Il cibo è uno degli ambiti in cui l’innovazione è più vivace: anche per questo motivo non potevamo non dedicare uno dei podcast di agosto al food, raccogliendo alcune delle interviste più interessanti tra quelle registrate durante la stagione appena trascorsa.
Nonni e nipoti condividono i fornelli
Così in questo terzo podcast trovate Luana Stramaglia di Fork in Progress, che abbiamo sentito una settimana dopo aver vinto il bando Valore Assoluto 3.0. Fork in Progress è un’impresa a finalità sociale che utilizza l’ attività di ristorazione come mezzo di sostenibilità e la cucina come strumento di educazione informale. Spiega bene Luana Stramaglia, che racconta la storia di questa avventura dall’inizio, cioè il bando Principi Attivi del 2012 . Nato in via sperimentale, Fork in Progress ha aperto un ristorante a Foggia, il Fourquette, dove si mette in atto la cosiddetta Cucina Narrativa. Ogni giorno una persona anziana e un ragazzo dell’istiuto alberghiero cucinano insieme in uno scambio di saperi e conoscenza. «È un progetto di inclusione sociale che passa dalla cucina» dice Luana nell’intervista, che insieme al team di Fork in Progress si appresta a portare questo modello prima a Bari e poi in tutta Italia con una vera e propria catena di ristoranti.
Spagrillo: pasta di insetti 100 % italiana
Si passa poi a Riccardo Zamponi di Spagrillo, incontrato durante lo Snap Italy Talent Awards 2016. Riccardo con tutto il team produce la prima pasta proteica ricavata da farina di insetti. Al momento la pasta prodotta ha solo il 20% di farina che proviene da questi animali e, assicura Riccardo «ha un sapore caratteristico che cambia in base al tipo di insetto usato». Partendo dal presupposto che tutti gli animali utilizzati per produrre questa pasta sono buoni (e sani), Riccardo specifica che «i grilli ricordano i crostacei, mentre le larve della farina hanno un sapore simile alla nocciola». Gusto a parte Spagrillo è una pasta con caratteristiche nutrizionali precise: «È più proteica – continua Riccardo – con una concentrazione più bassa di carboidrati». La sfida più grande sarà – come è facile immaginare – vincere l’indifferenza verso questi tipi di cibo: al di là dei problemi di tipo normativo in cui il team sta incappando, tutto il gruppo è deciso a mantenere la produzione in Italia puntando al mercato estero: «La nostra tradizione e cultura culinaria ci dà certamente dei vantaggi nel mercato estero. In Italia – ammette Riccardo – è difficile riuscire a farsi spazio, ma sappiamo che arriverà il momento giusto, magari non ora, ma presto».
Biorfarm: tutti possono essere contadini digitali
L’ultima intervista che potrete ascoltare in questo podcast è quella a Osvaldo De Falco, uno dei fondatori di Biorfarm. Biorfarm permette ai propri utenti di adottare un albero da frutto e avere così garantita la fornitura annuale di frutta fresca. Una combinazione ideale per tutti: per il consumatore che è certo di acquistare un prodotto sano e che può comunque sempre controllare; per il produttore agricolo che è certo di avere il necessario per la cura dei propri alberi e un giusto guadagno per il suo lavoro. Dietro Biorfarm c’è un team solido sparso in ogni parte del mondo ma che riesce a portare avanti un’impresa che accontenta diverse tipologie di consumatori. «Molti – dice Osvaldo nell’intervista – decidono di regalare un albero ai propri cari. Addirittura una coppia in occasione del loro matrimonio ha deciso di regalare gli alberi come bomboniere». La fantasia non manca, così come le speranze di riuscire presto a allargare il proprio mercato. Tutti possono adottare un albero da frutto, sceglierlo all’interno del frutteto e garantirsi così una fornitura di frutta fresca a domicilio, basta seguire la procedura indicata su biorfarm.com.
foto di copertina di Thomas Schweighofer