#29.radiosmu – Pulire il mare con la lana È un'idea di una azienda sarda. Inoltre parliamo dei progetti che hanno vinto "Dall'idea al Progetto" e della call 2016 di TIM Wcap

In Sardegna c’è chi vuole pulire le acque con la lana. È Daniela Ducato che con la sua azienda – Edilana – è riuscita a creare insieme all’Università di Cagliari Geolana Salvamare. Geolana è un sistema naturale composto da lana e sugherone (gli scarti dell’albero del sughero) che è in grado di assorbire gli agenti inquinanti, soprattutto petrolchimici, presenti nei liquidi. Tecnicamente questo materiale rientra nei geotessili assorbitori e potrebbe rappresentare una svolta nella pulizia dei nostri mari, fiumi e laghi. Oltre ad assorbire gli agenti inquinanti con un rapporto 1 a 14 (ogni chilo di Geolana ne assorbe 14 di agenti inquinanti), dice Daniela che nel corso di un mese vengono eliminati almeno 2/3 di agenti inquinanti restituendo acqua pulita. Geolana viene fuori dalla collaborazione con l’Università di Cagliari e rientra nelle filiere Edilzero Architetture di Pace, prodotti diversi tra loro che hanno in comune alcune caratteristiche come la produzione totalmente italiana, la coincidenza tra il luogo di produzione il luogo di trasformazione (la cosiddetta produzione a chilometro/costo) l’utilizzo di materie rinnovabili ed eccendenti (che non incidono cioè sulla produzione agricola, ma esistono in abbondanza in natura) e il totale scambio di competenze e conoscenze tra le varie aziende che compongono la filiera. Il sito ufficiale di Geolana sarà online tra qualche giorno, in ogni caso, per restare aggiornati, per approfondire le tematiche citate durante l’intervista e acquistare i prodotti Edilana c’è il sito edilana.com.

Dagli orti in acqua ponica alle bici in bamboo: i progetti che hanno vinto il bando Vulcanìc

VulcanicLo abbiamo promosso anche attraverso le pagine e il podcast di Start Me Up e a inizio aprile c’è stata la cerimonia di premiazione dei progetti. Stiamo parlando di Da idea a progetto, bando promosso dall’acceleratore catanese Vulcanìc. La call era composta da tre bandi su tematiche specifiche. Ne parliamo con Simone Piceno di Impact Hub e da lui ci facciamo spiegare come è andata la giornata di premiazione ma soprattutto quali sono i progetti vincitori. Per il bando Horto in Hotel a vincere sono stati addirittura due i team: BioFactory e Hortel. Il primo propone la coltivazione in acqua ponica, un sistema quindi totalmente autosostenibile e a basso impatto ambientale, mentre Hortel è specilizzato nella creazione di orti sinergici. I due progetti saranno incubati e andranno così a migliorare la qualità del cibo servito presso il ristorante dello Sheraton di Catania, partner di questa call. CarPlusCamp si aggiudica invece il primo posto per la call CoopUp: il progetto è un marketplace per gli amanti del campeggio, all’interno del quale sia privati che aziende possono mettere i propri attrezzi a disposizione degli altri in modo così da poter recuperare sul posto tutto il materiale necessario senza doverlo trasportare da casa. Infine la call dedicata all’innovazione sociale digitale è andato allo studio di design LA.BOO, specializzato in prodotti in bamboo. Questo materiale ha dato infatti prova di essere estremamente versatile e resistente e i ragazzi hanno in mente di utilizzarlo per la realizzazione di una serie di oggetti di design. Al momento hanno già creato una bicicletta.
Prima di salutarci Simone esprime tutta la soddisfazione per come è andata questa prima edizione di Da idea a progetto: «Abbiamo ricevuto quasi 37 idee e le scelte sono state davvero complicate perché i progetti erano validi e i team molto preparati. Considerando che in palio non c’era un grant ma solo mentorship siamo davvero molto contenti di come siano andate fin qui le cose». Per i team adesso iniziano i lavori che potranno essere seguiti dal sito Vulcanìc e dai profili facebook e twitter dell’incubatore catanese.

Presentata la call 2016 di TIM Wcap: tutte le novità del bando

TIMWcapÈ stata presentata meno di una settimana fa la call 2016 di TIM Wcap, un bando che si presenta rinnovato sotto vari punti di vista e che dal 2009 rappresenta una certezza nel panorama dell’innovazione italiana. Per l’occasione abbiamo il piacere di ritrovare a Start Me Up Dario Maccarrone, colui che che gestisce l’acceleratore TIM Wcap di Catania. La prima novità del bando 2016 è il valore dei grant che passa a 40.000 euro. Inoltre quest’anno si parla di call for startup e non for ideas: «Questo significa che rispetto agli altri anni TIM andrà a premiare i progetti che hanno già una certa solidità dal punto di vista progettuale, ma – tranquillizza Dario – non per forza i gruppi proponenti devono essere già costituiti come società». Inoltre, in linea con quanto fatto durante gli scorsi anni, si cercherà sempre più di inserire le startup incubate all’interno di TIM. «Abbiamo cercato di aumentare il numero di possibilità per i progetti incubati di entrare in contatto con l’azienda TIM – spiega Dario. Abbiamo creato un percorso aggiuntivo per quelle startup che si distingueranno all’interno del periodo di accelerazione per fornire loro un ulteriore finanziamento di 10.000 euro (da aggiungere ai 40) e un periodo di incubazione a Roma a stretto contatto con le business unit di TIM». Altra novità è la piattaforma TIM Open attualmente in versione beta, che servirà a veicolare ulteriori servizi e favorirà lo scambio di competenze e conoscenze tra i progetti vincitori. A fare la differenza nella scelta dei progetti da parte di Tim secondo Dario saranno i servizi che possono tornare utili a TIM – se ci fate caso il bando parla di startup digitali. Quindi chi ha un’idea che possa migliorare la comunicazione digitale non può certo perdere questa occasione. Il termine ultimo per presentare la propria candidatura è il 30 maggio, tutte le informazioni sulle modalità di partecipazione sono su wcap.tim.it.


#25.radiosmu Riccio di Unicredit:«Puntiamo sulla formazione per far crescere le startup del Sud Italia» È quello che fa Unicredit con gli incontri che sta organizzando in giro per l'Italia. Inoltre parliamo di Mulini social e Sharing School

Lunedì 29 febbraio sono stato a Reggio Calabria in occasione del Workshop L’idea imprenditoriale, organizzato dallo Sportello ImprediReggio Calabria, gestito come certamente saprete dall’inossidabile Angelo Marra presidente di Confindustria Giovani – Reggio Calabria. Il pomeriggio – che si è svolto nella sede reggina di Confindustria – era una delle tappe del ciclo di presentazioni di Unicredit Start Lab, bando promosso dal gruppo bancario che intende raccogliere le migliori idee di business nell’ambito del LifeScience, ICT/Web/Digital, CleanTech e Innovative Made in Italy. Lo spiega ai microfoni di Start Me Up Antonio Riccio, stakehoder and territorial development manager di Unicredit:«È una piattaforma continuativa perché chi si è iscritto lo scorso anno e non è riuscito a ottenere il finanziamento può migliorare la propria idea e riprovarci quest’anno – spiega. Questo non significa che chi ci voglia provare per la prima volta non possa farlo». A Start Me Up abbiamo già parlato di Unicredit Start Lab: qualche mese fa abbiamo presentato infatti Bulbixin, startup calabrese che è entrata nel programma Unicredit e che rappresenta uno dei pochi casi positivi nel Sud Italia. «C’è un problema di qualità – continua Riccio – infatti le idee del Sud Italia che sono riuscite a entrare nel programma di Unicredit sono solo due al momento. Per questo motivo abbiamo pensato a dei momenti formativi come quello di Reggio Calabria per poter aiutare ulteriormente quanti fossero interessati a preparare al meglio la propria candidatura».
Il termine ultimo per presentare la propria idea imprenditoriale a Unicredit Start Lab è il 30 aprile e potete trovare tutte le informazioni su unicreditstartlab.eu.

In Calabria il mulino a pietra si finanzia con il crowdfunding

grano

immagine via

Forse ne avete già sentito parlare perché la notizia sta veramente facendo il giro di tutti i giornali ed essendo una storia che arriva dal centro della Calabria – per essere precisi, San Floro (CZ) – non potevo non raccontarla. Mi riferisco a Mulinum, il progetto portato avanti da Stefano Caccavari che attraverso il crowdfunding sta recuperando il più antico mulino a pietra naturale della Calabria per inserirlo in un ciclo produttivo di prodotti da forno. Il Sole 24 ore lo ha già definito il primo mulino social e la raccolta è in dirittura d’arrivo «Siamo all’80% della somma prevista» dice Stefano a Start Me Up. Quello di San Floro non è un mulino qualunque in quanto è uno dei pochi rimasti a pietra naturale. Al di là dell’evidente valore storico c’è anche un vantaggio dal punto di vista produttivo perché la macinatura ottenuta da questo tipo di pietra è unica e difficilmente replicabile. Inoltre anche il grano che si intende macinare presenta delle qualità nutritive particolari «Come il resto della Calabria anche a San Floro cresce un tipo di grano ricco di fibre e povero di glutine rispetto ai cosiddetti grani moderni». Stefano non è nuovo a simili iniziative: quando San Floro ha rischiato di diventare la più grande discarica d’Europa ha dato vita a orto di famiglia: «Siamo ripartiti dalla terra per dire che il nostro territorio è a vocazione agricola e non a vocazione di rifiuti industriali e pericolosi». E infatti oggi chi vive nei pressi di Catanzaro può comprare a km zero frutta e verdura coltivati senza concimi chimici. Anche se manca poco c’è ancora modo per contribuire alla realizzazione del mulino. Per farlo si può contattare Stefano sul suo profilo facebook oppure andare su mulinosanfloro.it e fare una donazione libera o acquistare in anticipo il kit farina bio.

Partita la seconda edizione della Sharing School a Casa Netural

sharing-school_MateraDopo circa un anno torno a sentire Andrea Paoletti di Casa Netural, che in Basilicata offre uno spazio dedicato al coworking e al co-living. Uno dei servizi offerti è l’incubatore di sogni, un pacchetto che permette a chi ha un’idea di metterla in pratica attraverso mentoring e assistenza. In quest’ottica assume più valore la collaborazione con materahub (già sentiti anche loro, in questo podcast) che permetterà a chi frequenta Casa Natural di poter usufruire di ulteriori servizi. Con Andrea si parla anche della seconda edizione della Sharing School, pensata per progettisti e operatori pubblici che vogliono approfondire le tematiche dell’economia collaborativa. Spazio verrà dato anche alla legge che in questi giorni si sta discutendo e che mira a normare tutti i servizi che rientrano nella sharing economy «Il programma è molto vasto – dice Andrea a Start Me Up – ma l’apporto di docenti come Christian Iaione, Guido Smorto o Paolo Venturi di AICCON aiuterà i partecipanti a definire meglio gli aspetti centrali di questa bozza di legge». La scuola si svolgerà tra il 27 aprile e l’1 maggio 2016 e c’è tempo per mandare la propria candidatura fino al 30 marzo ore 23.59. Tra tutte le domande pervenute sarà data priorità a 35 partecipanti, di cui 5 “portatori” di progetti collaborativi, coerenti con il programma, da studiare e implementare insieme durante i giorni della Sharig School. Trovate tutte le informazioni su sharingschool.it.

Nell’immagine di copertina un momento del workshop L’idea imprenditoriale, via

Change-makers a raccolta, al via la settimana edizione del Programma EGO di Ericsson Fino al 31 ottobre sono aperte le candidature al Programma EGO di Ericsson e della Fondazione Lars Magnus Ericsson dal tema “Change-makers per la Società Connessa”

Change-makers per la Società Connessa è il tema della settimana edizione del Programma EGO, iniziativa no-profit di Ericsson e della Fondazione Lars Magnus Ericsson promossa in collaborazione con alcune delle più importanti università italiane. Il progetto offre a quattro startup la possibilità di trascorrere due anni nel campus Ericsson di Roma per poter accelerare il proprio progetto imprenditoriale.

Fino al 31 ottobre startup e progetti imprenditoriali operanti nel mondo dell’Information & Communication Technology con un team di progetto e singoli, di età non superiore ai 35 anni possono presentare la propria candidatura. La Fondazione ha individuato 6 ambiti di azione dei progetti che però, specificano, non essere vincolanti nella selezione dei quattro vincitori finali: Internet delle cose e M2M, cybersecurity, turismo e cultura, m-commerce, mobilità e trasporti, ambiente e innovazione sociale.

Il già citato periodo di incubazione di due anni messo in palio da Ericsson comprende uffici attrezzati nel campus Ericsson di Roma, consulenze in ambito organizzativo, commerciale, tecnologico, legale e finanziario e l’opportunità di entrare in contatto con la rete internazionale di clienti e partner dell’azienda, attiva in oltre 180 Paesi nel mondo. La Fondazione Lars Magnus Ericsson inoltre garantirà alla startup prima classificata, vincitrice del Premio per l’Innovazione 2015, l’accesso al Mobile World Congress 2016 di Barcellona.

“È in corso una profonda trasformazione digitale, guidata da mobilità, banda larga e cloud, che porterà alla piena realizzazione della cosiddetta Società Connessa, dove tutto ciò che potrà beneficiare di una connessione sarà connesso generando benefici per la società, le imprese e l’ambiente, consentendo alle persone di realizzare il loro pieno potenziale e di creare un futuro più sostenibile.” Ha spiegato Clara Pelaez, Vice President Strategy, Marketing and Communications di Ericsson Regione Mediterranea. “Con il Programma EGO vogliamo offrire a giovani talenti e startup la possibilità di vivere nuove esperienze e maturare nuove competenze, che consentano loro di affermarsi come i nuovi change-makers, in grado di accelerare il processo di digitalizzazione del nostro Paese.”

Le candidature dovranno essere inviate all’indirizzo email ego.project@ericsson.com entro il 31 ottobre 2015. Tutte le altri informazioni sul Programma EGO sono qui.

I bandi che non vanno in vacanza C'è tempo fino a gennaio per partecipare a Save Town-Factory e All Start Game

Sotto le feste mi permetto di segnalarvi due bandi da tenere d’occhio; entrambi scadono a gennaio (uno il 16 e l’altro il 31). Ve li segnalo adesso così tra un morso al panettone e un brindisi con gli amici, iniziate a pensare come compilare le domande.

Il primo bando che vi segnalo è per i soli residenti in Puglia.

Da qualche giorno infatti sono aperte le candidature per Save Town-Factory, bando promosso dall’Associazione Warrols, in partnership con il Gruppo Mangini. Lo scopo dell’iniziativa è dare opportunità di auto imprenditorialità nella Zona Industriale di Putignano per favorire il rilancio occupazionale ed economico del territorio, offrendo un’alternativa all’inevitabile emigrazione delle migliori risorse umane del territorio.

Possono partecipare tutti i residenti in Puglia che non abbiamo più di 45 anni e intendano proporre un’idea nei settori dei Servizi, attività direzionali e al terziario avanzato e Servizi di innovazione tecnologica.

In palio ci sono degli spazi fisici (fino a 400 mq) per poter lavorare sulla propria idea (i primi 4 mesi sono a costo zero), consulenze su vari fronti (legale, comunicazione e marketing, ecc) e inoltre una serie di benefici riservati alla rete di imprese dell’associazione Warrols (wifi gratuito, uso di una sala riunioni, brand territoriale…).

Per presentare la propria candidatura c’è tempo fino al 31 gennaio 2015. Potete trovare informazioni più dettagliate su visitputignano.it.

allstar

Il secondo bando che vi segnalo si rivolge invece alle start up innovative nate, ospitate o legate da rapporti di collaborazione con le Università e gli Incubatori della rete PNICube ed i Parchi Scientifici e Tecnologici della rete APSTI.

Mi riferisco a All Start Game, la prima competizione tra start up innovative basata sulla raccolta di capitale di rischio mediante una campagna di equity crowdfunding, realizzata in collaborazione con APSTI, Banco Popolare e la piattaforma di equity crowdfunding StarsUp.

Saranno le università a proporre le candidature (non più di 3 start up innovative): l’invito è quindi quello di farvi avanti e rivolgervi ai Atenei e/o Incubatori per essere scelti e partecipare così alla raccolta dei fondi necessari ai vostri piani di sviluppo.

Le domande dovranno essere presentate entro il 16 gennaio e la competizione potrà essere seguita su allstartgame.it, sito collegato alla piattaforma StarsUp in cui avverrà la raccolta di capitale.