Mr. None è un art toys open source che nasce per designer. Se non fossero termini tecnici non li avrei usati tutti insieme, lo giuro! Il successo riscontrato tra i ragazzi ha indotto i creatori a investire di più sull’aspetto didattico ed educativo. Così il Signor Nessuno è diventato un oggetto utile a promuovere concetti come l’arte, il DIY (il fai da te) e l’open source nelle scuole. Gli istituti infatti stanno sempre più aprendosi a queste discipline e un pupazzo che puoi modificare a tuo piacimento, prima di stamparlo oppure colorandolo successivamente, si è rivelato un aiuto valido per sviluppare la creatività degli studenti. Raccontano tutto questo Gianfranco Pulitano e Daniela D’Andrea, che insieme a Daniele Morganti hanno creato Mr None e lo stanno promuovendo tra le scuole e le varie Maker Faire.
[FABIO] Poco prima di Natale avevo condiviso un articolo scritto per un giornale locale con cui collaboro. L’articolo parlava di Mr None, giocattolo open source che è stato creato da un’ala del nucleo fondatore del fablab messina. La promessa era di parlarne durante il 2017 anche a Start Me Up e qui, cari miei, le promesse si mantengono. Per questo motivo sono molto contento di dare il benvenuto a Gianfranco Pulitano, e Daniela D’Andrea due dei tre creatori di Mr None. Ciao ragazzi
[DANIELA] [GIANFRANCO] Ciao!
[FABIO] Salutiamo Daniele Morganti, terzo co-creatore del signor Nessuno. Siete tutti e tre di Messina, anche se attualmente in giro per l’Italia. Gianfranco ho descritto Mr None come un giocattolo open source, ma di cosa parliamo esattamente?
[GIANFRANCO] Mr None è un artoys open source. Cos’è un altro artoys? Sono dei toys diciamo fatti per un pubblico più adulto, fondamentalmente per artisti e designer in quanto sono solitamente neutri e vanno personalizzati. Molto spesso vengono venduti come vere e proprie opere d’arte a tiratura limitata. La nostra idea è stata quella di crearne uno open source che quindi fosse dato in licenza Creative Commons gratuita, che potesse essere stampato con la stampante 3D. Abbiamo creato il design di questo artoys, che fondamentalmente è un template neutro che va personalizzato, che si può scaricare dalla piattaforma e i file che si scaricano possono essere modificati e possono essere modificati con svariate tecniche, tra cui appunto la modellazione 3D. Quindi i ragazzi possono cimentarsi con un software di modellazione 3D e crearne versione diciamo personalizzata e quindi gli danno l’identità. Infatti il nome è appunto signor nessuno perché ha bisogno di un’identità. Una volta data l’identità si può stampare con la stampante direttamente modificato oppure nella versione base e poi modificarlo con le tecniche tradizionali.
[FABIO] Mr None ha un DNA tecnologico, un’anima digitale il tutto dentro un corpo di ABS (che è la plastica delle stampanti 3D). È una sorta di Frankestein moderno, no?
[GIANFRANCO] Sì, diciamo che l’anima digitale è perché appunto è digitale fondamentalmente il toys, nel senso che online si può acquistare. Il corpo in ABS, inizialmente i primi prototipi li abbiamo fatti con l’ABS, che era la prima plastica che avevamo a disposizione per le stampanti 3D. Ora si stanno sviluppando diverse plastiche, molte sono biologiche, tra cui appunto il PLA che ha origini dal mais, per esempio la canapa che è un prodotto tipico italiano che è stato lanciato da poco, con cui collaboriamo noi, e lo stiamo testando anche con altri materiali e devo dire che il risultato è molto bello. Quello in canapa sembra fatto in legno e ha un design più accattivante.
[FABIO] Elemento chiave di Mr None è il DIY, il fai da te per i non anglofoni. Sia in fase di distribuzione che di gioco se possiamo dire…
[GIANFRANCO] Sì, il DIY è fondamentale: diciamo la nostra idea originale si è voluta col tempo perché inizialmente era appunto più mirato – come sono gli altri artoys – più a un pubblico di designer, di artisti. Ora invece ci accorgiamo invece che riscuote successo anche con un pubblico più di ragazzi che magari si vogliono avvicinare al mondo della stampa 3D e vogliono imparare a utilizzare sia la stampa 3D che la modellazione 3D. Infatti per la Maker faire è stato selezionato proprio nel padiglione didattico, quello aperto alle scuole l’università per la ricerca, perché appunto aveva queste caratteristiche. E adesso stiamo lavorando proprio su questo aspetto, quello didattico.
[FABIO] State ascoltando Start Me Up al microfono c’è Fabio Bruno e oggi parliamo con Gianfranco e Daniela di Mr None. Passiamo all’aspetto educativo e parliamo quindi con la prof del gruppo, Daniela. Qual è l’impatto nei bambini che giocano con Mr None?
[DANIELA] Diciamo che l’impatto, secondo me, non è soltanto nel gioco ma anche nella possibilità di rielaborazione perché spesso viene anche utilizzato in attività, come per esempio workshop, cioè attività didattiche extrascolastiche che permettono di sperimentare… Diciamo che Mr None può diventare un pretesto per sperimentare delle tecniche che possono essere di tipo digitale ma anche tradizionale. Quindi si avvicina il pubblico più giovane sia all’utilizzo delle nuove tecnologie, però non tralasciando mai quelle che sono le tecniche che abbiamo sempre utilizzato, anche negli anni passati. Perché comunque la stampa 3D è una scoperta, un’invenzione più che altro di questi ultimi anni, però senza le conoscenze base, che provengono comunque dal mondo della comunicazione e della tecnica espressiva tradizionale, non si va da nessuna parte.
[FABIO] Secondo te studenti sono più attratti dal pupazzo in se o dal modo in cui nasce?
[DANIELA] Secondo me entrambe le cose. Sicuramente la possibilità di poterlo scaricare da casa e poi potersi recare una volta rielaborato in un fablab…
[GIANFRANCO] Forse dipende dall’età
[DANIELA] Sì, dipende anche dalle fasce d’età però l’aspetto di poterlo appunto scaricare subito dopo averlo visto secondo me è un aspetto che colpisce parecchio. Anche perché questi nativi digitali, come si chiamano adesso…
[FABIO]…i millennials…
[DANIELA] Hanno la capacità di utilizzare tecnologie molto velocemente però spesso in maniera sbagliata, perché la utilizzano in maniera troppo superficiale. Questo metodo, questo personaggio riesce a sviluppare un aspetto che un po’ si è perso, quello della pazienza. Perché comunque bisogna fare un progetto, bisogna non copiare un progetto ma partire dalla propria testa e quindi questa cosa secondo me gli fa anche appassionare a quello che si fa, cosa che secondo me è fondamentale anche per l’apprendimento in generale.
[FABIO] A tuo avviso progetti come Mr None dovrebbero far parte del processo educativo di un bambino?
[DANIELA] A livello scolastico ci rendiamo conto che ormai la direzione che è stata presa è questa. Comunque ci sono stati tanti bandi che hanno incentivato atelier creativi o digitali o legati alla stampa 3D. Diciamo una sorta di richiesta continua da parte dello Stato, dal Ministero, di invogliare le scuole a inserire questi lavoratori anche di fabbricazione digitale proprio all’interno delle scuole. In modo tale da partire direttamente dalla scuola. Cioè deve diventare un processo che parte dalla scuola che poi invoglia i ragazzi, una volta terminata la scuola, a continuare questo tipo di attività avendo già delle competenze acquisite nel periodo scolastico. Perché spesso si pensa che la scuola sia solo teoria invece ci si sta spostando l’utilizzo di pratiche digitali e tecnologiche.
[FABIO] Daniela, Mr None è stato presentato alla maker faire di Roma, ma in realtà ha girato parecchio con un sacco di successo. Ed è di qualche giorno la notizia che sarete anche alla mini maker faire di Torino…
[DANIELA] Ci sono state varie selezioni, l’ultima peraltro proprio diciamo allegata alla didattica. Il progetto è stato scelto per essere presentato alla Fondazione Golinelli di Bologna che è una struttura molto attenta alle nuove tecnologie, ai nuovi progetti per la didattica. E siamo contenti perché è stato proprio selezionato tra pochissimi perché non erano tanti i selezionati e quindi vuol dire che si tratta di un progetto sicuramente non banale, che racchiude in se’ tante potenzialità.
[GIANFRANCO] Noi speriamo che visto la nascita di tutti questi atelier creativi nelle scuole, il progetto possa essere adottato da uno di questi. Noi al momento l’abbiamo sperimentato in un liceo artistico, quindi scuola di secondo grado. E in una scuola primaria, un istituto comprensivo dove c’erano i bambini scuola elementare di scuola media e gli approcci sono stati molto diversi e per questo dicevo prima dipende molto dall’età secondo me perché i ragazzi del liceo lo vedevano più dal punto di vista del design, quindi magari facevano un lavoro più professionale. Mentre i bambini delle elementari lo vedevano più come un gioco. Però devo dire che appunto il discorso dei nativi digitali è fondamentale perché notavo come i bambini della scuola elementare dal punto di vista della parte software, riuscivano già a lavorarci. Poi noi stiamo adottando dei software specifici che si stanno sviluppando che sono anch’essi gratuiti. E quindi speriamo che in futuro il progetto vada avanti e si sviluppino sempre più progetti negli atelier, nei fablab e nelle scuole
[FABIO] Quali saranno i prossimi sviluppi?
[GIANFRANCO] Molte scuole sono interessate, ci hanno chiesto e probabilmente l’anno prossimo lo inseriranno nei programmi didattici. Anche perché sono in arrivo i PON ed era un aspetto quello di fare dei moduli didattici che trattassero proprio queste tematiche quindi il fatto di unire digitale analogico e quindi di far lavorare i ragazzi sia da un punto di vista digitale attraverso il computer sia da un punto di vista analogico attraverso il Fai da te.
[DANIELA] Poi c’è da dire che la Fondazione Gollinelli è una struttura che è nota a livello nazionale. Se è stata selezionata da questa realtà evidentemente il progetto ha una valenza importante.
[FABIO] E cosa avete in cantiere per Mr. None?
[DANIELA] La possibilità di realizzare un concorso su scala nazionale che mira a includere le professionalità e le attitudini e lo stile di street artist che vogliono cimentarsi con edizione d’autore di Mr. None. Quindi un’identità d’autore da parte di persone che lo fanno per mestiere o comunque appartengono a quel background. E poi aprire questo bando a una sezione didattica, legandolo alle attività che già stiamo svolgendo nelle scuole. Quindi dare la possibilità ai ragazzi di confrontarsi su un canale parallelo con quello che è un canale per professionisti, se vogliamo. Ovviamente non verrà avviato in maniera immediata, però la nostra idea è quella di proporre questi progetti e esporli anche a livello nazionale in una serie di eventi correlati che si terranno in vari luoghi di Italia.
[FABIO] Spero includiate anche il Sud Italia.
[DANIELA] Ovviamente.
[FABIO] Gianfranco, so che Mr None prenderà anche vita.
[GIANFRANCO] Questo qui è un progetto che sta nascendo in collaborazione con il fablab a Modena. Nel senso che qui già era partito un progetto, Smart Evolution, che riguarda la micro robotica. Però hanno visto Mr. None e gli è piaciuto. Io avevo in mente di farne una versione robotizzata sempre perché dal punto di vista didattico secondo me poteva essere interessante creare un robot open source. Quindi l’idea gli è piaciuta e adesso grazie a loro siamo al lavoro per fare questa versione robotizzata. Si sono uniti al nostro team anche altri ragazzi che si occupano di elettronica e programmazione con cui stiamo cercando di sviluppare il robot che spero sarà pronta prima dell’estate.
[FABIO] Mr None può essere acquistato online e poi stampato, no?
[GIANFRANCO] Molti ragazzi ci dicono di non avere la stampante 3D e allora stiamo cercando di fare delle versioni già stampate. Stiamo preparando dei kit che venderemo online tramite il sito. E questoè un’altra fase su cui stiamo lavorando e che speriamo di concludere prima dell’estate.
[FABIO] Grazie ragazzi per essere stati con noi e teneteci aggiornati.
[DANIELA] [GIANFRANCO] Sicuramente, grazie a te!
[FABIO] Grazie mille per essere stato con noi.
[FABIO] Loro erano Daniela D’Andrea e Gianfranco Pulitano di Mr None. Trovi la trascrizione del podcast e i link a cui abbiamo fatto riferimento su radiostartmeup.it.