che non conosciamo e che amano bere in compagnia. Maurizio è venuto a Pietrelcina per conoscere nuovi imprenditori e promuovere la sua app che è online da un anno e mezzo con un buon riscontro da parte dell’utenza. Ci racconta in questo podcast i piccoli aggiustamenti che ha apportato grazie ai pareri degli utenti.

Cosa è Ampioraggio

Ampioraggio nasce con l’obiettivo di mettere in relazione innovatori, acceleratori di innovazione e mercato domestico e internazionale.

La Fondazione Ampioraggio è un ecosistema dell’innovazione, che crea visibilità e spazi di mercato, mettendo insieme imprese e startup innovative, grandi imprese, esperti dei mercati internazionali, stakeholders di settore, ricercatori e global techbuyers.

Per conoscere la storia di Jazzinn e Ampioraggio ascolta i podcast Jazz e innovazione per una storia che vale la pena raccontare e Una fondazione con al centro l’innovazione per rispondere alle esigenze dell’Italia.

Questo speciale è stato realizzato in collaborazione con Fondazione Ampioraggio.


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Jazzinn al via con l’Invitalia day



È stata ridefinita Invitalia Day la prima giornata di Jazzinn 2019 che si è svolta sul Sannio Express e a Pietrelcina presso la sede di CFP RICERCHE INNOVAZIONE SRL. Si parla di Invitalia Day perché Invitalia oggi ha avuto modo di presentare alcune idee di impresa nate grazie alle misure promosse da questo ente. Ma soprattutto perché per tutto il pomeriggio gli esperti di Invitalia hanno avuto la possibilità di incontrare neo e aspiranti imprenditori per discutere delle proprie idee di impresa.

In questo speciale vi raccontiamo il giorno 1 con le voci di:

Cosa è Ampioraggio

Ampioraggio nasce con l’obiettivo di mettere in relazione innovatori, acceleratori di innovazione e mercato domestico e internazionale.

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Spazi dismessi da destinare alla cultura e alla società: l’esperienza di Linda Di Pietro



Era da un po’ di tempo che avevo in mente di intervistare Linda Di Pietro. Sono pochi gli operatori culturali con la sua esperienza e in questo podcast lei cerca di restituire tutto il suo sapere in questo ambito. Ne viene fuori un’intervista un po’ più lunga del solito (ma ne vale la pena, giuriamo!) in cui si parla di chi per mestiere dona spazi dismessi alla cultura e alla società.

Da ex fabbrica a centro culturale: quali le sfide?

Rigenerazione urbana e spazi dismessi da destinare alla culturaOggi Linda Di Pietro è il manager culturale della Manifattura Tabacchi di Cagliari, ma è con Indisciplinarte e le officine CAOS di Terni che si è fatta le ossa, riconvertendo una ex fabbrica in un centro di produzione culturale. Buona parte dell’intervista verte proprio su questi temi. Linda mette in evidenza le sfide che si presentano in un percorso del genere, i difetti che spesso si ripetono e le soddisfazioni che, nonostante il tempo, non tardano ad arrivare. Si parla anche del ruolo della società per cui questi spazi sono pensati e i modi in cui può e deve essere coinvolta.
Ne parliamo ovviamente alla luce dell’esperienza cagliaritana che è praticamente all’avvio e alla luce di quella di Terni che oggi purtroppo non vive un momento felice. In questo senso c’è una riflessione molto interessante sull’uso che le Amministrazioni possono fare di questi luoghi.

la citazione di linda su spazi culturali

Uno sguardo sugli spazi culturali italiani grazie a Rena

Nell’ultima parte dell’intervista spostiamo la lente ancora più in alto: mettiamo a fuoco l’intero Paese e Linda ci parla della situazione dei centri culturali italiani. Lo fa perché per due anni lei è stata alla presidenza di Rena, l’associazione che riunisce policy maker e innovatori sociali in tutta Italia. Questo fornisce a Linda un punto di vista privilegiato perché le permette di avere uno sguardo sulle varie realtà culturali presenti lungo tutto lo Stivale. Rena – che al momento è impegnata nell’organizzazione della ormai consueta Summer School a Matera – cerca sin dalla sua fondazione di dare un senso alla parola “cambiamento”, un compito che soprattuto negli ultimi anni si è fatto sempre più necessario.

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La foto di copertina è di Dmitri Popov, via Unsplash.


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Tra satelliti e finanziamenti europei: un’intervista che parla di futuro



Podcast che vi porta nello spazio questa settimana: con noi Gaetano Volpe di Latitudo 40. L’azienda campana utilizza intelligenza artificiale, machine learning e analisi di big data a supporto dell’osservazione attraverso i satelliti del globo terrestre. Lo scopo è fornire maggiori strumenti per intervenire in modo più incisivo nella risoluzione dei problemi legati alle sfide ambientali odierne. Ma Gaetano non ci parla solo di spazio e satelliti. Lui è anche uno dei coach per due programmi promossi dalla Commissione Europea: Horizon 2020 e Eureka. Nel corso dell’intervista ci fornirà spunti su cui riflettere e alcuni suggerimenti da mettere in pratica.

Satelliti: un mercato in espansione

Latitudo 40 opera nel campo dei satelliti e dell’osservazione terrestre. Un ambito in crescente espansione per via dei costi sempre più esigui che permettono anche a privati di mandare in orbita un proprio mezzo. Al momento Latitudo 40 è concentrata sulla strumentazione utile all’osservazione della terra utilizzando satelliti altrui, ma Gaetano non nasconde i piani futuri a medio e lungo termine. Per conoscerli e sapere quali sono i vantaggi dell’uso dei satelliti, ascoltate il podcast.

Bandi europei e coaching

Gaetano è anche un coach per due dei programmi promossi dalla Commissione Europea su impresa e innovazione: il Programma Sme e il Programma Eureka. Sono due azioni messe in campo dall’Europa con scopi ben precisi. Lasciamo che sia Gaetano a spiegarne le caratteristiche. Qui ci preme sottolineare come sia fondamentale non confondere il coach con il consulente. Gaetano definisce il coach “l’avvocato del diavolo” perché questa figura è sempre pronta a mettere in difficoltà il team che assiste. L’obiettivo è far emergere i punti deboli così da poterli convertire in punti di forza. Il coaching – ci dice Gaetano – non è una pratica che al momento chi vive al Sud Italia apprezza particolarmente: forse il motivo è da rintracciare nell’indifferenza che spesso chi conduce un business a queste latitudini nutre verso questo tipo di figure. Gaetano con il suo lavoro cerca di invertire questa tendenza visti i benefici concreti che lui stesso vede nelle aziende che segue.

La citazione di Gaetano di Latitudo40

Infine, Gaetano ci consiglia di tenere d’occhio il sito foundingbox.com dove è possibile registrarsi e trovare i bandi più interessanti per chi vuole innovare all’interno della propria azienda. Navigare tra le offerte sarà meno emozionante di andare nello spazio, ma certamente più remunerativo.

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La foto di copertina è di SpaceX, via Unsplash


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Mundi festival come piattaforma dell’incontro interculturale del Sud Italia



Un momento del festival MUNDIMUNDI Festival è un evento di Musica, Arte, Innovazione e Intercultura che si è svolto per la seconda volta tra il 31 maggio e il 2 giugno scorsi a Sannicandro di Bari, in Puglia. A un mese circa dalla conclusione dell’evento abbiamo chiesto al direttore artistico Federico Zonno di raccontarci cosa è successo in quei giorni in quella parte di Italia. Ci piace sottolineare che questo podcast nasce grazie al gruppo d’ascolto di Start Me Up. È stato lì che Mariagrazia Partipilo ha segnalato MUNDI e da lì ne è venuta fuori questa intervista.

Il festival e il castello come piattaforma dell’incontro interculturale

Il MUNDI Festival nasce con l’obiettivo di riscoprire la Corte del Castello Normanno Svevo di Sannicandro come piattaforma dell’incontro interculturale. MUNDI Festival ha una proposta molto vasta. In calendario c’erano infatti: incontri, proiezioni, workshop, una mostra permanente, stand di food and drink, e tanta musica, con sonorità selezionate, sperimentazioni e suoni dal mondo. Un festival che oltre alla spinta culturale si preoccupa di rispondere in maniera concreta ai problemi del mondo. Il MUNDI Festival sostiene infatti MERIDIANS ONLUS, associazione di volontariato che con il Progetto VILLAGGIO PUGLIA in Uganda, scrivono gli organizzatori sulla loro pagina facebook “rappresenta un segno tangibile dell’importanza della cooperazione allo sviluppo internazionale, dell’apertura, veramente pugliese, allo straniero”.

Mare: il tema dell’edizione 2019

Il tema dell’edizione 2019 di MUNDI era il mare. Gli organizzatori hanno deciso di vederlo sotto tre angolazioni specifiche: il mare come come fattore identitario per il Sud Italia, un elemento che accomuna tutto il Meridione, anche quei luoghi che non si affacciano direttamente sul mare (come Sannicandro, appunto). Il mare come scenario del soccorso, che purtroppo, di questi tempi è a volte negato. Federico spiega bene nel podcast il lavoro che tutto il team di MUNDI porta avanti anno dopo anno nel sensibilizzare la popolazione sul tema dei migranti, mostrando anche concretamente esempi virtuosi. E infine il mare come luogo purtroppo contaminato: un mare inquinato che sta a noi curare e rispettare di più.

La citazione di Federico di MUNDI festival

Il fenomeno del “sentirsi a casa”

Nella terza parte dell’intervista con Federico affrontiamo il tema della “casa”. Il team che organizza MUNDI non vive tutto l’anno a Sannicandro, ma è composto principalmente da ragazzi che hanno deciso di studiare/lavorare da un’altra parte. Se non fosse per il loro impegno in Puglia, questa sarebbe una storia che tanti di noi conoscono (e che spesso anche da questo blog abbiamo denunciato). Il fenomeno che registriamo con MUNDI lo abbiamo visto anche in altri luoghi e contesti: è l’impegno dei ragazzi che, nonostante abbiano deciso di vivere e formarsi altrove, sentono ancora un forte legame con la propria terra di origine. Ma se prima tutto ciò era legato alla nostalgia, oggi questo si trasforma in azione e “give back”.

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La foto di copertina è di MUNDI Festival, via


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La partecipazione civica che rigenera i luoghi



Messina partecipaSi parla di partecipazione civica e processi di rigenerazione urbana in questo primo podcast di luglio di Start Me Up. Lo facciamo per raccontarvi “Messina Partecipa”, il primo festival della partecipazione della città siciliana. A organizzarlo è il gruppo “Le Agorà di Messina”, un progetto voluto da The Democratic Society e frutto di un accordo tra questa associazione no-profit e il comune peloritano.

Ne parliamo con alcuni dei protagonisti di questo progetto. Il primo ospite è Ivan Tornesi, il responsabile del gruppo “Le Agorà di Messina” che ha lavorato a livello locale per fare in modo che si arrivasse a metà giugno all’evento Messina Partecipa. Naturalmente, l’evento è il frutto di un percorso iniziato qualche mese prima fatto di studi, esplorazioni urbane e riflessioni sulla città e la sua natura. Uno dei compiti di Ivan è stato quello di coinvolgere parte della società civile: persone di diversa estrazione sociale ma tutte impegnate a livello civico che hanno avuto modo di lavorare concretamente alla buona riuscita dell’evento.

Messina Partecipa: un punto di inizio

la citazoine di ivan su Messina PartecipaMessina Partecipa arriva a conclusione del percorso che Ivan in parte descrive nel podcast. Se però l’evento rappresenta una tappa importante non può essere certo visto come una conclusione. Lo testimonia anche il nostro secondo ospite, Chiara De Grandi, progettista civico che al momento collabora con Labsus e che ha portato la propria esperienza il giorno dell’evento. Con Chiara ci soffermiamo sulle dinamiche che devono essere messe in atto quando si intende avviare progetti di rigenerazione urbana basati sulla partecipazione civica. In questo senso, Labsus rappresenta un valido supporto sia delle amministrazioni che delle associazioni che vogliono farsi carico di progetti di questo tipo. Labsus è riuscita a creare il regolamento dei beni comuni che nel 2014 per la prima volta a Bologna (ma da allora adottate da tante Amministrazioni locali) ha permesso al Comune di gestire agevolmente immobili pubblici fino ad allora inutilizzati. Inoltre, Chiara trova diverse analogie tra Messina e la sua città natale, Latina, che dallo scorso anno ha iniziato un percorso di partecipazione civica.

la citazione di Chiara su Messina Partecipa

Chiude questo speciale dedicato a Messina Partecipa Francesca Attolino, la responsabile italiana di The Democratic Society. Se in prima battuta Francesca ripercorre i passi che hanno portato la no-profit impegnata nel mondo a diffondere i concetti di partecipazione e democrazia per la prima volta al Sud Italia, nella seconda parte dell’intervista ci regala una visione specifica della partecipazione. Francesca ci aiuta a capire ormai la quasi impossibilità da parte di una Amministrazione di esimersi dal coinvolgere i cittadini in dinamiche partecipative a livello locale. Una pratica che migliora la vita dei cittadini e garantisce a chi amministra risposte concrete e vicine alle esigenze di chi vive quei territori.

la citazione di Francesca su Messina Partecipa

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La foto di copertina è di The Democratic Society, via


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Il racconto, lo sguardo e l’invisibilità dell’oratore



il racconto, lo sguardo e l'oratoreAlberto Nicolino è un autore e un attore. Si occupa di spettacolo dal vivo, oralità, drammaturgia. Ha scritto libri e collaborato con emittenti radiofoniche. Di mestiere raccoglie storie, le trasforma e le racconta ed insegna a raccontarle e a parlare in pubblico. Ma soprattutto è il protagonista del prossimo Creative Mornings Palermo con un intervento dal titolo “il racconto e lo sguardo”. Noi lo abbiamo intervistato.

Senza spazio non c’è racconto

Il senso di tutta l’intervista ad Alberto potrebbe essere racchiuso nella frase “senza spazio non c’è racconto”. È l’aspetto che viene fuori prepotentemente dalle parole di Alberto che ci aiuta a scoprire le bellezze della parola e delle storie. C’è un rapporto viscerale tra lo sguardo e le parole al punto da non riuscire a capire quale dei due è conseguenza dell’altro. Nell’intervista raccogliamo anche consigli utili per chi vuole apprendere i segreti di un bravo narratore. E se ascolterete il podcast capirete che se rincorrete questo obiettivo allora siete fuori strada.

la citazione sul racconto di Alberto Nicolino

Il contenuto è il re

Alberto sottolinea come siano le storie le vere protagoniste di un racconto. Va da sé che il narratore deve passare necessariamente in secondo piano. O almeno, un bravo narratore. Anche per questo motivo Alberto non vuole parlare di storytelling, bensì di racconto. Il termine stra-abusato mette in evidenza la bravura dell’oratore, le sue abilità. Mentre per Alberto è importante far venire fuori la storia, i contenuti, mettendo in ombre chi li racconta.

Alberto è il protagonista dell’incontro di giugno di Creative Mornings Palermo. Tutte le informazioni sono qui.

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La foto di copertina è di Ilyass SEDDOUG, via Unsplash


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Il turismo dei borghi del Sud Italia passa per un portale italo-tedesco



Il turismo esperienziale è ormai entrato nella quotidianetà di chi si occupa di viaggi e – lo dicevamo anche noi tempo fa – il trend è sempre più legato a ciò che una persona può fare oltre a ciò che può vedere mentre visita un posto per vacanza. Tra i vari portali dedicati che permetto ai turisti di vivere “come la gente del posto” ci ha colpito Amavido. Ne parliamo con uno dei suoi co-founder, l’italo-tedesco Dominik Calzone.

L’esperienza di Amavido nasce in Calabria: turismo “trasformativo”

Il portale del turismo per i borghi AmavidoAmavido nasce dall’esperienza diretta di Dominik e della sua famiglia che ogni estate tornava nel paese originario dei nonni, Longobardi (CS). Negli occhi di un bambino tedesco quel paese appariva come un mondo a parte, fatto di costumi, sapori e odori totalmente diversi dal luogo in cui solitamente viveva. Crescendo, quello che risalta agli occhi di Dominik e della sorella Marie-Janet è il progressivo spopolamento di questo paese e l’impoverimento a cui sembra essere condannato. Così, l’acquisto della casa dei nonni da parte del padre dà l’idea ai due fratelli di mettere in piedi Amavido.

Amavido permette ai turisti stranieri, al momento principalmente tedeschi, di passare qualche giorno in un borgo del Sud Italia, vivendo con gli altri abitanti. Dominik parla di turismo “trasformativo” un tipo di vacanza cioè che permette alle persone di rilassarsi ma anche di cambiare, entrando in contatto con chi vive in modo totalmente diverso dal proprio. L’intento di Amavido è da una parte quello di soddisfare la domanda sempre più crescente di questo tipo di turismo. Dall’altra, è dare nuova vita a questi borghi e alle persone che hanno deciso di rimanere lì: un modo per mantenere vive e trasmettere le tradizioni che spesso sono secolari.

Amavido alla ricerca di investitori

Il team di Amavido al momento è impegnato in una campagna di crowdinvesting. La società è tedesca ma ha una sede anche in Italia. Dominik ha fondato questa azienda insieme alla sorella Marie-Janet e la destination manager Lucia Tomassini. Loro tre hanno già raccolto il consenso di alcuni investitori che stanno seguendo il progetto dal punto di vista finanziario. Adesso attraverso il portale backtowork stanno raccogliendo investimenti: in base al finanziamento sono previsti delle ricompense. I soldi permetteranno al team di Amavido di informatizzare i processi che stanno dietro il portale e allargare il proprio raggio di azione.

La citazione sul turismo di Domink di Amavido

Amavido fa delle differenze il proprio punto di forza: essere stato creato da persone con origini italiane, l’aver sperimentato con mano – prima dei propri clienti – la forza della propria offerta vivendola sulla propria pelle. L’internazionalità del team e le loro esperienze fanno il resto. Sono tutti elementi che permettono a Amavido di poter dire la sua in un mercato sempre più caotico e estremamente competitivo come quello del turismo.

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Un hackathon in bus per unire il Nord e il Sud Italia



Il team che ha partecipato all'hackathon tra Nord e Sud ItaliaHanno viaggiato dalla Lombardia alla Puglia per riportare venti pugliesi residenti a Milano a Bari. Lo scopo era lavorare per nove ore a bordo dell’Hyperbus, il pullman che ha ospitato un vero e proprio hackathon in mobilità. A organizzarlo è l’associazione Pugliesi a Milano che avvalendosi della collaborazione di una serie di enti e partner è riuscita a creare un collegamento fisico tra il Nord e il Sud Italia. Ne parliamo in questo podcast con il presidente di Pugliesi a Milano Nicola Tattoli e una delle venti partecipanti, Antonella Buccolieri.

Un laboratorio permanente di idee tra il Nord e il Sud Italia

Un hackathon lungo circa 9 ore e oltre 880 km, è quello che si è svolto sull’Hyperbus e che ha permesso a venti giovani professionisti, con l’aiuto di mentor e facilitatori esperti, di lavorare su alcuni business case proposti da Confindustria e Ance Bari BAT. Lo scopo era trovare soluzioni innovative per le aziende nel campo del retail, logistica, food/turismo, associazioni di categoria e trasporti. Il tutto è stato poi presentato davanti a una giuria di esperti il 17 maggio scorso presso l’Impact Hub di Bari.

la citazione di Antonella di Hyperbus
Ma se il viaggio del bus si è fermato a Bari, la corsa di Hyperbus non si arresta qui. I ragazzi che hanno partecipato all’esperienza hanno tutta l’intenzione di continuare a lavorare sui temi proposti e gli organizzatori non vogliono che questo resti un evento in sé. L’idea è quella di voler creare un collegamento stabile tra queste due regioni italiane in una sorta di laboratorio permanente di idee.

La citazione di Nicola di Hyperbus, hackathon

L’Hyperbus è una iniziativa dell’Associazione Pugliesi a Milano, fondata nel 2013 da alcuni giovani professionisti pugliesi che vivono e lavorano a Milano, allo scopo di fare networking e valorizzare le eccellenze della loro terra di origine. Loro si sono avvalsi della collaborazione di Confindustria Bari-BAT e ANCE Bari BAT, Dfarm (Digital Transformation Factory) e la School of Management dell’Università LUM Jean Monnet di Milano, main partner del progetto, che ha ospitato la prima fase delle selezioni e della formazione dei candidati.
Il progetto Hyperbus, infine, è stato realizzato in collaborazione anche con l’ente di formazione dot Academy, partner tecnico, e con il patrocinio di ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori, #WeAreinPuglia, Regione Puglia, Regione Lombardia e il supporto consulenziale di Loalex.

Link utili per chi cerca lavoro al Sud Italia

Durante l’intervista Nicola ha citato una serie di opportunità di lavoro, copiamo di seguito i link per saperne di più:

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L’Italian Master Startup Award 2019 allo spin-off romano Bioscience Genomics



la foto della premiazione di Bioscience Genomics all’Italian Master Startup Award 2019Il 17 maggio scorso si è svolta la tredicesima edizione dell’Italian Master Startup Award, il premio che PNICube conferisce alle startup nate dalla ricerca accademica italiana che stanno ottenendo le migliori performance sui mercati. Il premio assoluto è andato a Bioscience Genomics – spin-off dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Con noi al telefono Alessandra Tacconelli, biologa e branch manager di questa startup.

La ricerca al servizio della prevenzione oncologica e ginecologica

Bioscience Genomics offre servizi nel campo della genomica. Sfruttando le più recenti tecnologie di sequenziamento di nuova generazione del DNA, questa startup analizza il DNA libero circolante con un metodo innovativo, sia per la valutazione di eventuali anomalie a carico della componente fetale, nel corso della gravidanza, sia per la valutazione di mutazioni somatiche, per la prevenzione oncologica. Il mercato iniziale di riferimento è quello italiano, nel quale, dopo aver esplorato a fondo l’area specialistica dell’ostetricia, l’azienda sta sviluppando servizi nel settore della prevenzione oncologica, andando a intercettare quale potenziale mercato, qualunque soggetto sano, a prescindere dal soggettivo rischio oncologico che lo caratterizzi.

la citazione di Alessandra di Bioscience Genomics Italian Master Startup Award 2019

Sviluppi innovativi applicati al mondo reale: questa è la ricerca che diventa impresa

Il successo di Bioscience Genomics testimonia come gli spin-off universitari debbano farsi guidare sempre più da percorsi di sviluppo innovativi. Al contempo però devono avere la capacità di contestualizzare questi percorsi nel mondo attuale, lasciando che le risorse professionali che si hanno a disposizione riescano a esprimersi. È una vera e propria alchimia e non è impossibile da ottenere. È la stessa Alessandra a testimoniarlo nell’intervista: l’università non è più così distante dal mondo dell’impresa e dal mondo reale. Al punto che si avvicina anche a temi socialmente rilevanti. Lo ha detto anche Giovanni Perrone, Presidente di PNICube: “L’edizione 2019 dell’IMSA ha valorizzato uno dei settori di punta della ricerca scientifica italiana, la genomica. La premiazione di Bioscience Genomics testimonia l’attenzione dell’ecosistema dell’imprenditoria innovativa verso applicazioni della ricerca a problematiche di grande interesse sociale”.

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