Enry’s Theory: una guida per fare impresa nell’incertezza del contesto.

Tra le definizioni che ritengo più calzanti nel descrivere cosa sia una startup c’è quella di Eric Rise. Secondo l’autore di The Lean Startup una startup è: “Un’organizzazione impegnata a costruire qualcosa di nuovo, in condizioni di estrema incertezza”.

La parte che trovo più interessante è l’ultima, quel “in condizioni di estrema incertezza” che dà, a mio avviso, la cifra di quanto il mondo di chi fa impresa sia dinamico, sfidante e pieno di dubbi.

È il mondo in cui si muove Enry’s Theory – Teoria, modelli e metodi per la gestione dell’economia liquida (nell’Era dell’Acquario). Scritto da Luigi Valerio Rinaldi, questo libro sintetizza l’esperienza che il fondatore di Enry’s Island ha vissuto seguendo numerose startup.

Naturalmente non siamo davanti a un memoir, bensì a un manuale che fissa nero su bianco la Enry’s Theory.

Rendere il proprio business “aderente al cambiamento” di paradigma.

La Enry’s Theory è la teoria – appunto – creata per “definire in maniera innovativa, efficace ed efficiente i fattori necessari per la creazione di valore economico e finanziario, assumendo una prospettiva adeguata al contesto attuale, che è quello di una economia liquida”.

L’economia liquida è quella caratterizzata da un’enorme volatilità degli elementi e degli attori coinvolti, un contesto in cui le connessioni sono tante e non sempre durature. È un tipo di economia che impone a chi ci lavora di non potersi preoccupare solo degli aspetti meramente materiali: chi oggi si appresta ad avviare una nuova impresa sa che l’aspetto economico (per citare il più banale) è solo uno dei fattori da tenere sott’occhio.

Ma Enry’s Theory non si limita a mettere in guardia l’imprenditore dal tenere conto di questi aspetti. Fornisce piuttosto un metodo per prevedere e misurare tutte le componenti, anche quelle considerate intangibili, per “rendere aderente il proprio business con gli attuali cambiamenti di paradigma”.

Le parti della Enry’s Theory

Muovendosi in questo contesto “liquido”, la Enry’s Theory si basa sul cosiddetto Enry’s Model, che a sua volta poggia su due paradigmi: quello degli asset e quello delle attività. Il primo fa riferimento agli elementi materiali e immateriali che concorrono alla creazione di valore, mentre il secondo si concentra sulle attività che ogni impresa è chiamata a fare per raggiungere i propri obiettivi.
Ogni evento legato al business verrà quindi analizzato utilizzando questi due paradigmi.

Attraverso poi il cosiddetto Enry’s Assessment sarà possibile valutare le performance di ogni attore coinvolto. Mentre grazie alla Enry’s Evaluation sarà possibile stabilire il valore economico-finanziario dell’azienda.

Da questi brevi cenni è facile intuire la portata del modello presentato da Rinaldi all’interno del suo libro. Ma soprattutto la sua totale contemporaneità del contesto in cui si muove. Questo è l’elemento di forza della Enry’s Theory, l’elemento che promette di guidare, nell’incertezza del contesto, chi vuole fare impresa.

Recensione scritta su invito dell’ufficio stampa di Enry’s Island che ha spedito una copia del volume presso i nostri uffici.

Eventi, imprese e documentari: ecco alcuni dei progetti di chi sostiene Start Me Up

Apriamo questo 2020 con un numero di Camera a Sud interamente dedicato ai progetti portati avanti da alcuni dei sostenitori di Start Me Up. Il gruppo è piuttosto variegato e i progetti rispecchiano questa diversità. Qui ne abbiamo raccolti tre: alcuni sono eventi, altri sono cose da sapere. C’è l’impresa di Luca Naso che lo impegnerà per tutto l’anno, la webserie dedicata all’innovazione sociale realizzata dalla casa di produzione di cui fa parte Toti Di Dio e l’appuntamento annuale di OpenData Sicilia organizzato tra gli altri da Andrea Borruso che è stato protagonista del webcafé di dicembre e fino al mese scorso ha sostenuto Start Me Up.
Vediamo i singoli progetti in dettaglio.

Correre ai confini di Luca Naso

Luca Naso - correre ai confini - Start Me Up

È partito l’1 gennaio da Catania e mentre scriviamo si trova da qualche parte in Calabria. È Luca Naso che ha deciso di passare questo 2020 in giro per l’Italia correndo. Il suo progetto è “Correre ai confini” e Luca prevede di percorrere il “bordo” dell’Italia dal Primo gennaio al 31 dicembre 2020. Tutti possono seguire l’avventura di Luca attraverso i suoi canali social (qui il link alla pagina Facebook, qui invece quello del profilo Instagram). C’è anche un sito web dove potete dare la vostra disponibilità nel caso in cui Luca dovesse passare dalle vostre parti. Luca dovreste ricordarlo perché lo intervistammo qualche anno fa, abbiamo naturalmente in programma di sentirlo nelle prossime settimane per sapere come va il suo “giro”.

Art for Change: quattro documentari per quattro progetti di rigenerazione sociale

Art For Change from The Piranesi Experience on Vimeo.

Il 2019 si è chiuso con la pubblicazione di Art for Change, la webserie di quattro documentari che raccontano altrettanti progetti di rigenerazione sociale. La street art del progetto di Borgo Vecchio Factory a Palermo, l’Accademia del Cinema dei Ragazzi di Enziteto a Bari, il Museo dell’Altro e dell’Altrove nelle ex fabbriche Fiorucci di Roma, la comunità di Puerta del Angel a Madrid. Quattro esperienze concrete di trasformazione sociale avvenuta attraverso l’arte.

Art for Change è disponibile su Vimeo e Amazon Prime ed è stato realizzato da The Piranesi Experience. The Piranesi Experience è la casa di produzione che promuove l’innovazione sociale attraverso il racconto documentaristico e il video in genere. Fa parte del network di Push e noi li teniamo d’occhio da tempo anche se non ne abbiamo mai parlato in uno dei nostri podcast: ci sembra un ottimo proposito per il 2020.

Catania si prepara al raduno OpenData Sicilia 2020 – 6/7 marzo

Opendata 2020 - Start Me Up

Abbiamo parlato più volte del contributo che Open Data Sicilia ha dato e sta dando a livello nazionale nella diffusione e nell’evangelizzazione dei dati aperti. Ogni anno questa community si raduna per confrontarsi e fare il punto sulle attività portate avanti. Sono sempre eventi pubblici e aperti a tutti, ricchi di spunti e riflessioni su un tema che – sopratutto con l’avvento del digitale – ci riguarda sempre più da vicino. Il programma del raduno 2020 al momento è in costruzione, c’è la possibilità di proporre un argomento e ci sono varie forme per partecipare attivamente all’evento. È importante sottolineare come il 6 e il 7 marzo si celebreranno i primi dieci anni di Open Data italiani visto che è passato un decennio dall’introduzione dei dati aperti nel nostro Paese. Qui, comunque, trovate tutto quello che c’è da sapere.

Gli Open Data sono stati al centro del Web Café di dicembre, il cui protagonista è stato Andrea Borruso, che è tra gli organizzatori del Raduno.

Evoluzione imprenditoriale attraverso una visione ecosistemica – 28 marzo, Catania

evoluzione imprenditoriale - start me up

Il 28 marzo presso l’incubatore Vulcanìc si svolgerà Evoluzione imprenditoriale attraverso una visione ecosistemica, il primo evento targato Unevent. Il tema è delicato e di grande interesse: in che modo si rapporta un’organizzazione nei confronti del sistema in cui è inserita? Per quanto astratto questo quesito possa sembrare, in realtà ha delle ripercussioni reali e concrete nella vita di tutti i giorni.

Ne parlerà sabato 28 marzo Mattia Rapisarda utilizzando, tra le altre cose, la metodologia LEGO SERIOUS PLAY. Per maggiori informazioni c’è l’evento su Facebook, qui vi ricordiamo che l’appuntamento è a pagamento e ha posti limitati (che stanno per terminare!).

Evoluzione imprenditoriale attraverso una visione ecosistemica è un evento promosso da Unevent è il soggetto che Mattia ha fondato insieme ad altri amici: nasce alla fine della Startup Week Catania, evento che ha portato nell’Ateneo etneo una serie di professionisti e esperti per parlare di impresa, design e metodologie utili per chi vuole fare startup. Da quella esperienza, questo gruppo ha sentito forte la necessità di divulgare questi temi con una serie di eventi che si svolgeranno lungo tutto il 2020.

Bonus: Cosa è la community di sostenitori di Start Me Up?

Open innovation community link

Da aprile Start Me Up ha una sua community di sostenitori che mensilmente e volontariamente supporta il podcast con una offerta in denaro. Il tutto avviene attraverso Patreon: chi effettua una donazione in cambio ha la possibilità di scambiare idee e confrontarsi all’interno di un gruppo segreto su Telegram e poi, in base alla propria offerta, riceve specifici benefici. Dentro questo gruppo c’è un po’ di tutto: programmatori, ricercatori, lavoratori dipendenti, imprenditori. Tutti in comune hanno la passione per il mondo dell’innovazione e per il Sud Italia. Se vuoi farne parte, non devi far altro che fare una tua offerta attraverso Patreon: se hai bisogno di ulteriori informazioni, scrivi pure.

L’immagine di copertina è di Amador Loureiro, via Unsplash.

Realtà aumentata, didattica e alcuni miti da sfatare sull’impresa femminile al Sud Italia



ARSchooInnovation – Augmented Reality School è un sistema che porta la realtà aumentata nella didattica. È un progetto realizzato e totalmente finanziato da Lucana Sistema srl curato e ideato da Antonella D’Ercole. Antonella ricopre il ruolo di Project Manager all’interno dell’azienda ed è anche l’unica finalista del Sud Italia dell’edizione 2019 del Premio Gammadonna. Abbiamo così colto l’occasione per incontrarla e parlare di didattica, realtà aumentata e anche di lavoro al femminile.

La tecnologia come mezzo e mai come fine: il ruolo della realtà aumentata

Antonella D’Ercole per conto dell’azienda di famiglia, la Lucana Sistemi, è la project manager di ARSchooInnovation – Augmented Reality School. Il sistema sfrutta le potenzialità della realtà aumentata per permettere agli studenti di capire meglio e imparare più in fretta.
Durante l’intervista con Antonella ci soffermiamo sul ruolo che la tecnologia deve avere nel mondo della didattica cercando di smentire le voci che la demonizzano e, al contempo, esaltandola per quello che effettivamente è: un mezzo. Parlando poi di ARSchooInnovation – Augmented Reality School ci dice che nello sviluppo dell’intero sistema hanno tenuto conto della semplicità di utilizzo delle applicazioni da parte degli utenti, un aspetto centrale considerato il target molto giovane. In più hanno fortemente voluto che il sistema si basasse su un connubio tra tecnologia e supporti cartacei. Infine, non avrebbe avuto la diffusione che ha se ARSchooInnovation non funzionasse anche offline.

La citazione di Antonella di Lucana Sistemi

L’impresa al femminile vista dal Sud Italia

La tecnologia applicata alla didattica è uno dei due grossi temi trattati durante l’intervista. L’altro è l’imprenditoria femminile. Partendo dalla sua esperienza diretta, Antonella sfata alcuni miti su impresa, donna e Sud Italia e ci restituisce un quadro più roseo di quello che ci aspettavamo. Non significa che non ci sia ancora strada da fare, ma diciamo che il percorso è stato avviato. In questo senso assume un sapore ancora più particolare la partecipazione al Premio Gammadonna 2019. Antonella è l’unica imprenditrice del Sud Italia a essere arrivata in finale. Questo podcast è il modo tutto nostro che abbiamo per farle il nostro “in bocca al lupo”.

Cosa è il premio Gammadonna

Il Premio GammaDonna è il riconoscimento che, dal 2004, mette in luce le realtà più rappresentative della vitalità imprenditoriale del Paese, affinché possano essere di esempio e ispirazione per altre imprenditrici e giovani imprenditori. La storia di Antonella e delle altre cinque finaliste chiuderanno i lavori dell’undicesima edizione del Forum Internazionale dell’Imprenditoria Femminile e Giovanile – GammaForum, in programma il 15 novembre nella sede de Il Sole 24Ore, a Milano.
L’evento, dal titolo “ConneXions for growth” e realizzato in collaborazione con la Commissione Europea e il Ministero dello Sviluppo Economico, avrà come focus le connessioni indispensabili allo sviluppo delle imprese di donne e giovani in un mondo caratterizzato da crescente complessità e rapidi e continui cambiamenti. Connessioni che dovranno necessariamente travalicare i confini nazionali, aprendosi al confronto con culture diverse e facendo tesoro delle opportunità offerte dall’Unione Europea.

Tutte le info sono su gammaforum.it.


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Foto di copertina di stem.T4L via Unsplash

Trova il bando giusto per il tuo progetto grazie alla Bacheca di Start Me Up

Tra i bandi che trovate questo mese nella nuova edizione della Bacheca di Start Me Up (i fan della prima ora del programma ne ricorderanno una vecchia versione) ci potrebbe essere quello che darà una scossa al vostro progetto. Materia privilegiata: le Smart city. Ma non preoccupatevi, c’è anche qualcosa per le donne imprenditrici e un’opportunità per ricercatori sociali. Buona lettura e ricordate che – cliccando sull’immagine – potrete leggere la versione estesa del bando.

TIM WCAP 2018 The Future of the City

Bando TIM WCAP

TIM WCAP va alla ricerca dei nuovi trend digitali che ruotano attorno alle Smart City: mobilità, sicurezza, salute, monitoraggio del territorio, beni culturali, turismo, e-government, sostenibilità energetica e ambientale. Saranno privilegiati servizi basati su nuove tecnologie quali, ad esempio, IoT, Big Data, Artificial Intelligence, Augmented Reality, Virtual Reality, Blockchain.

A chi si rivolge il bando?

Il bando si rivolge a startup e progetti anche early stage purché innovativi, con un modello di business ad alto potenziale e coerenti con il piano strategico di TIM.

Cosa viene offerto?

La possibilità fruire degli spazi di TIM WCAP Catania per 12 mesi e un Contributo Economico di €20.000 equity free che saranno assegnati secondo le modalità specificate nel Regolamento. Durante il percorso sarà svolto un Programma di Accelerazione finalizzato alla crescita imprenditoriale che si svolgerà nell’ hub TIM WCAP Catania, in collaborazione con il partner Tree.

Termine ultimo bando

15 Gennaio 2019

EU Prize for Women Innovators

Logo commissione Europea

L’EU Prize for Women Innovators mira a premiare quattro imprenditrici europee che hanno sviluppato e portato sul mercato progetti innovativi che hanno migliorato la vita dei cittadini europei.

A chi si rivolge il bando?

Possono partecipare a questo bando tutte le donne che risiedono in Europa, in una delle nazioni associate al programma Horizon 2020 e che hanno fondato un’azienda, portando sul mercato un progetto innovativo.

Cosa viene offerto?

In palio ci sono 3 premi da 100.000€ ciascuno e uno dedicato alle “Rising Innovator” con età inferiore o pari a 35 anni di 50.000€.

Termine ultimo bando

16 gennaio 2019

Collaborazione con ricercatore sociale – Materahub

Bando ricercatore sociale materahub

Materahub lancia una call per una collaborazione con un ricercatore per misurare gli impatti di progetti culturali sul territorio. La collaborazione prevede la definizione di indicatori e la misurazione di impatti territoriali che andranno a sperimentarsi per la prima volta su un progetto di produzione artistica, innovazione e sviluppo sociale.

A chi si rivolge il bando?

Ricercatore sociale e/o progettista in ambito culturale, con esperienza nell’analisi di impatti socio/economici e culturali, specie nei settori dello spettacolo dal vivo e delle performing arts.

Cosa viene offerto?

Una collaborazione a partire da gennaio fino a dicembre 2019. Le modalità di svolgimento sono da concordare.

Termine ultimo bando

21 gennaio 2019

Terza Call for Impact di Get it!

Bando Smart Cities, Food & Environment di Get it

L’iniziativa – promossa da Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore in collaborazione con Cariplo Factory – vuole supportare la nascita e il rafforzamento di nuove iniziative imprenditoriali a impatto sociale, ambientale e culturale in Italia.

A chi si rivolge il bando?

L’obiettivo del bando è di selezionare fino a 10 iniziative nell’ambito delle smart cities, food & environment.

Cosa viene offerto?

Un percorso di 6 mesi di incubazione/accelerazione e mentorship sponsorizzato dalla Fondazione, oltre alla possibilità di competere per una serie di opportunità di investimento.

Termine ultimo bando

25 febbraio 2019

Immagine di copertina di Samuel Zeller via Unsplash

26. Crederci, voce del verbo startup



Facciamo un salto a Milano ma solo perché l’ospite dell’ultimo appuntamento di Startup Grind Napoli arriva da lì. Stiamo parlando di Marianna Poletti, fondatrice e CEO di Just Knock, startup che affronta il tema del recruiting in modo innovativo: assumere il personale non in base al proprio curriculum ma in base all’apporto che il dipendente può dare all’azienda in termini di progetti e soluzioni. Un approccio che sta dando i suoi frutti visto che in questi anni numerose multinazionali stanno adottando il metodo Just Knock (e Marianna ci fa anche qualche esempio).
Dopo aver parlato della sua idea di impresa, Marianna ci racconta il percorso che l’ha portata a creare la sua startup. E in questa sua esperienza ritroviamo l’intuizione che ha dato il via al processo creativo che l’ha portata a essere founder di Just Knock, ma anche la sua forte volontà nel voler prendere in mano la propria vita e rischiare qualcosa per un progetto in cui crede tutt’ora.

La citazione di Marianna di Just Knock

Uomo o donna, l’importante è crederci davvero.

Nell’ultima parte dell’intervista a Marianna Poletti infine non possiamo non parlare della sua esperienza di donna imprenditrice, visto che il tema dell’appuntamento di Startup Grind Napoli verteva anche su questo. Quello di Marianna è un punto di vista equilibrato. Se da una parte è innegabile dire che esistono gli strumenti per chiunque abbia intenzione di fare impresa, dall’altra è anche vero che solo il credere a sufficienza nel proprio progetto è l’unica vera spinta che ti permette di andare avanti, uomo o donna che tu sia. Un messaggio che, seppur possa apparire scontato, dovremmo ripetere più spesso.


Foto di copertina di Clark Tibbs trovata su Unsplash

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Resto al Sud, cosa c’è da sapere

A giugno avevamo pubblicato la notizia dell’attivazione di “Resto al Sud”, la misura del Governo pensata per promuovere la costituzione di nuove imprese nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

L’incentivo è rivolto a giovani imprenditori di età compresa tra i 18 ed i 35 anni che dal 15 gennaio potranno inviare le proprie domande esclusivamente online, attraverso la piattaforma web di Invitalia.

Immagine Resto al sud

Cosa si può fare con Resto al Sud?

Attraverso l’agevolazione fornita attraverso Resto al Sud sarà possibile avviare attività di produzione di beni e servizi. Sono escluse dal finanziamento le attività libero professionali e il commercio.

Ogni soggetto richiedente può ricevere un finanziamento massimo di 50 mila euro e nel caso in cui la richiesta arrivi da più soggetti, già costituiti o costituendi, il finanziamento massimo è pari a 200 mila euro. I progetti imprenditoriali finanziabili non possono avere un programma di spesa superiore a 200 mila euro.

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Cosa finanzia Resto al Sud?

Attraverso Resto al Sud è possibile finanziare:

  • interventi per la ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili (massimo 30% del programma di spesa);
  • impianti, attrezzature, macchinari nuovi;
  • programmi informatici e servizi TLC (tecnologie per l’informazione e la telecomunicazione);
  • altre spese utili all’avvio dell’attività (materie prime, materiali di consumo, utenze e canoni di locazione, canoni di leasing, garanzie assicurative nel limite del 20% massimo del programma di spesa).

Il finanziamento invece non prevede invece le spese di progettazione, le consulenze e quelle relative al costo del personale dipendente.

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Quali sono le agevolazioni previste da Resto al Sud?

Le agevolazioni coprono il 100% delle spese e prevedono:

  • contributo a fondo perduto, pari al 35% del programma di spesa;
  • finanziamento bancario, pari al 65% del programma di spesa, concesso da un istituto di credito che aderisce alla convenzione tra Invitalia e ABI, garantito dal Fondo di garanzia per le PMI;
  • Gli interessi del finanziamento sono coperti da un contributo in conto interessi.

Il finanziamento bancario deve essere restituito in 8 anni di cui 2 di preammortamento. Le agevolazioni sono erogate in regime de minimis.

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A chi si rivolge Resto al Sud?

Abbiamo già scritto che le agevolazioni sono rivolte ai residenti di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia tra 18 e 35 anni. I richiedenti devono essere residenti nelle regioni sopra elencate o possono trasferire la propria residenza dopo la comunicazione di esito positivo della domanda. Non devono avere  un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento e non devono essere titolari di altra attività di impresa in esercizio.

Possono presentare richiesta di finanziamento le società, anche cooperative, le ditte individuali costituite successivamente alla data del 21 giugno 2017, o i team di persone che si costituiscono entro 60 giorni (o 120 se residenti all’estero) dopo l’esito positivo della valutazione.

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Come si presenta la domanda di finanziamento per Resto al Sud?

Come scritto in precedenza, le domande possono essere inviate dal 15 gennaio 2018, esclusivamente online, attraverso la piattaforma web di Invitalia. Per farlo è necessario registrarsi sulla piattaforma, disporre di una firma digitale e di un indirizzo di posta certificata (PEC).

La domanda consiste nel:

  1. progetto imprenditoriale da compilare on line
  2. la documentazione da allegare, secondo la modulistica presente sul sito di Invitalia.

Invitalia scrive che le domande verranno valutate in ordine cronologico di arrivo e entro 60 giorni dalla data di presentazione. Gli aggiornamenti e i dettagli sulle modalità per richiedere il finanziamento saranno disponibili sul sito di Invitalia.

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Bisogno di aiuto o di maggiori informazioni?

È attivo un servizio di consulenza e assistenza personalizzato, per sapere come richiederlo, leggi qui.

Promuovi l’occupazione giovanile? Unicredit ti aiuta

UniCredit Foundation, in collaborazione con Make a Cube3 e con il supporto tecnico di Fondazione Italiana Accenture, lancia il bando UniCredit Carta E 2017 rivolto a organizzazioni non profit che intendono sviluppare un progetto con particolare impatto sull’occupazione dei giovani nella fascia di età 15-29 anni.

Il bando ha un budget complessivo di 500.000€ e premia progetti in discontinuità nell’evoluzione dell’organizzazione proponente, che rispondano a criteri di innovatività, scalabilità, replicabilità e impatto sociale.

Il Bando UniCredit Carta E 2017 sostiene i progetti attraverso attività di pre-incubazione, a vantaggio di 20 finalisti, incubazione ed erogazione di contributi a fondo perduto, destinate a 10 progetti vincitori.

Il termine ultimo per candidare il proprio progetto sono le ore 12:00 del 20 dicembre 2017. Per tutti i dettagli consultare il bando.

Chi sono i promotori?

UniCredit Foundation
UniCredit Foundation è la fondazione d’impresa costituita nel 2003 al fine di contribuire allo sviluppo della solidarietà e della filantropia nelle comunità e nei territori in cui opera, prioritariamente nelle aree geografiche in cui è presente UniCredit (14 paesi, tra Europa e centro Asia).
Attraverso il trasferimento di risorse economiche e di competenze gestionali tipiche dell’impresa, UniCredit Foundation sostiene progetti significativi per impatto sociale e innovazione, realizzati da organizzazioni non profit.

Make a Cube3
Make a Cube3 è il primo incubatore e acceleratore in Italia specializzato in imprese ad alto valore sociale, ambientale e culturale. Dal 2015 è incubatore certificato ai sensi della Legge 221/12.

foto, via.

La Smart City al centro di Startup​ ​Weekend​ Catania 2017

Dal 27 al 29 ottobre si terrà l’edizione 2017 dello Startup Weekend Catania: il tema di quest’anno è Smart City.

Il format è quello che conosciamo: si inizia venerdì pomeriggio, quando i partecipanti esporranno le proprie idee e cercheranno di convincere gli altri ad unirsi al proprio team. La sera stessa verranno votate tutte le idee presentate e quelle più apprezzate diventeranno oggetto dello sviluppo delle successive ore, con la formazione di team sulla base degli interessi delle singole persone. Il sabato e la domenica saranno invece giorni dedicati allo sviluppo, alla validazione delle idee e allo studio dei progetti. Lo scopo è renderli concreti. La domenica pomeriggio, i vari team presenteranno i progetti che saranno poi giudicati da una giuria di esperti, composta da imprenditori ed investitori.

Foto gruppo Startup Weekend Catania: Smart City

 

È importante ricordare che l’obiettivo principale di Startup Weekend è quello di educare e rafforzare le competenze di chi vuole fare impresa. Lo Startup Weekend è un’ottima scusa per imparare una metodologia utile da usare anche al di fuori dell’evento (nel caso foste in carenza di scuse per partecipare).

I partecipanti saranno supportati dai coach: imprenditori di successo e tecnici esperti che metteranno il loro tempo e la loro esperienza a disposizione di tutti i partecipanti. Tra loro anche l’autore di questo post, Fabio Bruno, insieme a Giuseppe Arrigo e Marcello Perone di Ardeek, in quanto, tra le altre cose, animatori della community Startup Messina. In più, Start Me Up conferma anche quest’anno il suo ruolo di media partner.

Startup Weekend: un format mondiale.

Startup Weekend, sostenuto in tutto il mondo da Google e Techstar, garantisce ai partecipanti la professionalità e le competenze di esperti del settore, che sosterranno i futuri imprenditori nel concretizzare idee innovative attraverso strumenti e metodologie all’avanguardia. Nato negli Stati Uniti, Startup Weekend con la sua formula “Dall’idea all’impresa in 54 ore” dà spazio a tech-developers, designers e imprenditori per condividere idee, formare team, creare prodotti e dare vita a nuove startup.

Tutti gli aggiornamenti su Startup Weekend Catania sui social network possono essere seguiti con l’hashtag ufficiale #SWCatania17, mentre per info e biglietti basta andare su swcatania.it.

Bassi Comunicanti, al via le selezioni per la seconda call

Bassi Comunicanti, l’incubatore culturale di Ragusa che aiuta i giovani a trasformare le loro idee in progetti o imprese culturali riapre i battenti. Proprio mentre i partecipanti al primo ciclo si avviano a concludere il loro percorso, inizia la fase di selezione per scegliere i prossimi giovani che avranno la possibilità di partecipare al secondo ciclo di incubazione. Sarà possibile inviare la candidatura compilando la domanda online entro il 7 ottobre 2017.

Le persone selezionate potranno partecipare al percorso di incubazione di Bassi Comunicanti. In occasione della prima call abbiamo ospitato Federica Schembri, architetto e presidente de L’Argent, associazione capofila del progetto. Potete ascoltare l’intervista cliccando sull’immagine, oppure potete leggere la trascrizione dell’intervista nel post dedicato.

Bassi Comunicanti, al via le selezioni per la seconda call

Bassi Comunicanti è un progetto dell’associazione L’Argent di Ragusa in collaborazione con Comune di Ragusa, Circolo Lebowski di Ragusa, The Hub Sicilia e Farm Cultural Park di Favara.

68.Dalla Sardegna aiuto le imprese che cambieranno (in meglio) il mondo



Investire nell’impresa sociale dopo un giro in bici intorno al mondo alla ricerca di storie e stili di vita sostenibili ed aver rifiutato una serie di lavori negli Stati Uniti. È la storia di Stefano Cucca che a Sassari ha fondato Rumundu, un progetto che mette al centro l’impresa sociale. La prima parte dell’intervista è dedicata ai primi passi di quel viaggio che ha letteralmente cambiato la vita di Stefano. Oltre a un lavoro, gli ha dato una moglie e una figlia e una nuova vita in Sardegna. Si, perché la Sardegna Stefano ce l’ha nel cuore: l’ha portata in giro intorno al mondo (immancabile sulla sua bici era la bandiera dei quattro mori) e qui è voluto tornare, per fondare Rumundu, la sua azienda.

Rumundu promuove l’impresa sociale con progetti propri e accompagnandone altri accuratamente selezionati attraverso un percorso specifico. Stefano si scosta dalla logica startup mainstream e ci tiene a sottolineare che, chiunque faccia impresa, non accetta scorciatoie: è tutto frutto del proprio lavoro. Nell’intervista Stefano ci parla del successo della Social Innovation School che si è svolta meno di un mese fa e ci dà qualche anticipazione su quella del prossimo anno. Stefano ha anche sostenuto l’ultimo Startup weekend Cagliari e da quella esperienza è nata una nuova collaborazione. In campo sociale, naturalmente.

Perché ascoltare questo podcast?

  • Stefano è il tipico esempio di glocal: pensa globale, agisci locale;

  • La storia che ha portato Stefano a fondare Rumundu è piena di insegnamenti.

Piaciuto il podcast?

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Link utili

La citazione di Carlo

La citazione di Stefano di Rumundu

Foto di copertina, via.