Esiste un filo conduttore che collega lievito di birra e intelligenza artificiale: è stato il primo pensiero dopo aver chiuso la telefonata con l’ospite di questo podcast. Ed è un collegamento, seppur azzardato, comunque fedele alla realtà.
Sì perché la storia della startup protagonista di questa puntata di Start Me Up ha inizio durante il lockdown da una skype call: una semplice riflessione che ha portato, un paio di anni dopo, Giulio Martinacci, toscano, a vivere in Puglia e a aiutare chi lavora nei supermercati a ottimizzare i propri flussi di approvvigionamento della merce grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale.
Tuidi è la soluzione sviluppata da Giulio Martinacci e Vincenzo Morelli che permette a chi lavora all’interno della GDO di gestire al meglio le proprie scorte. Il supporto offerto da questa startup si basa sull’impiego di Intelligenza Artificiale che attraverso l’elaborazione di una serie di dati riesce a fornire delle previsioni sulle vendite particolarmente accurate.
I vantaggi sono chiari: chi gestisce un supermercato saprà quando rifornire uno scaffale e con quale specifico prodotto. I clienti saranno più soddisfatti perché riusciranno sempre a trovare ciò di cui hanno bisogno. E anche chi lavora all’interno di un supermercato può beneficiare del supporto dell’intelligenza artificiale. Racconta Giulio che i dipendenti di alcuni punti vendita che adottano già la soluzione proposta da Tuidi hanno ridotto di un’ora il loro monte ore giornaliero: lavorare meno per lavorare in modo più efficiente.
Tuidi è nato durante il primo lockdown in una skype call tra i due co-founder. Per i due amici era paradossale che entrambi non riuscissero a trovare i prodotti che a loro servivano. In quel periodo Giulio viveva in Italia e non riusciva a trovare il lievito per fare il pane (più che lui, in realtà, suo padre), mentre Vincenzo era in Francia dove – racconta – era impossibile trovare la carta igienica: da qui l’intuizione di poter utilizzare l’intelligenza artificiale per ridurre il rischio del cosiddetto “vuoto a scaffale”.
Da quella chiamata è partito il primo processo di validazione e nel giro di un paio di settimane i due amici stavano già lavorando a quello che poi sarebbe diventato Tuidi.
Lo sviluppo di Tuidi ha portato Giulio dalla Toscana alla Puglia dove oggi ha sede l’azienda. La possibilità di vivere al Sud Italia è un’opportunità in termini di mercato. Soprattutto in questa parte di Italia, la GDO è affidata a una serie di aziende molto piccole e diverse tra loro: un contesto in cui la soluzione offerta da Tuidi può realmente fare la differenza, alla luce anche dei cambiamenti nel modo di fare la spesa da parte degli italiani.
In Tuidi, Giulio riflette tutto ciò che fino ad oggi ha vissuto da un punto di vista imprenditoriale: dalla prima idea di impresa, “un tripadvisor per gli universitari” realizzata insieme a Vincenzo, all’esperienza da dipendente all’interno di Washout.
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start me up l’innovazione tecnologica, sociale e culturale al sud Italia. Al microfono Fabio Bruno
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Ciao, Questo è Start Me Up, il podcast racconta le storie di chi al Sud Italia sperimenta nuovi modelli lavorativi, sociali e culturali. Start Me Up può contare sul supporto tecnico di keedra.com servizi web per il tuo business e su chi mensilmente sostiene questo podcast attraverso Patreon.
Sappi che mi piacerebbe non citare la pandemia nelle storie che di volta in volta ti racconto attraverso questo podcast. Mi piacerebbe ma al momento temo sia inevitabile: ed è inevitabile per la portata dell’evento sia in termini di durata che nel numero delle persone coinvolte. Un impatto così non può lasciare indifferenti e non può non mettere in moto l’intuito delle persone. È il caso di questa startup la cui storia, con molta fantasia, va dalla mancanza del lievito del pane in periodo di pandemia all’intelligenza artificiale. Sto barando per avere la tua attenzione. In realtà non più di tanto in effetti…
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Giulio Martinacci e sono founder e amministratori di Tuidi.
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Il servizio offerto da Tuidi è rivolto alla cosiddetta GDO, per intenderci i supermercati, e li aiuta a ottimizzare i processi che stanno dietro il rifornimento dei prodotti
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Quello che facciamo nello specifico è sviluppare un assistente virtuale che vada poi a recuperare le inefficienze del settore, sia in termini di mancate vendite, sia in termini di spreco alimentare.
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C’entra quindi l’intelligenza artificiale applicata, mi dice Giulio, a un settore
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in cui, diciamo tutte le operazioni di gestione di un supermercato sono gestite in modo assolutamente diciamo cartaceo e manuale. Quindi andare a creare un software che poi si basa sull’intelligenza artificiale permette di automatizzare tutte queste operazioni
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E in più l’intelligenza artificiale permette al team di Tuidi di
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creare delle previsioni su quelli che sono i fabbisogni di vendita. Quindi quello che noi come clienti andiamo a comprare all’interno di un supermercato andando ad analizzare milioni di dati che variano da dati relativi alle quantità acquistate ai prezzi di vendita, quindi variabili più endogene fino ad arrivare le variabili esogene, quindi comunemente le variabili esterne, come le previsioni meteorologiche dati dei competitor, quindi cio’ che completino decidono di fare in termini di offerte in termini di promozioni. Andando a studiare tutte queste variabili, tutti questi dati qua si riesce a creare una previsione di vendita molto più accurata, tramite la quale poi si vanno a dare dei suggerimenti su quelle che sono le operazioni per massimizzare i profitti delle aziende
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Sono dei benefici che inevitabilmente ricadono anche sui clienti…
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Banalmente, se noi andiamo a fare la spesa per abbiamo e abbiamo visto il volantino del supermercato sappiamo che c’ è solo la nutella in promozione e alle sei e mezzo alle sette, dopo che stacchiamo dal lavoro, andiamo al supermercato per comprare la nutella e la Nutella è finita e quindi c’ è un in quel famoso buco a scaffale che nel linguaggio tecnico viene viene definito rottura di stock. Quello ovviamente è un qualcosa che diciamo impatta in questo caso negativamente il cliente. Quindi chi va a fare la spesa?
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E non dimentichiamo anche chi lavora dentro i supermercati.
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all’interno di una catena che che seguiamo abbiamo in questo momento stiamo a partire dallo scorso mese, stiamo facendo risparmiare mediamente un’ora di tempo al personale interno del supermercato e questo ora è molto interessante perché viene recuperata in pausa pranzo e quindi i dipendenti sono sono egg un pochino più più liberi e sicuramente anche i più produttivi durante il resto della giornata.
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Il supporto fornito dall’I.A. è fondamentale nel prevedere le potenziali vendite di un supermercato perché le previsioni che offre sono molto più accurate di quelle che potrebbe fare un essere umano: non stiamo parlando di una accuratezza massima ma…
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l’obiettivo è essere più accurato della persona che abitualmente diciamo manualmente e abitualmente gestisce all’interno del supermercato questo processo. Nel momento in cui si è più accurato anche di pochi punti percentuali, comunque riesci a creare un beneficio economico molto molto importante.
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Nell’introduzione ho detto che la storia di Tuidi mette insieme la mancanza di lievito di birra e l’I.A.. Quest’ultimo punto mi sembra di averlo esposto abbondantemente: per quanto riguarda il primo invece dobbiamo tornare al periodo del lockdown, durante una skype call tra Giulio e l’altro co-founder di Tuidi, Vincenzo Morelli
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iniziamo a parlare non so perché del fatto che all’interno dei supermercati mancavano dei prodotti dovuti al fatto delle della richiesta improvvisa di lievito di birra per fare la pizza per fare il pane. Me lo ricordo direttamente perché mio padre fa il pane in casa e
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che aveva iniziato durante il lockdown oppure lo faceva già da prima.
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No, gia’ da prima già da prima.
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Ok, quindi insomma, lui è stato uno di quelli penalizzati.
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sì, sì, sì, sì. Mi ricordo che tornava a casa arrabbiato, ma non non poteva fare le le sue pagnotte
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Giulio è in Italia, tra l’altro con il padre a corto di lievito, mentre Vincenzo si trova in Francia dove lavorava allora. Lì il problema non era tanto il lievito bensì la carta igienica.
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E quindi parlando di questa cosa Vincenzo essenzialmente esce con uno spunto di Vincenzo che viene da un background in data science quindi ha studiato l’intelligenza artificiale machine learning tutte quelle che sono le applicazioni. Uno spunto, quasi una battuta. Se ne esce dicendo certo che si potrebbe andare a risolvere questo problema con delle previsioni che sono accurate, che anticipano quella che è la domanda di prodotti all’interno del supermercato. In questo modo avrei la carta igienica ogni momento della giornata. Essenzialmente
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Questa battuta ha messo in moto il processo che sta dietro alla creazione di una impresa. E quindi Giulio e Vincenzo si sono preoccupati di validare questa loro intuizione da due punti di vista:
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dal punto di vista più come dire di business, nel senso che dovevamo capire se c’ era mercato. Se questo è un problema causato direttamente esclusivamente dal covi d’ o se era un problema comune, è diffuso anche in periodi più normali, diciamo fuori dalla pandemia o fuori dalla guerra, che purtroppo in questo momento diciamo anche un impatto su quelle che sono la gestione delle scorte all’interno del supermercato e capire chi erano i player, se c’ era la disponibilità all’acquisto dall’altra parte ovviamente anche una validazione tecnica, perché è un conto è dire l’intelligenza artificiale può fare questo può aumentare la precisione e poi da un altro è dire la soluzione viene utilizzata, viene capita, effettivamente è più accurata. Quanto è più accurata si riesce, tramite questa accuratezza, a creare un risparmio economico sufficiente per giustificare un prezzo che può essere chiesto.
00:07:39 FABIO
Ho lasciato queste domande che Giulio ha elencato con una precisione ammirevole perché credo possano essere utili anche a chi in questo momento sia nel mezzo della valutazione della propria idea di business. Segnatele per bene, tu che stai ascoltando. Tornando alla storia beh, immagino sia facile capire che questa validazione abbia dato esito positivo e così.
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nel giro di due settimane ci siamo licenziati. Abbiamo entrambi il posto che i contratti a tempo indeterminato. E a inizio ottobre quattro ottobre abbiamo messi ufficialmente full-time e sulla startup, poi abbiamo costituito un pochino più tardi
00:08:35 FABIO
Abbiamo già detto e non solo in questa puntata quanto la pandemia abbia modificato le nostre abitudini. Naturalmente anche il modo in cui facciamo la spesa è cambiato. Un recente studio di Mediobanca ha analizzato i consumi e dice che oggi il ricorso alla spesa online è aumentato del 50% rispetto al periodo precedente.
00:09:12 GIULIO
E quindi… la pandemia… Diciamo che anche per noi in prima persona come azienda ci è stata di molto aiuto, perché le aziende hanno iniziato a riconoscere un’importanza crescente nei confronti della gestione del dato e dell’importanza di quelle che sono le informazioni e le decisioni che si possono prendere tramite i dati.
00:09:35 FABIO
E, parlando di mercato…
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L’italia è un paese tra quelli europei abbastanza particolare perché forse è il mercato più frammentato che c’ è ovviamente è un qualcosa per noi in primis. Molto importante. Ovviamente se ci fossero poche aziende con la maggior parte delle quote di mercato avremmo sicuramente meno possibilità dal punto di vista commerciale e soprattutto nel Sud Italia. Da Roma in giù ci sono questa frammentazione si fa ancora più forte.
00:10:11 FABIO
Una frammentazione che ha spinto Giulio Vincenzo a partire dal Sud Italia, dove è più alta la presenza dei cosiddetti supermercati di prossimità, cioè quei punti vendita che hanno una superficie fra i quattrocento e i mille metri quadrati.
00:10:25 GIULIO
E questo impatta quello che è il nostro business. Eh, ma noi gestiamo sia essenzialmente facciamo previsioni di vendita sia su superfici molto piccole, sia superfici più più grandi. Da un punto di vista tecnico la differenza è la difficoltà, la complessità nel fare una previsione più accurata su una superficie più piccola.
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Tuidi non è la prima avventura imprenditoriale di Giulio e Vincenzo
00:11:03 GIULIO
Ci conosciamo dal Duemila diciassette ehmm ai tempi della Triennale All’università di Bologna, perché avevamo iniziato in quel periodo un progetto di startup che si chiamava Unique Rolling. Ed essenzialmente è Unique Rolling era il TripAdvisor voleva essere il tripadvisor dell’università
00:11:25 FABIO
quindi permettere alle persone di poter scegliere non soltanto il corso universitario, ma anche l’università più adatta ai propri interessi.
00:11:33 GIULIO
Esatto. Basandosi su un sistema di feedback, come diciamo, funziona su tripadvisor. Questo è stato il nostro primo approccio a tutto quello che è il mondo startup con tantissimi errori che però poi ci sono serviti, soprattutto quando abbiamo iniziato abbiamo che ci è balenata in mente l’idea di metterci su tweed.
00:11:55 FABIO
Ma prima ancora di fondare Tuidi Giulio ha fatto parte del team di Washout, startup specializzata nel lavaggio a secco delle auto che nel 2019 ha preso il primo round di investimento e qualche mese fa ha iniziato a preparare la propria espansione all’estero.
00:12:12 GIULIO
E anche qua, diciamo molto utile, perché se prima avevamo fatto tanti errori mettendo a noi le mani in pasta, diciamo così, quelle che sono le dinamiche di creazione di una startup, qui invece ovviamente ero mi ero aggregato al alla start-up insieme al team e mi occupavo essenzialmente di tutto quello che era operation e tutto quello che era Business development per quanto riguarda l’avvio di due città in cui erano stati aperti degli uffici erano Firenze Bologna.
00:12:45 FABIO
Se ascolti Start Me Up da un po’ di tempo sai dove sto per andare a parare: giusto! Cosa si porta dietro Giulio da questa esperienza?
00:12:53 GIULIO
Quello che ho imparato da questa esperienza in particolare è avere pazienza, avere pazienza nel fare, nel fare sviluppo commerciale, avere pazienza nel nel avere a che fare con le persone che poi sono alla base di tutte le aziende. Quindi credo che sia un qualcosa di una una soft skills fondamentale essenzialmente fare fare planning di qualsiasi possibile scenario ti si possa presentare davanti, in modo tale da avere la soluzione pronta a non arrivare impreparato e inerme nei momenti e nei momenti difficili.
00:13:31 FABIO
Sono una persona fondamentalmente abitudinaria e spesso confondo l’aver pazienza con un certo immobilismo. Per questo mi è quasi venuto naturale chiedere:
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molto semplicemente. Come poi viene anche consigliato in alcuni libri molto famoso e found her style. Emma ci si mette davanti a un tavolo e si cerca di capire quelle che sono le motivazioni e ovviamente anche i vincoli anche da un punto di vista economico che ognuno dei founder può avere motivazioni anche in termini di proprio aspettative di crescita professionale, di crescita di quella che potrebbe essere il futuro business che si va a creare aspettative anche dal punto di vista proprio societario. Sono dei discorsi molto complessi ad affrontare in modo molto calmo e rilassato, però ad affrontare in totale trasparenza e onestà. Perché bisogna creare le almeno le basi per portare avanti un progetto di questo matrimonio, di questo tipo che definiamo così devono essere chiare e solide. Da qui si riesce a capire quelle che sono verosimilmente le aspettative e quello che è il tempo necessario da dedicare per iniziare a vedere i primi risultati. Noi quando abbiamo fatto tutto questo ci siamo dati dodici mesi di tempo. È ovvio che in questo percorso ci sono sempre delle maidstone positive e negative, momenti di dubbio, momenti che ti fanno vacillare
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E – per affrontare al meglio questi momenti qui Giulio condivide con tutti noi qualcosa che lui ha imparato in prima persona…
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persona. Io credo che più si va avanti nell’esperienza è più importante diciamo, coinvolgere persone che hanno più esperienza di te, mentor advisor è quello che abbiamo fatto, praticamente dall’inizio per chiedere feedback, per chiedere, per fare assessment. Se una determinata situazione quanto è grave e se si può risolvere è e poi non non abbattersi fino a che le diciamo la situazione non è irrisolvibile
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Con delle premesse del genere il proverbio scelto da Giulio per riassumere il suo percorso imprenditoriale fino a qui non poteva che essere
00:16:10 GIULIO
la pazienza è la virtu’ dei forti, perché ci saranno sempre situazioni complesse anche come dire, emotivamente parlando, se pensiamo al discorso di responsabilità e di incertezza sul futuro, ci saranno sempre delle persone che sminuiscono quello che fai. L’importante è credo appunto avere pazienza e avere pazienza. Significa anche avere la testa sulle spalle, essere coscienti di ciò che si sta cercando di raggiungere. Accettare comunque prendere i lati positivi di un feedback negativo, di un qualcosa che può è diciamo, può dare anche noia. Sentirsi sentirsela dire è da lì cercare di migliorarsi il più possibile e non prendere mai nulla sul personale e andare avanti.
00:17:12 FABIO
Lui era Giulio Martinacci di Tuidi.
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