C’è fermento nel Sud della Sicilia, il tutto grazie al progetto Bootstrap Lab che da qualche mese sta lavorando tra gli studenti per diffondere la cultura dell’imprenditorialità. In particolare, il 30 aprile ci sarà la seconda giornata dell’evento Wake Up! Your sense of business, «una giornata – dice Giuliana Narbone dell’associazione 360° – che vede al suo interno un business game aperto a tutti gli studenti di scuola superiore di Caltanissetta». Sei team si sfideranno e solo tre riusciranno ad accedere alla fase successiva del progetto. Inoltre i ragazzi si sfideranno per il Wake up Pitch, contest organizzato in collaborazione con Youthub Catania che avranno un loro stand per valutare le varie idee e infine, grazie alla collaborazione con i tre Atenei siciliani, ci saranno altrettante lezioni tenute da professori provenienti da Messina, Palermo e Catania.
Come dicevamo l’evento del 30 arriva dopo la manifestazione del 9 aprile che, come racconta Giuliana «è andata benissimo. Sia gli enti coinvolti ma soprattutto i ragazzi sono rimasti incantati dal sentire storie di siciliani poco più grandi di loro che hanno scommesso su una propria idea e la stanno portando avanti».
Al di là dei temi imprenditoriali, forte è la spinta che i ragazzi del progetto Bootstrap Lab stanno dando alla legalità:« La legalità non può essere un’eccezione – dice Giuliana – e deve essere un comportamento che un imprenditore di solito assume. Noi diamo per scontato questo aspetto presentando modelli positivi di imprenditori onesti: fa parte della nostra mission ed è uno dei pilastri della collaborazione con il comitato Addiopizzo di Palermo».
L’evento del 30 potrà essere seguito dal profilo spreaker di Start Me Up (stiamo definendo in questi giorni i dettagli per la diretta dal posto): in ogni caso per restare in contatto e conoscere tutto del progetto Bootstrap Lab basterà andare su bootstraplab.it.
Il TAG Cosenza si sposta nel campus dell’UNICAL per fare dell’università una grande community
Siamo felici di tornare a Cosenza perché mercoledì 20 aprile il TAG ha inaugurato i nuovi spazi all’interno del Campus Universitario di Rende: «Una nuova opportunità – dice Anna Laura Orrico che ritroviamo ai microfoni di Start Me Up – per portare i temi del coworking e della collaborazione in un ambiente molto più grande e con grande fermento come è il campus universitario di Arcavata». Un modo quindi per migliorare e rendere più efficate la mission del Talent Garden che vuole portare i temi della collaborazione non solo tra gli startupper e gli imprenditori, ma sul tutto il territorio in cui opera. Tanti saranno i vantaggi per gli studenti che grazie alla TAG Student Card potranno frequentare il Talent Garden in totale tranquillità: «Potranno accedere periodicamente allo spazio di coworking e entrare così in contatto con chi già frequenta questi spazi. Inoltre avranno accesso gratuito a tutti gli eventi formativi e di networking per costruire il proprio portfolio di relazioni. Infine, grazie alla TAG Student Card gli studenti riceveranno consulenza gratuita dai professionisti del Talent Garden di Cosenza». Un modo per mettere in contatto due mondi, attraverso la collaborazione e lo scambio di competenze, come è del resto nello stile di TAG.
L’inaugurazione è stata una festa che ha visto come ospiti d’onore il Web Team Italia 2019, il gruppo che ha permesso a Matera di diventare capitale della cultura 2019: «Un progetto nato dal web che però ha avuto un effettivo riscontro nella vita reale – spiega Anna Laura. E per noi è stato importante averli per ribadire l’importanza e la capacità che il digitale ha nel cambiare la vita reale di ognuno di noi. È quello che ci auguriamo di fare anche noi con il Talent Garden all’interno dell’Università della Calabria: diventare sempre più una grande community che metta insieme studenti, professori e amministrativi per generare opportunità e progetti di innovazione sul territorio». Nonostante il cambio di sede il sito del Tag Cosenza è lo stesso, ed è raggiungibile anche attraverso la pagina facebook.
Umberto Talamo (Coderdojo Taranto): vi spiego perché è importante insegnare a programmare
Qualche settimana fa dalle pagine di startupItalia Umberto Talamo ha scritto un articolo sulla facilità di insegnare il pensiero computazionale ai ragazzi di scuola. L’articolo ci è piaciuto e così abbiamo deciso di intervistarlo anche perché Umberto, oltre a essere un professore è uno degli animatori del Coderdojo Taranto. «È fondamentale insegnare agli studenti a programmare perché permette ai ragazzi a sviluppare il pensiero computazionale». Quindi l’importanza non è data tanto dal semplice apprendimento dei codici ma nell’assumere la mentalità del programmatore per capire cosa c’è dietro un software. Potrebbe sembrare qualcosa che possa tornare utile a chi nella vita voglia lavorare in questo campo, in realtà Umberto smentisce tutto ciò, sottolineando come la programmazione possa tornare utile a tutti al punto da essere inserita come quarta abilità di base dopo leggere, scrivere e far di conto. L’origine di questo percorso è da individuare in un articolo di Jeannette Wing, una professoressa americana che adesso lavora per Microsoft Research.
Umberto porta avanti la sua missione anche nel suo tempo libero perché è tra i promotori del Coderdojo Taranto. «Ho scoperto i coderdojo al Tedx di Lecce dell’anno scorso – racconta ai microfoni di Start Me Up – e così abbiamo messo in piedi il nostro laboratorio dove insegniamo ai bambini come funziona il pensiero computazionale». Nell’ultima parte dell’intervista ci soffermiamo sulle modalità di insegnamento che Umberto mette in campo a scuola e con i bambini del Coderdojo, e come è facile immaginare sono i bambini a avere molta più confidenza con questo generi di linguaggio. Addirittura Umberto ci dice che al Coderdojo insegnano loro i primi passi e poi i bambini in maniera del tutto naturale deducono quello che c’è dopo. Per restare aggiornati sulle attività del Coderdojo o per approfondire i temi dell’insegnamento della programmazione tra i piccoli potete visitare coderdojotaranto.it.