[FABIO] Ben ritrovata o ritrovato a te che stai ascoltando il quarantunesimo podcast di Start Me Up, il format che porta nelle tue orecchie ogni settimana una storia che riguarda l’innovazione tecnologica e sociale, direttamente dal Sud Italia. Start Me Up è prodotto da Smartwork, idee digitali per il mondo reale ed è realizzato grazie al supporto di Keedra hosting, servizi web per il tuo business. Io sono Fabio Bruno.
[FABIO] Evja è una startup che lavora nel campo dell’Internet of thing e nel mercato della Smart Agriculture. Grazie a sensori e modelli previsionali aiutano gli agricoltori a compiere le giuste scelte nel loro lavoro. Questa è la definizione che danno loro sul loro profilo facebook, adesso ne parliamo meglio con Paolo Iasevoli. Ciao Paolo e benvenuto a Start Me Up
[PAOLO] Ciao Fabio
[FABIO] Nella definizione che ho appena letto voi dichiarate di essere di aiuto agli agricoltori grazie a sensori e modelli previsionali, ci puoi spiegare meglio?
[PAOLO] Noi abbiamo sviluppato un sistema che è basato su sensori che l’agricoltore installa in campo e raccolgono tutti i dati relativi alle coltivazioni come temperatura, umidità, radiazione solare e bagnatura della foglia. Questi dati poi vengono presentati su un pannello di controllo che può essere visualizzato su sia dispositivi mobili che su desktop, ovunque e in tempo reale. Oltre a questi dati noi poi abbiamo degli algoritmi che elaborano queste informazioni basilari e offrono dei suggerimenti di più alto livello.
[FABIO] Di che tipo?
[PAOLO] Ad esempio siamo in grado di suggerire all’agricoltore quando irrigare o quando utilizzare pesticidi. Perché abbiamo integrato nella nostra piattaforma dei modelli previsionali che in base a quello che dicono i sensori riescono a visualizzare informazioni come la possibilità che un parassita attacchi le tue piante. Questo sistema si chiama OPI e significa Osserva, Previeni, Intervieni. Ed è anche il nome dell’antica divinità romana dell’abbondanza.
[FABIO] Le previsioni che riuscite a offrire riguardano ogni aspetto della vita di una pianta, giusto?
[PAOLO] Si, assolutamente. I sensori sono attivi 24 ore su 24. Hanno dei cicli di rilevazione molto alti. Quindi indipendentemente dallo stato di vita della pianta, quindi se hai appena seminato o sei a un paio d’ore dal raccolto, i sensori continuano a indicarti in tempo reale cosa sta succedendo. Quindi sia che tu sia lontano dal tuo campo, sia che tu sia lì, però non disponga di tutti gli strumenti necessari per misurare tutti questi fattori, ti basta guardare il cellulare e hai tutto lì.
[FABIO] State ascoltando Start Me Up e al microfono c’è Fabio Bruno. Sto parlando con Paolo Iasevoli di Evja. Paolo, Voi siete campani ma sin da subito vi siete aperti al mondo…
[PAOLO] Si, i soci principali sono tra Acerra e Pomigliano d’Arco, quindi provincia di Napoli. Siamo basati qui e ovviamente questo è il nostro centro operativo. Però abbiamo iniziato da subito, come dicevi tu, ad aprirci al mondo. Abbiamo partecipato allo Smau di Berlino l’anno scorso come espositori premium. Siamo stati ospiti a cena nell’ambasciata italiana di Germania. Siamo partner di RWA, che è la più grande azienda nel settore agricolo austriaco, quindi operiamo anche in Austria. E un paio di settimane fa siamo stati invitati al World Agritech Summit di San Francisco, nel quale abbiamo incontrato diversi esponenti del mondo agritech della Silicon Valley. E abbiamo partecipato attivamente come speaker, abbiamo fatto un intervento, presentando la nostra azienda e il nostro prodotto alla platea californiana. E questo è un vanto per noi, sopratutto perché siamo in grado di rappresentare l’Italia all’estero in un centro di innovazione mondiale.
[FABIO] Riguardo a quest’ultima esperienza a San Francisco, che impressioni vi portate dietro?
[PAOLO] Tra il pubblico c’erano sia esponenti di grande aziende che operano nel settore agricolo. Quindi parliamo di Bayern e non solo. Ma anche altre di altri stati della filiera del food, come Unilever. E inoltre c’erano anche degli investitori, perché noi comunque siamo una startup, stiamo operando già autonomamente, ma non disdegniamo di suscitare l’interesse degli investitori. Devo dire che la risposta è stata assolutamente positiva, adesso abbiamo gettato le basi per discorsi che si stanno evolvendo.
[FABIO] Paolo, che settore è quello della Smart Agriculture?
[PAOLO] Credo che al momento sia uno dei settori più interessanti nei quali operare. Non solo da un punto di vista business, ma anche dal puro punto di vista del divertimento, perché ci sono tante cose nuove che stanno venendo fuori. Ci sono tante aziende che si stanno buttando su questo mercato. Se tu pensi all’agricoltura di precisione, se tu pensi all’applicazione delle nuove tecnologie, a questo mercato. Quindi non solo sensori, ma anche ad esempio, i droni, le mappe satellitari, tutto quello che ha a che fare con l’automazione dei processi. È un mondo enorme, e parliamo soltanto di quello che adesso sta venendo fuori, però dietro c’è anche tutto un altro universo che è legato alla ricerca genetica, che è un po’ lontano da quello che facciamo noi, ma che sta tirando fuori delle soluzioni assolutamente straordinarie.
[FABIO] Prima hai nominato giustamente grossi nomi dell’industria chimica che sono legati all’agricoltura, ma qual è il rapporto con chi lavora terra?
[PAOLO] Ti dico che noi abbiamo iniziato a lavorare a stretto contatto con agricoltori, agronomi e proprietari di aziende agricole sin dall’inizio, ancora prima che il prodotto fosse pronto. Proprio per sviluppare un prodotto che rispondesse alle loro esigenze. Non volevamo venire dall’alto e proporre qualcosa che per noi era utile ma che a loro non servisse a niente. E quindi sin dal primo momento ci siamo seduti insieme, siamo andati insieme sul campo, abbiamo visto in che cosa la tecnologia potesse essere utile e insieme abbiamo costruito questo prodotto. OPI nasce proprio dalle esigenze di chi lavora la terra. E adesso che siamo tornati per vendere il nostro prodotto, stiamo raccogliendo dei feedback estremamente positivi.
[FABIO] Paolo, in un mondo sempre più popoloso e quindi affamato, quanto soluzioni come la vostra possono aiutarci a avere cibo a sufficienza per ognuno?
[PAOLO] Io dico sempre che noi puntiamo nel lungo periodo a due mercati. Il primo è quello del mondo che sta bene, quindi l’Occidente. In questo ambito una soluzione come la nostra aiuta le aziende a risparmiare soldi, tempo, a ottenere prodotti più salutari. Però poi c’è tutto un mondo che è ancora più vasto, che è quello delle nazioni in via di sviluppo. In quei paesi il nostro prodotto può aiutare veramente lo sviluppo, per due motivi. Primo perché aiuta a risparmiare risorse, quindi l’utilizzo dell’acqua, dei concimi, dei fertilizzanti, dei pesticidi diventa più efficiente. Hai bisogno di meno acqua se hai un sistema che ti dice quando utilizzarla. Dall’altro lato c’è un sistema che aiuta l’agricoltore a prendere le decisioni migliori, viene a diventare un supporto, laddove non c’è una conoscenza agronomica di livello altissimo. Quindi se c’è un agricoltore poco esperto che rischia con la sua inesperienza di perdere il raccolto per vari motivi, un sistema di supporto decisionale aiuta questo agricoltore a avere un raccolto più abbondante, a evitare le perdite. In generale, a rendere tutto più sostenibile. Noi ci stiamo già muovendo anche in questo senso, perché siamo stati contattati sia da ONG che operano in questo ambito, sia da aziende che stanno facendo un discorso molto interessante, di raccogliere diverse soluzioni tecnologiche e esportarle in questi paesi in via di sviluppo. Principalmente in Medio Oriente e nel Sud est asiatico.
[FABIO] Come vedi il futuro di Evja?
[PAOLO] Il futuro di Evja lo vedo già qui. Abbiamo lavorato tantissimo, abbiamo attraversato tanti sacrifici, tante soddisfazioni. Noi stiamo già vivendo quello che ci eravamo preposti: avere un prodotto che fosse rivoluzionario e che aiutasse davvero chi fa agricoltura. Quello che verrà dopo sarà una conseguenza di quello che abbiamo piantato adesso. Siamo anche noi una pianta, siamo anche noi qualcosa che sta crescendo, il nostro impegno è quello di supportare sempre la crescita di questa pianta.
[FABIO] Lui era Paolo Iasevoli di Evja. Trovi i link ai siti a cui abbiamo fatto riferimento durante l’intervista su radiostartmeup.it.
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[FABIO] Start Me Up è prodotto da smartwork idee digitali per il mondo reale e reso possibile grazie al contributo di keedra hosting, servizi web per il tuo business. Io sono Fabio Bruno, grazie per aver ascoltato questa puntata, alla grande!