[FABIO] L’ultima volta che abbiamo ospitato Mauro Filippi di Push è stato circa sette mesi fa, in occasione del workshop organizzato a Palermo durante il quale la street art ha incontrato la realtà aumentata. In quella occasione Mauro ci ha spiegato come l’interesse di Push nei confronti della street art non è puramente estetico, ma è un ulteriore modo per leggere le città. In questo senso, circa un mese fa è stato fatto un passo in avanti perché Mauro insieme a Marco Mondino e Luisa Tuttolomondo ha pubblicato il libro Street Art in Sicilia. Ne parliamo in questo podcast e segui per bene l’intervista perché c’è una sorpresa per te che sei all’ascolto. Al telefono ci sono due dei tre autori del libro, Mauro e Marco, benvenuti ragazzi!
[MAURO] [MARCO] Ciao Fabio, grazie,
[FABIO] Intanto salutiamo Luisa che non è potuta intervenire…
[MAURO] [MARCO] Ciao!
[FABIO] Street Art in Sicilia ha come sottotitolo “Guida ai luoghi e alle opere”. Io l’ho visto, ma definirlo guida mi sembra riduttivo…
[MAURO] Si, lo è probabilmente, ma è la veste che volevamo dare a questo prodotto per dargli un taglio molto più divulgativo e anche per renderlo diverso da tutta una produzione della letteratura classica sulla street art che invece vede come oggetto privilegiato il catalogo. Quindi questo voleva avere una connessione col territorio che poi è proprio la street art e quindi quale mezzo migliore della della guida per fare questo?
[FABIO] Una cosa che mi ha sorpreso sono proprio le parole, ce ne sono un sacco! Onestamente mi aspettavo di trovare molte fotografie, che ce ne sono e sono tutte molto belle, però invece c’è tanto scritto…
[MARCO] sì diciamo che ci siamo un po’ voluti discostare dalla produzione attuale appunto di testi sulla street art che spesso sono solo cataloghi fatti di immagini. Il nostro intento era invece quello di fare un discorso molto più ragionato. Quindi sicuramente il format della Guida ci è stato utile anche a livello metodologico per strutturare come dire la pubblicazione, però è chiaro che c’è molto altro. C’è tutto un discorso sulle città e sulla relazione appunto tra le opere e i contesti territoriali. Poi, tra l’altro, abbiamo anche aggiunto una bibliografia e un glossario, proprio per rendere il prodotto il più completo possibile.
[FABIO] A che punto della vostra ricerca vi siete detti “È necessario mettere tutto questo in un libro”?
[MAURO] Ci siamo incontrati a metà dei nostri rispettivi percorsi individuali, che, come hai detto bene, sono eterogenei e quindi a partire da una mia per esempio personale ricerca e archiviazione sulla street art di Palermo, ci siamo incontrati con Marco e Luisa che invece entrambi rispettivamente nei loro diversi settori di ricerca, che sono la semiotica e la sociologia, stavano indagando il fenomeno sempre a Palermo ma anche loro con un occhio diciamo con uno sguardo internazionale con casi studio in Francia anche in Sud America. Ed è stato lì che abbiamo detto: “forse c’è abbastanza materiale, non solo intanto per pubblicare già quello che avevamo realizzato” perché se avessimo fatto così avrei ma ho preso le nostre rispettive parti su Palermo avremmo pubblicato una guida sul Palermo. Ma ammetto e lo dico sempre che è Marco da questo punto di vista è stato un po’ più visionario e ha detto: “no, cerchiamo di spingerci oltre e tentiamo di applicare questa metodologia un po’ che abbiamo nei nostri ambiti e abbiamo dedicato alla ricerca su Palermo, estendendola a tutta l’isola”. E quindi un anno fa ci siamo rimboccati un po’ le maniche e quindi dopo aver avuto un primo consenso sull’interesse editoriale nella produzione di questo di questo libro, abbiamo fatto il viaggio di scoperta e chiaramente su una prima ricerca di quello che saremmo andati a trovare, ma che può essere implementata proprio passo passo nell’arco nell’arco del viaggio. E in circa un anno abbiamo messo su tutto il materiale iconografico testuale come hai bene ricordato aggiungendo anche proprio dei casi che noi chiamiamo sezioni tematiche quindi più teorica su alcuni concetti che poi vengono fuori invece dai casi studio, ai quali abbiamo voluto dedicare una delle sezioni apposite all’interno del volume.
[FABIO] E come avete deciso quali opere inserire? O quale dovessero essere i parametri di scelta.
[MARCO] Intanto noi abbiamo lavorato come diceva appunto Mauro, abbiamo prima testato un po’ il format su Palermo e poi ci siamo estesi su tutta la Sicilia. L’idea era quella di lavorare intanto sulle concentrazioni di opera in determinate aree territoriali. Quindi cioè l’idea è quella di leggere un po’ lo spazio, di leggere le collezioni visive, ecco che ci sono nello spazio urbano. E quindi andare a vedere come all’interno di determinati quartieri, ad esempio di Palermo o di Catania in realtà ci sono vere e proprie concentrazioni di opere. Quindi siamo partiti da lì e intanto abbiamo costruito un vero e proprio archivio con tutte le opere presenti nei quartieri e poi un certo punto è chiaro che somma fare una selezione e quindi abbiamo cercato un po’ intanto di puntare sulla diversità, quindi cercare di far emergere tutti quegli elementi che costruiscono il discorso della street art. Vale a dire le diverse strategie di intervento dello spazio urbano e le diverse tecniche. Quindi abbiamo cercato di dare spazio al muralismo, alla poster-art, allo stickers o ancora allo stencil, quindi cercando come direi di mettere. Anche all’installazione urbana, allargando anche un po’ il concetto stesso di street art e, come dire, andando anche oltre la definizione stessa di street art.
[FABIO] State ascoltando Start Me Up, al microfono c’è Fabio Bruno e stiamo parlando del libro Street Art in Sicilia, con due dei suoi autori. È arrivato il momento di svelarti la sorpresa: ti basta inserire il codice —— al momento dell’acquisto e avrai diritto a uno sconto del 15% sul prezzo del libro. Lo sconto è valido solo su darioflaccovio.it.
[FABIO] Abbiamo detto che questo libro ha 3 autori: in che modo ognuno ha contribuito alla realizzazione di questo volume. Partiamo da te, Mauro…
[MAURO] Dal mio punto di vista sicuramente c’è uno un aspetto un po’ più pratico ma che poi alla fine in realtà si dimostrerà non esserlo del tutto che è quello della fotografia. La fotografia quindi vista non soltanto da un punto di vista di mera documentazione, ma poi diciamo diventa la stessa spesso o in alcuni casi l’opera stessa, in che senso? Nel senso che essendo la guida anche un archivio ed essendo la street art oggetta diciamo spesso e volentieri a distruzione o a decadimento comunque a scomparire, la fotografia che ne rimane dell’opera poi diventa l’opera stessa. E quindi acquisisce un valore molto importante che va al di là di quello meramente documentale, di fatto fisico. Quindi da questo punto di vista mi sono occupato della fotografia ma in fase anche prima degli scatti, della ricerca vera e propria, dell’individuazione sia dei progetti. Chiaramente questa è una cosa che non ho fatto solo ma ho condiviso questo lavoro anche con Marco e Luisa, ma nella prima fase prima della stesura del libro la ricerca delle concentrazioni degli artisti e anche dei contatti degli artisti.
[FABIO] Tu Marco invece?
[MARCO] io insieme a Luisa abbiamo curato l’aspetto della vera e propria ricerca e della stesura dei testi. In realtà poi come dire il lavoro finale è stato stato fatto da tutti e tre però per la mia parte mi sono preoccupato, come dire, delle analisi dei contesti e delle analisi delle opere e di mettere in relazione opere e contesto. Io provengo dall’Accademia, quindi insomma ho affrontato la vera e propria fase di ricerca sul campo.
[FABIO] E Luisa?
Anche con Luisa diciamo abbiamo lavorato insieme. Io più sulla parte, come ti dicevo, dell’analisi delle immagini e Luisa da sociologa anche lei si è occupata della ricostruzione dei contesti territoriali, delle dinamiche… Diciamo dei processi ecco, della street art all’interno dei diversi contesti. Quindi analizzando anche le reazioni, analizzando anche i movimenti che vengono dal basso e quindi studiando un po’ tutti i diversi modi in cui la street art è entrata in relazione con con i territori proprio da un punto di vista più sociale.
[MAURO] Le ricadute un po’ più di impatto
[FABIO] A vostro avviso, il risultato finale rispecchia il lavoro di tutti e tre oppure un è po’ sbilanciato da una parte?
[MAURO] Dal mio punto di vista sono molto soddisfatto di come proprio tutti e tre gli output siano confluiti in un oggetto, però questo poi dovrai dircelo anche tu che lo hai letto, in modo molto armonico. E quindi non mi pare, anzi abbiamo cercato anche di non sbilanciare neanche la parte di immagini con quella di testo, ma abbiamo cercato di ragionare e mantenere e dare la stessa importanza anche a tutti i territori. Quindi magari capita che appunto Gibellina che è che ha un territorio chiaramente molto più piccolo di quello che può essere Trapani, che poi è la il capoluogo di provincia, però hanno diciamo poi all’interno della guida chiaramente pari rilevanza rispetto alla concentrazione di street art che contengono. E quindi anche al fenomeno che hanno dato.
[MARCO] La cosa bella sicuramente è stata che, come dire, ci siamo letti a vicenda. Quindi nel momento in cui ognuno di noi tendeva un po’ come dire a valorizzare troppo l’aspetto disciplinare di provenienza abbiamo cercato anche un po’ di mediare e di far uscire un prodotto più divulgativo possibile, in modo da avere un pubblico molto ampio.
[FABIO] Passiamo adesso agli aspetti più pratici. Perché pubblicare un libro nel 2017 su una cosa così effimera come i murales che per definizione – e almeno all’origine – sono una delle forme d’arte che meno destinate alla conservazione…?
[MAURO] Sicuramente ammettiamo la nostra affezione personale alla carta e quindi a tutti i prodotti che con la carta documentano e spiegano il fenomeno della street art. Come ti dicevo sicuramente l’idea anche di avere una guida tascabile che quindi potesse aiutare il lettore anche ad andare a fruire veramente le opere, è stato uno dei motivi cardine che ci ha spinto verso quella direzione. Mi potresti dire esistono app, esistono varie formule digitali: assolutamente vero! E nonostante questo diciamo anche la guida turistica normale diciamo di base cartacea sta resistendo a questa digitalizzazione del mondo, ma per un semplice fatto: perché in effetti, rimane ancora molto più pratica. Perché non si scarica e perché si può vedere bene al sole e per una serie di ragioni molto pratiche e comode che stanno alla base della fruizione degli spazi urbani. E parlando gli spazi urbani abbiamo pensato che in effetti la formula della guida cartacea potesse essere interessante. Poi, ti dicevo, abbiamo fatto chiaramente pure uno studio di mercato per vedere se ne esistevano altre e in caso chiederci il perché non ce ne fossero. Non ne abbiamo trovate.
[MARCO] E poi un’altro aspetto è sicuramente anche la povertà delle informazioni sul web. Ci confrontiamo veramente con una galleria sterminata di immagini sul web però senza un’adeguata contestualizzazione quindi ci interessava anche un po’ superare questo gap e dare comunque la dignità che merita insomma proprio a questa relazione con il contesto che spesso viene meno.
[FABIO] Solo una precisazione perché tu hai detto “non abbiamo fatto una ricerca di mercato”. Non c’erano i libri sulla street art in generale o sulla street art in Sicilia?
[MARCO] Non c’erano delle guide sulla street art. Abbiamo trovato soltanto una guida di Berlino che però non era una guida, ma un catalogo di fotografie con una introduzione. I libri di street art ce ne sono tantissimi, non c’era un libro sulla Sicilia, non c’era una guida in generale.
[FABIO] Il libro è collegato a un sito streetartfactory.eu che in un certo senso completa l’esperienza di fruizione di chi decide di comprare il libro.
[MAURO] Esattamente. É chiaro che completarla in questo mondo che vede apparire e scomparire stencil, muri un giorno dopo l’altro è sicuramente un’impresa per non dire impossibile sicuramente molto ardua. Street art factory, la piattaforma a cui fai riferimento sicuramente aiuta in questo, nel senso che poi soprattutto per Palermo dà una mappa digitale anche abbastanza dettagliata che certamente è molto giornata e che può essere sicuramente più aggiornata rispetto al libro. Ma al momento si ferma su Palermo. Poi abbiamo messo nella sezione che riguarda il libro invece è una anche lì una mappa digitale che riguarda la Sicilia intera ma facendo riferimento ad alcuni esempi proprio uno per ogni area che abbiamo individuato e che abbiamo studiato nella nella guida. Sicuramente rimane per noi però uno strumento utilissimo per andare intanto a mappare tutto quello che succede d’ora in avanti e che quindi alla guida non è presente e che quindi anche per noi diventa un ottimo archivio, e poi per dare appunto come hai ben detto un servizio aggiuntivo agli utenti finali.
[FABIO] E qui un po’ per affetto nei confronti dell’autore, ma anche perché funziona bene, lasciatemi segnalare il bot sulla street art palermitana realizzato da Gabriele Dell’Aria.
[MAURO] Si questo mi rende molto felice perché è un servizio innovativo perché sfrutta il bot di telegram che è una tecnologia abbastanza all’avanguardia nonostante sia semplice da realizzare. Quindi uno sviluppatore indipendentemente può farla come nel suo caso. Ma sono contento del suo lavoro perché poi c’è stata una bella collaborazione con la piattaforma Street Art Factory perché abbiamo messo a disposizione i dati che negli anni avevamo archiviato e collezionato e quindi diciamo ci siamo aiutati vicendevolmente nel comune intento di dare un servizio gratuitamente alle persone per fruire di questo patrimonio contemporaneo.
[FABIO] Io gliel’ho già detto però magari ricordate glielo pure voi perché vogliamo che questa cosa sia esteso a tutte le opere siciliane e non solo Palermo, quindi mi raccomando!
[FABIO] Tornando ancora una volta alla pubblicazione di un libro. Come mai avete pensato di rivolgervi a un professionista anziché utilizzare una piattaforma di self-publishing?
[MARCO] Perché sono abbastanza contrario al self-publishing e quindi credo negli editori e credo nei progetti editoriali seri. Quindi insomma noi abbiamo contattato tra l’altro vari editori e abbiamo ricevuto interesse subito da parte di Flaccovio e quindi insomma siamo passati subito alla pubblicazione. Però siamo siamo convinti che ruolo dell’editore oggi secondo me è ancora fondamentale, quindi insomma ci tenevamo molto ad avere un editore.
[MAURO] Sicuramente avrei dico in caso non avessimo avuto questo primo consenso – ammetto noi siamo stati molto fortunati ad avere incontrato Flaccovio che subito si è dimostrata molto interessata e quindi ammetto che ci ha dato anche una giusta carica iniziale per poter affrontare con la stesura del libro stesso – ma probabilmente dico avremmo anche provato a contattare altri editori perché come diceva Marco ci interessava che fosse che ci fosse dietro un interesse editoriale. E non abbiamo mai vagliato la possibilità di eventualmente fare un crowdfunding o fare qualcosa di indipendente però dico non sappiamo fare ipotesi perché non ci è capitata la possibilità.
[MARCO] Sul crowdfunding io sto iniziando a pensare per la traduzione, per tradurre il libro anche in inglese. Ce lo stanno chiedendo in molti, quindi se non riusciamo a trovare un editore internazionale magari potrebbe essere sicuramente una buona occasione.
[FABIO] Vedo che per Marco ho toccato un nervo scoperto. Come mai, se posso chiedere?
[MARCO] Perché secondo me è fondamentale ancora oggi. L’editore è colui che comunque in qualche modo cioè seleziona, lavora su un testo e ci lavora bene, lo promuove e quindi soprattutto ha una sua riconoscibilità. Quando io entro in libreria so che se compro un Einaudi so cosa sto andando a comprare, stessa cosa se io compro Minimun Fax. Quindi io credo molto nei progetti editoriali soprattutto quelli di cui ho molta stima. Per me il compito dell’editore rimane ancora oggi fondamentale
[FABIO] Perché non si limita alla sola pubblicazione naturalmente…
[MAURO] Assolutamente, parliamo di una professionalità che per quanto magari poi dipende sempre da caso a caso, possa in alcuni casi essere diciamo poco utile, magari nel caso di lavori personali, di raccolta fotografica, quello che si vuole. Nel nostro caso in cui per esempio anche la era un fatto molto molto importante sicuramente la pubblicazione indipendente avrebbe reso poco meglio.
[FABIO] Mauro credo che tu sia l’unico del gruppo che abbia avuto a che fare con lo sviluppo di app. Tra programmare una app e scrivere un libro, cosa è più complicato?
[MAURO] guarda secondo me nessuna delle due se lo si fa bene se lo si progetta bene
[FABIO] Che risposta da paraculo…
[MAURO] Ho riscontrato questo. Fin dall’inizio anche con Marco mi sono molto imposto sulle modalità di co-progettazione e anche diciamo con delle prime retrosie da parte di Marco, di Luisa anche sulle modalità di scrittura. Però è stato poi fondamentale il fatto di poter e collaborare online direttamente al testo e quindi utilizzare anche lì poi gli strumenti tecnologici che ci hanno aiutato. Co progettare poi insieme anche la veste grafica, quella è una cosa che abbiamo fatto in house. Quindi secondo me non c’è poi tanta differenza perché va progettato uno che ha progettato l’altro. É più semplice un po’ diverso di una cosa che rimane sul web e l’altra si stampa però poi tutto comunque è passato dalla tecnologia comunque.
[FABIO] Grazie mille ragazzi per essere stati con noi!
[MAURO] [MARCO] Grazie a te
[FABIO] erano Mauro Filippi e Marco Mondino due dei tre autori di Street Art in Sicilia. Ti ricordo che ti basta mettere il codice —— al momento dell’acquisto e potrai avere il libro con il 15% di sconto. Lo sconto è valido solo su darioflaccovio.it.