È una favola moderna quella di Giuseppe Pinto e come tale inizia nella cantina del nonno radiotecnico. Giuseppe si appassiona al mondo dell’elettronica e decide di farne la sua vita. Passa così in un’altra cantina, la sua, dove concepisce ON, una piattaforma ad alta fedeltà che mette insieme 80 anni di ricerca tecnologica. Un giradischi, direte voi. ON è di più, molto di più. In un anno Giuseppe conosce la fatica e la frustrazione fino ad arrivare al CES, la più grande fiera di elettronica di consumo e lì, succede l’impensabile…
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[FABIO] Buongiorno Amiche e amici, La voce che sentite è quella di Fabio Bruno e Questo è il diciottesimo podcast di Start Me Up, il format che parla di innovazione tecnologica e sociale al Sud Italia prodotto da Smartwork idee digitali per il mondo reale con la fondamentale collaborazione di keedra hosting, servizi web per il tuo business.
[FABIO] È una storia di caparbietà quella di questo podcast, di un sogno che si realizza e che, credetemi, è davvero un piacere raccontare. Il protagonista è Giuseppe Pinto un ragazzo di Napoli o meglio un artigiano che in questi giorni è riuscito a coronare il suo sogno. Vi dico subito che lui è l’inventore di ON, piattaforma audio che è stato definito un giradischi – e tra poco questa cosa la spieghiamo meglio – il cui nome è l’acronimo di Old e New. È importante sottolinearlo perché la storia di Giuseppe inizia quando lui era bambino e lavorava nell’officina del nonno.
[GIUSEPPE] Mio nonno era un vecchio radiotecnico di 89 anni che lavora ancora con me. La mia mansione era che lui continuava a riparare queste vecchie radio d’epoca con i suoi amici e io mi mettevo vicino a lui a riparare quella che era l’elettronica antica. Questo mi ha portato poi a aprire un laboratorio. Questo laboratorio l’ho aperto nel sottoscala di famiglia, dove ho iniziato poi con lui a prendere un po’ di clienti e fare un po’ di riparazioni.
[FABIO] Prima di arrivare alla tua avventura imprenditoriale, vorrei per un attimo soffermarmi sul lavoro che hai portato avanti con tuo nonno. È stato li che hai imparato il mestiere, Giuseppe, no? Hai per esempio iniziato a capire come distinguere le componenti e le differenze tra i vari prodotti
[GIUSEPPE] si, perché lui viene da una vecchia scuola di costruzione sia italiane che quelle americane, dove si poteva capire con la costruzione quella che era la filosofia della costruzione. Sopratutto quali erano i prodotti, quelli li, diciamo, costruiti in un certo modo. E mi faceva vedere le differenze, le filosofie di costruzione.
[FABIO] ed è da allora che hai iniziato a apprezzare la McIntosh. per intenderci la McIntosh è la casa di produzione americana sui cui prodotti hanno registrato i più grandi gruppi. Per capirci, se andate sul loro sito c’è la sezione “leggenda” dove trovate ad esempio che pet sound dei Beach Boys è stato registrato su strumentazione McIntosh…
[GIUSEPPE] Esattamente, poi loro hanno esordito anche nel grande palco di Woodstock, fornendo le amplificazioni per la GBL per il palcoscenico di Woodstock. Tra l’altro si dice anche, mi hanno cioè raccontato anche che Steve Jobs si è sempre affascinato da questo nome, da questa strumentazione McIntosh per il quale lui chiamò una linea di computer che poi l’ha chiamata Mac. E il signor McIntosh disse si, basta che mi metti una A davanti alla C.
[FABIO] Crescendo, Giuseppe, anche la passione per la musica e il suono ad alta fedeltà è cresciuta, fin quando decidi insieme a due amici di creare ON
[GIUSEPPE] Si chiama ON proprio perché ho racchiuso ottant’anni di ricerca elettronica: quella che mi ha insegnato il nonno e quella che è la tecnologia nostra, dei giovani, la tecnologia moderna. infatti ho pensato che questa macchina si presentasse come un giradischi, però fa anche tutt’altro che ascoltare dei semplici vinili. Infatti in questa piattaforma si possono ascoltare dei semplici vinili in 33 e 45 giri, gli dedicato una sezione valvolare di quella elettronica che mi ha insegnato mio nonno. In più ho integrato gli ingressi digitali. ON possiede un ingresso coassiale ad alta definizione a 132 e a 24 bit.
[FABIO] Giuseppe, gli articoli che ho letto parlando di ON come un giradischi, ma da quello che mi dici e da quanto io poco ne possa capire, mi sembra che definire ON un giradischi sia alquanto riduttivo.
[GIUSEPPE] Si, è totalmente riduttivo perché si presenta come un giradischi però ha integrato in se tutta l’elettronica. In tutto questo è anche amplificato. Parte da cento watt per canale arriva fino a cinquecento watt per canale.
[FABIO] State ascoltando Start Me Up, al microfono Fabio Bruno e in questo podcast stiamo parlando con Giuseppe Pinto che ha creato ON. Nella prima parte abbiamo visto i primi passi fatti e alcune caratteristiche di ON. Giuseppe, dobbiamo dire che per fare il prototipo di ON ti sei avvalso dell’aiuto per gli aspetti di design di Ettore Ambrosio e fabio chianese tuoi due amici di liceo. L’altra cosa di cui avevi bisogno era un finanziatore che non è mai arrivato, giusto?
[GIUSEPPE] Non è mai arrivato. Dal progetto su carta che era la filosofia di ON ho iniziato a auto finanziarmi facendo riparazioni, la notte facendo il fonico e tante altre cose a costruire un primo prototipo artigianale per capire se tutte queste tecnologie funzionavano tutte quante insieme e ho messo su il primo giradischi fatto completamente in legno. Mi sono rivolto poi alle fideiussioni, ai vari Smart&Start, Invitalia… come startup innovativa per presentare sul mercato questo prodotto.
Hanno ricevuto tutta la documentazione, scritta anche da degli ottimi commercialisti che mi hanno seguito in tutta la fase di questo progetto però non c’è mai stata risposta. Ci siamo rivolti alle banche e anche li è stata difficilissima fino a quando poi i consulenti finanziari sono riusciti a farmi avere un prestito personale di 30 mila euro.
[FABIO] Tutto ciò si è svolto l’anno scorso, giusto?
[GIUSEPPE] Esattamente l’anno scorso si, dopo un sei mesi che avevo iniziato a sviluppare il progetto su carta e il prototipo. Ovviamente quando mi sono rivolto alle banche e alle istituzioni, avevo un prodotto funzionante non era rimasto su carta,
[FABIO]…però niente…
[GIUSEPPE] dopo quattro mesi sono riuscito a avere questo finanziamento personale, dove ho iniziato a comprare la materia prima per sviluppare questi primi sette giradischi da presentare alla fiera di monaco. Nei trentamila, mi sono affittato un furgone, mi sono costruito questo tavolo e sono andato a Monaco a presentarlo alla fiera Monaco High End.
[FABIO] e li c’è stata una piccola svolta…
[GIUSEPPE] Li c’è stata una piccola svolta perché abbiamo avuto il primo giorno centoventi contatti di distribuzione in tutto il mondo.
[FABIO] Ti aspettavi questa accoglienza?
[GIUSEPPE] Ni, ho sempre creduto in quello che facevo e me lo aspettavo un pochettino, tutti questi numeri, le richieste, no. E comunque è stato difficile anche al ritorno da Monaco perché andava adesso industrializzato il prodotto per le richieste che ci sono state ed anche li è stata molto molto difficile. L’unica azienda che mi ha supportato è stata in Campania, la GMA Group, di Giuliano, che comunque è riuscita a comprarmi le materie prime per poter costruire i primi cinquanta giradischi e iniziare a spedire a chi doveva essere il distributore internazionale. Ed anche li è stata abbastanza difficile mettere su questa cosa qui al punto che stavo totalmente mollando completamente il progetto.
[FABIO] perché?
[GIUSEPPE] Perché l’estero chiedeva tantissimo, Wired ci aveva promosso come prodotto dell’anno 2016 nel settore della tecnologia, però servivano finanziamenti per sviluppare più numeri e comunque non sono arrivati. E da li è scattata anche il contatto del CES, vedendo le recensioni online e quella di Wired ci ha offerto questo spazio espositivo all’interno della fiera come startup innovativa.
[FABIO] e infatti tu sei tornato relativamente da poco il CES, il Consumer Electronic Show, la più grande fiera sull’elettronica di consumo al mondo si è svolta tra il 5 e l’8 gennaio a Las Vegas, come è andata?
[GIUSEPPE] È andata che si sono fermati allo stand i signori della McIntosh Group e hanno ammirato il mio prodotto, l’hanno sentito e finalmente toccato e mi hanno subito fatto una proposta di entrare nella famiglia McIntosh come ricerca e sviluppo dei nuovi prodotti.
[FABIO] Che è stato coronare il tuo sogno, no?
[GIUSEPPE] io ero un appassionato del settore. Collezionavo anche i McIntosh, uno l’ho anche venduto per fare una prototizzazione quindi ti lascio immaginare… è stata una forte emozione, ti lascio immaginare…
[FABIO] Quando inizierai a lavorare per la McIntosh?
[GIUSEPPE] Sto iniziando. Proprio in questi giorni sono a Vicenza, perché loro hanno sede a Vicenza, nella Sonus faber e quindi resto in Italia non vado via in America lavoro in stretto contatto con l’America perché la McIntosh è americana come si sa, ma ci sono altre aziende del gruppo che sono italiane.
[FABIO] E Che fine farà ON?
[GIUSEPPE] Ci stiamo lavorando, per questo. Quindi sarà tutta una novità per il 2017. Però già avere il supporto di questa struttura è un passo in avanti.
[FABIO] Puoi dirci almeno il periodo in cui possiamo aspettarci delle novità?
[GIUSEPPE] no, questo non lo posso dire ancora, è tutto un work in progress.
[FABIO] Va bene Giuseppe, in bocca al lupo allora e a presto.
[GIUSEPPE] Crepi il lupo, grazie agli ascoltatori.
[FABIO] Quello che ci ha salutati con voce soddisfatta era Giuseppe Pinto, inventore di ON, piattaforma audio che gli ha permesso di entrare a far parte nella sezione ricerca e sviluppo della mitica McIntosh. Se volete saperne di più, trovate alcuni link su radiostartmeup.it
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[FABIO] Start Me Up è prodotto da smartwork idee digitali per il mondo reale e reso possibile grazie al contributo di keedra hosting, servizi web per il tuo business. Io sono Fabio Bruno, grazie per aver ascoltato questa puntata, alla grande!