Che il mare sia una fonte di energia è abbastanza noto, ma i ragazzi di ResourSEAs si sono certamente spinti un po’ più in la. Come precisa Alessandro Tamburini, ospite di questo podcast dedicato alla XIV edizione del Premio Nazionale per l’Innovazione, ResourSeas valorizza il mare sfruttando tutto ciò che è possibile estrarre, naturalmente nel pieno rispetto della natura. Un vero e proprio ciclo integrato che permette di ottenere:
- acqua dolce attraverso la dissalazione dell’acqua di mare;
- sale (con un incremento della produzione del 30%) sfruttando gli scarti della dissalazione;
- idrossido di magnesio sfruttando gli scarti ottenuti dal precedente processo;
- energia elettrica sufficiente per tenere in piedi tutto il ciclo, ottenuta anche in questo caso dagli scarti dell’ultimo processo in elenco.
Il magnesio è il core business di ResourSEAs
Di tutto il processo è il magnesio il core business di ResourSEAs dice Alessandro perché è un minerale ad altissimo valore aggiunto e al momento la Comunità Europea lo esporta dalla Russia e dalla Cina. Secondo i calcoli di Alessandro se ogni salina del Mediterraneo avesse un impianto ResourSEAs, l’Europa potrebbe soddisfare il proprio fabbisogno interno di magnesio. Inoltre il minerale estratto dal sale marino è molto più puro di quello che proviene dai paesi extraeuropei che invece lo estraggono in miniera e non avrebbe perciò bisogno di essere raffinato.
I prossimi passi di ResourSEAs
ResourSEAs si è aggiudicato il Premio BPER Banca INDUSTRIAL durante la XIV edizione del Premio Nazionale per l’Innovazione e adesso il team è al lavoro per realizzare il primo impianto sperimentale nei pressi delle Saline di Trapani. In base a come andranno le varie fasi di sperimentazione, si aumenterà gradualmente la quantità di prodotto estratto, arrivando fino a 4mila tonnellate. Al momento non esiste un sito, ma presto sarà on-line con tutte le novità www.resourseas.eu.
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Il Premio Nazionale per l’Innovazione 2016
La XIV edizione del Premio Nazionale per l’Innovazione (PNI), la più grande e capillare business plan competition italiana, è organizzata come sempre da PNICube ed è stata ospitata quest’anno dall’Università di Modena e Reggio Emilia, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.
Il PNI – a cui concorrono i migliori progetti d’impresa innovativa vincitori delle 16 StartCup regionali che coinvolgono oltre 40 tra università, incubatori e istituzioni – ha visto quest’anno la partecipazione di 3.440 neoimprenditori, per un totale di 1.171 idee e 511 business plan presentati. I vincitori sono stati selezionati tra le 65 startup finaliste da una qualificata Giuria composta da 48 esponenti d’eccellenza del mondo dell’impresa, della ricerca universitaria e del venture capital, sulla base di criteri come originalità dell’idea imprenditoriale, realizzabilità tecnica, interesse per gli investitori, adeguatezza delle competenze del team, attrattività per il mercato.
Ne avevamo parlato qui, ma se vuoi puoi leggere il comunicato stampa ufficiale per conoscere anche i vincitori delle menzioni speciali.
La citazione di Alessandro
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