Il 10 marzo Unicredit Sicilia ha organizzato il Sicily Digital Day. Nella sede di Palermo i dirigenti della banca, stakeholder del territorio e aziende hanno avuto modo di confrontarsi per una mattinata. In questo podcast cerchiamo di sintetizzare quanto di buono realizzato durante l’evento. E lo facciamo con le parole di Vittorio La Placa, responsabile retail della Sicilia per Unicredit. Poi spazio a 2 delle 17 aziende che hanno esposto i propri prodotti e servizi. Ai microfoni di Start Me Up vi racconto Chatbot, servizio offerto da Coselab di Sebastiano Lipari e Papèm, app dedicata al mondo del commercio che vede tra i founder Alberto Lo Bue.
Durante l’evento è stato presentato il nuovo bando di Unicredit Start Lab che fino al 2 maggio 2017 è alla ricerca di idee che ruotino intorno al mondo del Made in Italy, Digital, Clean Tech e Life Science. Per conoscere il regolamento e il resto dei dettagli visita unicreditstartlab.eu.
[FABIO] Podcast speciale di Start Me Up dedicato al Siciliy Digital Day, evento organizzato da Unicredit Sicilia che ha radunato in unica sede le Aziende che operano nel settore digitale, gli stakeholder del territorio e naturalmente i responsabili della banca. Prima di passare la parola agli ospiti ti ricordo che Start Me Up è prodotto da Smartwork, idee digitali per il mondo reale con il contributo di Keedra hosting, servizi web per il tuo business. Al microfono c’è Fabio Bruno.
[FABIO] Start Me Up torna per una volta alla sua forma originale quindi proponendoti tre interviste in unico podcast. Partiamo da chi ha organizzato il Siciliy Digital Day e condotto i lavori durante tutta la giornata. Sto parlando di Vittorio La Placa, responsabile retail della Sicilia per Unicredit.
[VITTORIO] Abbiamo voluto dare un segnale di discontinuità rispetto al passato. La Sicilia in realtà ha delle forti connotazioni, anche sull’impatto all’innovazione. Stiamo cercando di seguire un trend che sta dando grosse soddisfazioni anche alle nuove generazioni, quindi ai giovani. Per cui vorremmo essere vicini a loro per cercare di mettere subito a punto delle sinergie con quello che è il patrimonio dei nostri clienti.
[FABIO] Noi lo andiamo testimoniando ormai da due anni ogni settimana ma oggi erano presenti circa 17 aziende. Ognuna con storie diverse e sopratutto con età diverse. Segno che comunque i siciliani non stanno poi tanto a guardare…
[VITTORIO] Assolutamente si, anzi dobbiamo sfatare questo mito. Abbiamo detto oggi scherzando “cu nesci, arrinesci” [chi va fuori, riesce (nella vita) ndr]. In realtà qui c’è tanta gente che è uscita, è tornata ed è riuscita. Quindi l’auspicio è che queste persone possano veicolare un messaggio nuovo per poter accrescere le opportunità che la nostra terra ci da.
[FABIO] In tutto questo come immagina il ruolo di Unicredit?
[VITTORIO] Unicredit in questa fase sta mettendo a disposizione il proprio network, quindi clienti sia imprese che privati. In maniera tale da consentire un atterraggio a quella che è l’offerta che questo settore della new economy ha proposto negli ultimi anni. Molte di queste aziende hanno delle sinergie in atto con i nostri clienti, vorremmo svilupparla mettendo in campo una gamma di finanziamenti dedicati per poter supportare la crescita di queste aziende. Ci auguriamo che in brevissimo tempo possano andare a internazionalizzarsi e affrontare le sfide del mercato più globale.
[FABIO] Dopo questo incontro ce ne saranno altri, però in maniera diversa, immagino…
[VITTORIO] Si, oggi è stato un Kick-off. Ci auguriamo anche in tempi abbastanza brevi di avere un report di quello che abbiamo fatto oggi. Con anche i primi risultati raggiunti di convenzionamenti o reali sinergie, spin-off di piccole aziende, che con le loro idee innovative hanno veicolato nuove idee di business e nuove realtà. Per cui appuntamento a brevissimo tempo per andare a vedere quello che effettivamente si è creato dopo questa giornata di lancio.
[FABIO] Grazie mille
[VITTORIO] Prego
[FABIO] State ascoltando il podcast speciale di Start Me Up interamente dedicato al Sicily Digital Day. Come avete potuto sentire dall’intervista precedente la giornata è passata ascoltando i 17 pitch di aziende e startup che operano nel settore digitale. E quindi sentiamole queste aziende, naturalmente non tutte, perché ho ristretto il campo a sole due startup. La prima è Coselab di Sebastiano Lipari che ha presentato Chatbot.
[SEBASTIANO] È un nuovo sistema di comunicazione che di fatto nasce all’interno delle chat. Ha una piattaforma che si chiama Telegram e abbiamo sviluppato all’interno di questa piattaforma dei sistemi, delle applicazioni dedicate per i nostri clienti. Tra l’altro, chiunque ha esigenza di acquisire in maniera semplice e veloce un contatto, poter comunicare con lui e quindi fidelizzarlo.
Giusto per essere più terra terra possibile, non voglio certamente sminuire, ma è giusto per essere chiari. Voi di fatto automatizzate i messaggi istantanei all’interno delle chat, giusto?
[SEBASTIANO] In realtà qualcosa in più. Diamo un sistema di comunicazione molto innovativo all’esercente, o comunque chiunque ha bisogno di comunicare con i propri clienti. In modo tale da poter raggiungere il suo cliente in piena mobilità, mandando qualsiasi tipo di contenuto a costo zero, con la push notification, quindi con l’allarme acustico, con un solo clic. Quindi con un solo clic io posso avere infiniti clienti a cui mando ad esempio un video. Dall’altra parte ho i clienti che possono chattare con me in maniera esclusiva e personale, quindi qualunque tipo di comunicazione, qualunque tipo di biasimo non viene visto da tutti i clienti perché i clienti, malgrado siano infiniti, non si vedono tra loro. È una evoluzione dell’app con i vantaggi della bot economy. Tant’è che in America, ahimé, nel 2016, o per fortuna, il numero dei bot ha superato il numero delle app realizzate.
Personalmente conosco i bot per i portali di informazione, in realtà però è un modello che può essere esportato su vari modelli di business, giusto?
[SEBASTIANO] Assolutamente. Su qualsiasi tipo di business, direi. Possiamo andare dalle associazioni di categoria agli studi professionali. Ripeto: chiunque ha esigenza di dover mandare documenti, immagini o tenere informato il proprio interlocutore, come diciamo anche noi, per comunicare e creare una relazione. Quindi trasformandolo da cliente occasionale a abituale. Il bot fa molto anche di più, perché ci sono dei servizi innovativi, per esempio c’è un sistema di profilazione, di clusterizzazione, cioè attraverso questo sistema di comunicazione innovativo l’esercente può individuare qual è l’abitudine del cliente e quindi magari mandare un’offerta mirata e non massiva. Non so se rendo l’idea.
Da quanto tempo siete sul mercato?
[SEBASTIANO] Allora noi è da un anno e mezzo che sviluppiamo questo sistema, ma abbiamo lanciato due tipi di soluzioni. Uno per il mondo business, quindi per l’esercente, e un’altro per assurdo per gli amministratori di condominio.
Com’è la risposta del mercato?
[SEBASTIANO] Il mercato sta rispondendo molto bene perché è un sistema innovativo.Tra l’altro ad oggi devo dire che non abbiamo concorrenza a tal riguardo.
Una piccola previsione da esperto del settore. Attualmente il mercato aperto è quello di Telegram. Però i servizi di messaggistica sono infiniti. Arriveranno bot anche per questi altri servizi?
[SEBASTIANO] Assolutamente si. Vedi per esempio Messenger. Mark Zuckenberg ha dichiarato che sta aprendo le API per noi sviluppatori e quindi poter pubblicare domani il bot dell’esercente che si chiamerà come il nome dell’esercente, in modo da averne ognuno il proprio, verosimilmente anche negli altri servizi di instant messanging.
Bene, in bocca al lupo e grazie per essere stato con noi.
[SEBASTIANO] Grazie a voi e arrivederci.
[FABIO] Oltre i pitch il Sicily Digital Day ha dato la possibilità ai dirigenti Unicredit di presentare la nuova edizione dell’Unicredit start lab. Il bando resta invariato resta invariato rispetto alle edizioni precedenti con le idee che devono ruotare attorno ai quattro temi: innovazione made in Italy, Digital, Clean Tech e Life Science. Può partecipare anche chi lo scorso anno ha partecipato e gli è andata male. l’importante è inviare la propria candidatura entro il 2 maggio 2017. regolamento e ulteriori informazioni sono su unicredistartlab.eu, ma trovate il link diretto su radiostartmeup.it.
[FABIO] Passiamo così all’ultima intervista di questo podcast che ha per protagonista Alberto Lo Bue di Papèm.
[ALBERTO] Papèm semplicemente è un’app che permette agli utenti di trovare i prodotti in stock nei migliori negozi di moda e design in città. Quindi è il primo servizio verticale sulla moda e sul design che da visibilità in tempo reale. Grazie alla nostra tecnologia, alle nostre interazioni con i negozi e con i brand permette al consumatore di vedere chi ha cosa. Quindi pianificare in anticipo il proprio shopping. E di stare in contatto con il brand, con il negozio grazie alla possibilità di seguire il negozio, ricevere le ultime informazioni sulle novità, sugli sconti, promozioni riservvate alla community. Quando il consumatore si trova a casa, ma anche quando si trova in mobilità o addirittura all’interno del negozio, grazie a tecnologie e algoritmi di marketing geocomportamentale che offriamo ai nostri clienti.
[FABIO] Infatti, anche riguardo alla tecnologia che utilizzate. Oltre a quelle citate c’è anche la tecnologia ibeacon, no?
[ALBERTO] Si, assolutamente. È uno dei prodotti che offriamo ai nostri clienti. Noi oggi lavoriamo con circa duecento partner tra cui alcuni brand internazionali come Tommi Hilfinger, ma anche tante boutique multibrand, tanti artigiani. Quindi chiaramente lavoriamo diversamente con i vari clienti, alcuni hanno a disposizione nei loro store degli ibeacon – che sono queste tecnologie che ti permettono di comunicare via bluethoot le campagne in store, targettizzate – quando il consumatore si trova con la nostra app all’interno del negozio può accedere a punti che può accumulare all’interno dell’app o a sconti esclusivi.
[FABIO] Voi – come hai detto nella tua presentazione – risolvete il problema dell’ultimo miglio. Il rapporto cioè acquirente finale e direttore del punto vendita. Come viene accolta questa cosa nel mercato italiano e non solo…
[ALBERTO] È una domanda molto interessante perché il tema dell’omnicanalità è molto attuale, sopratutto nel settore retail, soprattutto nel verticale della moda e del design. Quindi è un tema accolto con molto calore, proprio in questo momento, in questi mesi e soprattutto dall’anno scorso, avere uno strumento omnicanale che permette al consumatore di effettuare ricerche, anche dell’ultimo miglio, utilizzando lo strumento della geolocalizzazione. E poi decidere se convertire in un punto di vendita fisico, se online, indipendentemente da quelli che sono i canali del brand, grazie all’utilizzo di un’unica piattaforma. Quindi questa value proposition è molto interessante ed è accolta con grande favore. Soprattutto dai brand che hanno una mentalità più aperta e una conoscenza dell’omincanalità più sviluppata, rispetto alle boutique e gli artigiani. Però stiamo cercando di educare verso la digilitalità, l’omnicanalità anche i più piccoli.
[FABIO] Voi siete una startup che ha persone che vivevano dappertutto e arrivavano tutte dal Sud Italia.
[ALBERTO] Esattamente, i fondatori della startup sono tutti palermitani. In realtà ci siamo avvicinati di più nel nostro periodo milanese. Abbiamo tutti studiato a Milano, io ho continuato i miei studi a Londra e ho lavorato prima a Londra e poi Berlino, ma alla fine ci siamo ritrovati tutti in Italia. In primis a Milano, dove abbiamo lanciato Papèm e abbiano iniziato a avere i nostri primi partner con l’applicazione. E poi, di recente, dopo questo round di investimento abbiamo deciso di tornare a Palermo, perché vogliamo realizzare questa visione di fare impresa in Sicilia. Vogliamo dimostrare che fare impresa in Sicilia non è solo un utopia, ma è possibile. Magari prendendo a esempio quei pochi che ci sono riusciti cercando di essere un esempio per tanta altra gente che lo faranno.
[FABIO] Questo vi ha dato ragione perché – sto andando a memoria – voi avete avuto un vostro finanziamento, no?
[ALBERTO] Si, esattamente. Abbiamo chiuso un primo finanziamento Seed da 430 mila euro. Che ci sta permettendo di crescere sia in termini di team. Adesso abbiamo questa sede a Palermo, dove si trova la nostra sede Iot di prodotto, quindi il cuore tecnologico dell’azienda. Una sede a Milano dove per lo più facciamo business development e stiamo crescendo sia in termini di team che in termini di negozi e brand partner. E in termini di computer. Ma l’obiettivo è sempre quello di arrivare ad essere il miglior compagno di shopping omni canale a livello nazionale in Italia.
[FABIO] Allora in bocca al lupo
[ALBERTO] Crepi
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[FABIO] Start Me Up è prodotto da smartwork idee digitali per il mondo reale e reso possibile grazie al contributo di keedra hosting, servizi web per il tuo business. Io sono Fabio Bruno, grazie per aver ascoltato questa puntata, alla grande!