Contro le fake news stiamo lottando ancora ma sui fake alimentari possiamo contare su una nuova arma. In Campania c’è chi vuole difendere il made in Italy in campo alimentare con Authentico, una app che grazie al crowdsourcing vuole scovare tutti quei cibi che non sono prodotti in Italia. Oltre Authentico, è nato anche il cosiddetto Osservatorio dell’Italian Sounding, un ente che va a caccia di tutti quei prodotti che “suonano” italiano ma che in realtà hanno ben poco a che fare con il nostro paese.
Un approccio nuovo, ci dice Pino, alla lotta contro questi fake alimentari perché per la prima volta non si parte da consorzi o etichette, ma si chiede il diretto coinvolgimento dei consumatori, prime vittime di questi imbrogli. Dopo di loro ci sono anche le aziende italiane – quelle vere – che sono penalizzate enormemente da prodotti falsi in termini economici e poi di immagine. Conseguenze che si abbattono sull’intera categoria di prodotti che rischia di perdere quel prestigio per cui è riconosciuta in tutto il mondo.
Cosa possiamo imparare dalla storia di Authentico?
Authentico nasce dopo circa tre anni di studi sul mercato del cibo italiano e dei meccanismi dell’export e dell’import italiano e non. Come dice Pino nell’intervista, c’è voluto tanto lavoro di ricerca, tante interviste a esperti del settore e di economia per pensare a un prodotto che potesse rispondere a una problematica sentita e che ha dei risvolti economici importanti. È lo stesso Pino a dirci che negli ultimi anni il mercato dei fake alimentari ha fatturato circa 70 miliardi di euro, contro i 40 di quelli dei prodotti autentici. È un fenomeno da non sottovalutare.
Authentico e tutta la sua community sono pronti a fare la loro parte ed essere un’arma in più contro i numerosi fake alimentari che nascono ogni giorno e in ogni mercato del mondo. Il tutto a sostegno delle aziende italiane e, ovviamente, del buon cibo.
Ti è piaciuto questo podcast? Scrivi una recensione su iTunes!
Ascolta la playlist con le canzoni scelte dagli ospiti di Start Me Up.