Non so le vostre, ma la nostra bacheca è tutta un susseguirsi di “evento annullato” o “evento posticipato” causa Coronavirus. Piuttosto però che fare un elenco di tutto quello che ci siamo persi, dopo avervi dato una mano con lo smart working, abbiamo deciso di dedicare questo numero di Camera a Sud sì al Coronavirus ma mettendo in risalto le azioni di alcuni dei nostri ospiti. In più parliamo anche di Piano per il Sud, visto che è stato presentato neanche un mese fa dal Governo Italiano. E infine, facciamo i complimenti alla nostra “voce” preferita!
No rimborsi ma nuovi modelli di sviluppo!
Avrete certamente letto delle disposizioni del Governo e delle conseguenze che un provvedimento del genere ha portato in un ambito molto precario (anche in periodo di pace) come quello della cultura in Italia. Ne ha parlato nello specifico Bertram Niessen in un suo articolo su CheFare. Qui però ci interessa di più cogliere la provocazione lanciata sempre dalle pagine di CheFare da Emmanuele Curti. Secondo Curti la richiesta di rimborso che il mondo della Cultura ha avanzato al Governo è una forma di validazione di un sistema che lo stesso mondo culturale sta cercando di cambiare. L’invito allora è quello di cogliere l’emergenza legata al Coronavirus come possibilità concreta di rimodulazione dell’intero sistema. Scrive Curti:
Non chiediamo quindi soldi indietro (per rimanere chiusi nelle vecchie logiche), approfittiamo invece per chiedere che vengano messi in atto investimenti perché, usciti dalle case, la questione culturale diventi occasione per ripensarci. L’impresa culturale e creativa italiana (ma anche europea ed internazionale) sta generando nuove forme del vivere sociale, attivando nuovi sistemi linfatici: ed è su questi canali nuovi, puri, che dovremmo scommettere.
Un ripensamento che deve naturalmente partire da quegli esperimenti che in tutta Italia funzionano e che riconoscano alla cultura non un carattere identitario ma uno “di ricerca e costruzione di un nuovo senso di comunità”.
Il tavolo di confronto tra il Governo e i rappresentanti del mondo culturale si è tenuto al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo il 4 marzo 2020, dal titolo “Effetti dell’emergenza del coronavirus del settore delle imprese culturali”. Qualche minuto fa è stata pubblicata una nota da parte della Rete “Cultura e Sociale muovono il Sud” che racconta l’esito dell’incontro e tutto l’iter di come si sia arrivati al tavolo con le Istituzioni.
Il tavolo – si legge nel comunicato – ha dato la possibilità di far emergere non “solo il “cosa”, ma anche il “chi””. Dove il “cosa” è rappresentato dalle proposte a sostegno del settore in questo particolare periodo di difficoltà, mentre con il ““chi” viene richiesta l’immediata operatività della norma sulle imprese culturali (LEGGE 27 dicembre 2017, n. 205, commi 57 e segg.), che consentirebbe a molti soggetti, indipendentemente dalla loro natura e dimensione ma riconducibili alle attività, di riconoscersi ed essere riconosciuti, e usufruire delle eventuali misure di sostegno.”.
Sul sito delle Officine Culturali è possibile leggere l’intero comunicato a firma della Rete Cultura e Sociale muovono il Sud.
Paura da Coronavirus? Ecco le dieci regole di Franco Armino
Restiamo in tema Coronavirus perché l’azienda Housatonic ha tradotto in immagini il decalogo contro la paura scritto dal poeta e paesologo Franco Armino,
Mentre qui lo potete leggere dalle pagine di vita.it
Cosa c’è dentro il Piano per il Sud e cosa se ne dice?
Altro grande tema del mese passato è il piano per il Sud, redatto dal Ministro per il Sud Giuseppe Provenzano e lanciato dallo stesso Primo Ministro Giuseppe Conte il 14 febbraio scorso da Gioia Tauro, in Calabria. C’è la registrazione della diretta dell’intero intervento (dura all’incirca due ore)
Qui avete modo di leggere cosa è previsto nel piano.
Se siete spaventati dalla mole di informazioni vi consigliamo di seguire il blog di Vitaliano D’Angerio sul sito del Sole24ore. Proprio qualche giorno fa ha promesso che avrebbe analizzato a puntate il Piano per il Sud, qui c’è la prima.
Il piano ha raccolto critiche e lodi. Tra tutti gli articoli che abbiamo letto vi segnaliamo due interventi che commentano il piano e ne elogiano la coerenza e la struttura. Lo fa Filippo Barbera dalle pagine del Manifesto che parla del piano come dell’“esito di uno sforzo intellettuale e di conoscenza, oltre che di responsabilità politica e partecipazione diffusa che ha coinvolto partiti e movimenti, amministratori locali, parti economiche e sociali, mondo della cultura, Università e centri di ricerca, terzo settore, volontariato, cittadinanza attiva”.
E poi c’è il commento del Forum Diseguaglianze e diversità che da tempo parla della necessità di rimettere al centro le aree interne del Paese per dare un nuovo sviluppo all’Italia intera. Il Forum vede il piano per il sud come una vera e propria novità “perché fonda le proposte su una diagnosi, affianca e interseca obiettivi di competitività con obiettivi di giustizia sociale e ambientale, e concepisce l’immediata accelerazione degli interventi come l’anticipazione di una svolta per il medio-lungo termine”.
Cristina Marras nella newsletter di Bello Collective!
Per la rubrica my friends are better than yours, segnaliamo che Berlin 1989 il podcast in due parti che racconta i giorni di Berlino successivi al crollo del muro realizzato dalla voce della nostra sigla, Cristina Marras è tra gli ascolti segnalati della newsletter di Bello Collective.
Bello Collective è la community che raccoglie a livello mondale tutte le produzioni indipendenti audio più interessanti e di avanguardia. Felici del risultato che ha raggiunto Cristina a cui auguriamo sempre il meglio!