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[FABIO] Amiche e amici, benvenuti alla dodicesima puntata di start Me Up, il podcast che parla di innovazione tecnologica e sociale nel Sud Italia. non vi siete ancora iscritti a lasciati ispirare? Ogni martedì una suggestione dal mondo startup direttamente nelle vostre caselle di posta: lasciate la mail su radiostartmeup.it.
Start Me Up è realizzato da smartwork idee digitali per il mondo reale, in collaborazione con keedra hosting , servizi web per il tuo business e spreaker – la piattaforma che ti permette di creare la tua radio on-line. Io sono Fabio Bruno.
La lotta allo spreco alimentare passa da tante strade. Una è quella trovata da Michele Bellocchi che si è inventato sfreedo. Sfreedo (che si scrive con due e) è un servizio che permette agli esercenti di vendere i prodotti alimentari vicini alla scadenza a prezzi vantaggiosi e agli acquirenti di risparmiare, come? Ce lo spiega Michele
[MICHELE] Sfreedo è una piattaforma che sostanzialmente non ha inventato l’acqua calda, perché da che mondo e mondo ci sono sempre stati negozio che hanno sempre cercato di regalare quello che può essere rimasto di invenduto, parliamo di negozi food, ovviamente. Quello che stiamo facendo noi è ufficializzare questa cosa facendo in modo da farlo sapere direttamente a casa e in tempo reale a tutte le persone interessate. Far sapere cosa? Far saper di un alimento che è prossimo alla scadenza.
[FABIO] E come avvertite le persone interessate, quindi?
[MICHELE] Lo facciamo utilizzando una applicazione che è di prossima uscita che è in grado di mettere in contatto gli esercenti con i consumatori nella propria zona.
[FABIO] Sfreedo è nato nell’ottobre del 2015, in che modo?
[MICHELE] È nato mettendo in pratica il sistema lean, ovvero mettere in pratica con il minor impiego di risorse possibili quella che è l’idea. Mi ero reso conto che potevo metterla in pratica sfruttando un canale come whatsapp e l’ho fatto coinvolgendo 3/4 negozi e una ventina di amici. Poi è accaduto il miracolo, cioè le prime offerte sono andate in goal, nel senso che le persone sono andate a acquistare e la mi sono reso conto che su scala più ampia avrebbe potuto avere più successo questa cosa. E ad oggi gli esercenti sono 30 e nella community ci sono 5000 persone…
[FABIO] Al momento il tutto si regge su WhatsApp…
[MICHELE] Esattamente. Proprio oggi però abbiamo richiesto la pubblicazione su iOS, e fra due o tre giorni inizieremo i test su Android e al massimo entro un mese siamo scaricabili dagli store.
[FABIO] Oltre alle offerte che arrivano tramite WhatsApp ci sono anche le sfreedo bag, cosa sono?
[MICHELE] La Sfreedo Bag è rappresentata da un sacchetto che, volendo può essere messo anche fuori dal negozio chiuso, fotografata la Sfreedo bag viene inviata a Sfreedo. Sfreedo la invia a tutte le persone che sono li in zona o preferibilmente a una Onlus così il sacchetto è ritirabile gratuitamente da chiunque.
[FABIO] Come si fa a entrare in contatto con Sfreedo?
[MICHELE] Principalmente tramite www.sfreedo.com. siamo presenti moltissimo in maniera molto forte su facebook sia con la pagina ufficiale che è Sfreedo – ultima chance allo spreco sia con il gruppo Sfreedo community.
[FABIO] State Ascoltando Start Me Up, fabio Bruno al microfono
È stata inaugurata la scorsa settimana una particolare divisione di Arca, l’incubatore di impresa dell’università di Palermo. La divisione in questione si occupa di tessuti e tecnologia e si chiama Arca Textile Lab. Lo presenta ai microfoni di Start Me Up Luca Leonardi
[LUCA] L’Arca Textile Lab è un progetto che nasce all’interno – scusate se mi ripeto con questi termini – del progetto TCBL, il progetto TCBL “Textile and Clothing Business Labs” è un progetto europeo molto importante, un progetto di ricerca che raccoglie una sfida lanciata dalla Commissione Europea attraverso un bando del 2014 del programma quadro di ricerca e innovazione Horizon 2020. Leader di questo progetto è il Comune di Prato che guida un network di 8 Paesi europei tra cui l’Italia, la Gran Bretagna, il Belgio, la Grecia, l’Olanda, il Portogallo e la Slovenia e 16 partner tra cui il Consorzio Arca di Palermo. Questo progetto che è un progetto di quattro anni, ha tutta una serie di attività naturalmente più legate all’aspetto di ricerca tra cui anche la creazione di un luogo dove fare sperimentazione nel campo del tessile e dell’abbigliamento. E questo è Arca Textile Lab.
[FABIO] Un laboratorio sui tessuti in un posto dedicato alla cultura di impresa, perché?
[LUCA] Diciamo che non è tanto un laboratorio di tessuti, quanto è un laboratorio di sperimentazione dedicato al comparto tessile e dell’abbigliamento. All’interno dell’Arca Textile Lab convivono due opposte spinte, che sono: una quella dedicata al recupero delle tradizioni nel campo del tessile e dell’abbigliamento in Sicilia, chiaramente. E un’altra una parte più di innovazione nel campo del tessile dell’abbigliamento. Queste attività che si svolgeranno all’interno del Lab serviranno per trasferire innovazione oppure ricostruire quello che erano le tradizioni nel campo del tessile e dell’abbigliamento e ripresentarle al mercato e alle imprese del territorio.
[FABIO] Luca, hai detto che Arca Textile Lab nasce all’interno del progetto TCBL che coinvolge ovviamente anche altri paesi, in che modo collaborerete?
[LUCA] Innanzitutto c’è una collaborazione chiaramente di partnership verso tutte le attività del progetto che sono molteplici. Quello che diciamo arriverà sui nostri territori è chiaramente il fatto che le imprese che partecipano a questo progetto collaboreranno essendo inserite in un network europeo. Queste aziende potranno portare le loro idee, le loro iniziative che verranno rimbalzate all’interno del network europeo. Esistono altre forme di collaborazione che sono le collaborazioni tra i vari laboratori del progetto. Arca Textile Lab non è il solo laboratorio del progetto, esistono altri 7 laboratori in tutta Europa, chi entrerà a fare un percorso all’interno del nostro laboratorio verrà messo in contatto con le varie professionalità che esistono negli altri laboratori.
[FABIO] Chi abiterà l’Arca Textile Lab?
[LUCA] Per partecipare, diciamo per entrare a fare parte di questo Arca Textile Lab si potrà avvicinarsi diciamo in due maniere. O attraverso le future call per startup che verranno lanciate nel 2017 oppure attraverso la partecipazione a dei workshop che noi presenteremo nell’arco dell’anno e saranno appunto delle occasioni per provare a ragionare su innovazione, su idee di impresa che possono avere un trasferimento alle imprese del territorio.
[FABIO] Come si fanno a seguire gli eventi di Arca Textile Lab?
[LUCA] Allora la cosa più semplice chiaramente è mettersi in contatto con la nostra pagina facebook, che è appunto Arca Textile Lab.
[FABIO] Più di una volta abbiamo parlato del binomio startup e scuola e tanti sono stati e sono gli esperimenti in questo senso. La scorsa settimana è stato dato il via al processo che porterà a creare un laboratorio di impresa all’interno dell’istituto superiore statale “Francesco De Sanctis” di Napoli. L’aspetto interessante è che saranno tanti gli Enti a lavorare al progetto, tra cui la community campana di Nastartup e ovviamente la scuola. Ci spiega meglio al telefono la referente del progetto, la prof.ssa Liliana Speranza. Buongiorno professoressa
[LILIANA] Buongiorno
[FABIO] Perché un laboratorio di impresa all’interno di un istituto scolastico?
[LILIANA] Allora, è una sfida perché noi crediamo che gli studenti giovani devono da presto, da giovanissimi, diciamo stimolare le proprie idee, la propria creatività e quindi imparare a creare un’impresa. Quindi questa è una grande sfida perché i giovani devono attraverso alla propria creatività, alla propria immaginazione, dare vita poi a una micro impresa. Il laboratorio si chiama proprio “io merito un’impresa” perché ci saranno servizi di orientamento, accelerazione proprio per dar vita a queste idee per gli studenti.
Noi faremo dei protocolli con l’università del Sannio, il prof. Capasso, anche Antonio Prigiobbo collaborerà con questo incubatore ed è una sperimentazione, una sfida.
[FABIO] Il 12 dicembre si è tenuto il workshop che ha dato il via al processo che porterà a “io merito un’impresa”: come è andato l’incontro?
[LILIANA] L’incontro è andato benissimo perché hanno partecipato quelli che saranno gli attori. Quindi hanno partecipato le banche, c’è stato un banchiere Amedeo Manzo. Ha partecipato l’Università diciamo sia la SUN che l’università del Sannio, ha partecipato Antonio Prigiobbo responsabile dell’innovazione e new media. Ha partecipato il sindaco. L’obiettivo è quello che noi vogliamo che i nostri ragazzi restano sul territorio, imparano a diventare imprenditori, imprenditori sostenibili per lo sviluppo del nostro territorio. Quindi le Istituzioni, e l’unione industriali, e tutti gli attori hanno condiviso questo progetto e quindi insieme andremo avanti.
[FABIO] C’è stato un problema con il telefono e me ne scuso. Specifico solo che Il banchiere nominato dalla prof. è Amedeo Manzo, presidente Bcc di Napoli. Professoressa, quali saranno i prossimi passi?
[LILIANA] Allora i prossimi passi saranno proprio dar vita a questo laboratorio, quindi i prossimi passi sono dei protocolli con le Istituzioni, sia con il Comune che è già in atto il protocollo, e poi con l’università e poi con tutti gli attori che parteciperanno e tutte le istituzioni che parteciperanno a questo progetto.
[FABIO] E quali sono gli obiettivi che vi siete posti?
[LILIANA] Si, gli obiettivi diciamo che questo laboratorio dovrà partire nel 2017 quindi siamo pronti, i ragazzi sono anche già pronti per partecipare. Già hanno creato un modello di presentazione del laboratorio quindi siamo in fase… in modo che nel 2017 siamo operativi.
[FABIO] Tutti i link citati dagli ospiti sono sui vari post che accompagnano questo podcast e che trovate su radiostartmeup.it. Io ringrazio Daniele per aver registrato lo stacchetto di questa puntata i due Giuseppe, Paolo e Enzo che – mentre confeziono la puntata – sono le ultime persone che hanno cliccato mi piace sulla pagina facebook di Start Me Up. Fate come loro e non dimenticate di seguire gli account del programma su twitter, linkedin e instagram: vi basterà cercare radiosmu. Recensite Start Me Up su iTunes! Se la recensione è positiva io sarò contento, se mi criticate, avrò una scusa un più per migliorare il programma. Non dimenticate infine di abbonarvi ai podcast su iTunes o tramite il feed RSS che trovate su radiostartmeup.it.
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Start Me Up è un programma a cura di smartwork idee digitali per il mondo reale e reso possibile grazie al contributo di keedra hosting , servizi web per il tuo business. Io sono Fabio Bruno, grazie per aver ascoltato questa puntata, alla grande!