[FABIO] Ciao e benritrovato a Start Me Up, il format che parla di innovazione tecnologica e sociale al Sud Italia. Questo è il podcast 48 e io sono fabio Bruno. Start Me Up è prodotto da Smartwork, idee digitali per il mondo reale in collaborazione con Keedra hosting, servizi web per il tuo business.
[FABIO] Come si parla in pubblico? Ma soprattutto come spiegare passaggi spesso complicati di un codice davanti a persone che ne capiscono poco o assolutamente niente, tipo il sottoscritto? State in ascolto perché nei prossimi dieci minuti perché vi faccio sentire l’intervista che ho registrato a Elisa Toscano, esperta di public speaking, che è intervenuta al Google I/O Extended di Catania. Se ne volete sapere di più su questo evento, vi consiglio di dare un’occhiata al sito di Start Me Up.
[FABIO] Elisa Toscano tu sei una dei protagonisti del Google I/O Extended di Catania e hai parlato di public speaking per i developers. In realtà hai dato consigli che andavano bene un po’ per tutti, no?
[ELISA] Si, di fatto le regole sono uguali per tutti. Poi magari è vero che gli sviluppatori possono avere qualche caratteristica in più, perché quando si parla in codice per voi è ancora più vero, perché è proprio codice. Però è vero: una terminologia chiara, efficace e semplice è la chiave di volta per essere più comunicativi.
[FABIO] ok, per adesso sono un po’ in fissa con il numero sette. Ti andrebbe di fare una top seven delle cose che una persona deve tenere in mente quando parla in pubblico?
[ELISA] Si, certo. Ti dico subito, partiamo dal primo posto…
[FABIO] In realtà, volevo rendere le cose più complicate. Proviamo a partire dalla meno importante per arrivare a quella invece fondamentale.
[ELISA] Ok, allora partiamo dalla 7, quindi quella meno importante che è il contenuto. Proprio oggi abbiamo detto che solo il 7% dell’efficacia comunicativa è dedicata al contenuto. Quindi attenzione a quello che si dice con un codice linguistico semplice, ma definire bene i contenuti è importante, ma non importantissimo.
[FABIO] Wow! Direi che abbiamo iniziato in maniera sorprendente. Cosa mettiamo al numero 6?
[ELISA] Al numero 6 mettiamo sicuramente tutto quello che caratterizza la comunicazione in termini di tono, pause, volume, ritmo. Quindi valutare che quando si parla non dobbiamo avere un tono unico e noioso che può essere un valido aiuto per chi soffre di insonnia, ma se vogliamo far passare il messaggio in modo efficace, fare qualche pausa, qualche suspance. O aumentare il ritmo della nostra comunicazione è utile dove ci serve. Non dico quindi di drammatizzare il testo, ma sicuramente gestire bene i toni della comunicazione.
[FABIO] Quindi non essere Celentano, ma neanche Paolo Bonolis, per usare due riferimenti televisivi…
[ELISA] Ricordiamo che spesso e volentieri il silenzio comunica moltissimo, quindi la pausa fatta nel momento giusto ha sicuramente un grande valore. Bisogna saperla sfruttare in modo strategico.
[FABIO] Cosa mettiamo invece al numero 5?
[ELISA] Numero 5: la mimica facciale. Tutto quello che diciamo dobbiamo supportarlo con la mimica facciale e con anche ovviamente con il modo di gesticolare. Ricordiamo che ovviamente può cambiare il modo di gesticolare in base al tipo di pubblico che abbiamo di fronte. In genere, quando si parla in pubblico ci sta che si gesticoli un po’ di più.
[FABIO] State Ascoltando Start Me Up e c’è fabio Bruno al microfono. Vi sto proponendo l’intervista con Elisa Toscano, in cui abbiamo fatto una top seven delle cose che una persona deve tenere in mente quando parla in pubblico. Stiamo andando dalla meno importante a quella fondamentale. Adesso ascoltiamo la numero 4.
[ELISA] Dobbiamo considerare necessariamente la posizione che noi abbiamo di fronte al nostro pubblico. Quindi mostrare sempre gli organi vitali. I palmi delle mani, il sorriso. Sempre orientare il nostro busto a tutta l’aula, a tutto l’auditorium. Sia che si tratti di una grande sala, sia che si tratti di un piccolo gruppo. Ma non trascurare nessuno del nostro pubblico. È un modo per coinvolgerli con il nostro stesso corpo.
[FABIO] La tipica cosa che si dice: non si comunica solo con la voce, ma appunto con tutto il corpo.
[ELISA] Si. Considera che il 55% è dato da questo. Efficacia comunicativa dalla postura, dalla prossemica. Quindi per come ci muoviamo.
[FABIO] Saliamo sul primo gradino del podio e scopriamo cosa c’è al terzo posto.
[ELISA] Il terzo posto sono gli occhi perché quando la mamma ti diceva:”Guardami negli occhi, cosa hai detto? La verità?” È vero che sono lo specchio dell’anima ma sono anche un organo di reciprocità. Guardiamo il nostro pubblico e per favore non diamo conto a chi dice:”Mira un punto fisso al fondo dell’aula così non ti prende l’ansia”. No, assolutamente! Bisogna invece coinvolgere con gli occhi tutti gli intervenuti, tutto il nostro pubblico. Ovviamente se l’auditorium è molto grande cerchiamo di prevedere, di toccare con gli occhi il nostro pubblico. Magari un po’ per zone e cerchiamo di coinvolgerli. Quello che abbassa la testa e acconsente a tutto è da tenere sotto controllo perché ci verrà facile parlare solo con lui visto che ti dice “sì”.
[FABIO] Giustamente. Questo vale anche quando non si riesce a vedere il pubblico, magari per via delle luci.
[ELISA] Si, sopratutto se ci sono delle tribune, se ci sono diversi livelli. Dobbiamo considerare che di fronte abbiamo uno spazio pieno di persone e quando ci relazioniamo in quanto animali sociali – e non è una brutta parola – la prima cosa che facciamo è guardarci negli occhi. Anche quando non siamo sicuri di non aver guardato gli occhi del ragazzo seduto in terza, quarta e in quinta fila. Cerchiamo però di toccare tutti i segmenti e le aree di cui è composto lo spazio in cui è presente il nostro pubblico.
[FABIO] Che cosa mettiamo al secondo posto delle cose che una persona deve tenere in mente quando parla in pubblico?
[ELISA] Allora, dobbiamo ricordarci di respirare. Perché il problema più grande di quando parliamo in pubblico è l’ansia. E l’ansia spesso porta all’apnea e quindi siamo li con il fiato sospeso e diciamo tutto velocemente perché abbiamo voglia di terminare. Invece se respiriamo e alleniamo la respirazione diaframmatica, quindi quella pancia che tendiamo a far finta di non avere e teniamo invece stretta e tendiamo a allenarla e a gonfiarsi perché è una sacca di aria che ci serve sempre e ti aiuta a controllare meglio la voce.
[FABIO] Wow. Adesso, gran finale, primo posto! qual è la cosa più importante che una persona deve tenere in mente quando parla in pubblico?
[ELISA] Bisogna tenere in mente non tanto quando si parla in pubblico ma poco prima. Quando ci alleniamo dobbiamo registrarci Registrarsi più volte prima di fare un intervento è l’unico modo che ci permette di avere una performance veramente efficace. Perché il peggiore giudice di noi stessi, siamo noi. Quindi, l’unico specchio di noi stessi, dei nostri errori, delle cose da migliorare sia in audio che in video, in modo da capire qual è il problema. Poi facciamo anche un po’ di benchmarking e andiamo a guardare cosa fanno gli altri. Come hanno fatto il loro pitch, come hanno fatto il loro intervento, come hanno fatto la loro presentazione. E prendiamo anche spunto dagli altri, dai video degli altri. Ma registrarci è la cosa che ci consente realmente di ottimizzare la nostra performance.
[FABIO] Elisa, intanto grazie per questi 7 consigli a nome di tutti gli ascoltatori. Come sei arrivata a conoscere tutte queste cose?
[ELISA] Io ho studiato relazioni pubbliche all’università. La mia laurea in relazioni pubbliche è già una base importante per la comunicazione. Poi devo dire che mi è nata la passione per il public speaking e ho seguito diversi corsi in Italia. Ho sviluppato uno studio personale che combina l’aspetto teatrale, perché, ahimé, faccio teatro amatoriale. Quindi combino questo tipo di approccio ma anche negli anni ho studiato delle dinamiche sportive, quindi correre e cantare per allenare la voce, o il pranayama, la tecnica dello yoga, del kundalini. In alcuni casi infatti mi faccio supportare da una docente di kundalini, certificata, perché spesso e volentieri, come dicevo, anche la respirazione è un problema importante quando si parla in pubblico. Avere consapevolezza della propria respirazione ci aiuta sia in termini di performance vocale ma anche per la gestione dello stress.
[FABIO] C’è stato un momento nella tua vita personale e professionale in cui una di queste regole si è rivelata chiave nel vincere un confronto?
[ELISA] Si, allora devo dire che stavo facendo una presentazione a favore di un ente di beneficienza. Stavo vivendo un periodo molto particolare della mia vita, ero veramente stressata, insomma non era facile. In quel momento, queste tecniche e l’esercizio mi ha aiutato a risolvere bene questa serata. Io non sono una presentatrice però in quel caso stavo dando una mano e il risultato è stato positivo. È come l’inglese o la bicicletta: se non si pedala, si perde l’abitudine. Quindi è l’esercizio che ci aiuta e diventa una mano forte e importante in qualunque cosa. Quindi sia quando vogliamo supportare delle cause benefiche che quando dobbiamo presentarci a un cliente e abbiamo magari l’ansia. In quel caso anche nella comunicazione interpersonale queste strategie diventano utili e fondamentali.
[FABIO] Se ne volessimo sapere di più sul public speaking? C’è un sito o qualcuno che secondo te dovremmo seguire?
[ELISA] Il mio sito è parlareinpubblico.it ed è molto semplice. Dove do in genere spazio anche ad altri relatori e altri docenti. Oppure devo dire, in Italia io consiglio sempre di affidarsi a formatori che facciano parte dell’associazione relatori pubblici italiani, la Ferpi e di non pensare che un approccio psicologico – perché purtroppo ci sono anche docenti che si occupano di questo tipo di approccio – sia utile. È sicuramente utile comunque, ma quando si tratta di comunicazione in pubblico e quindi di efficacia comunicativa bisogna fare una strategia di comunicazione. Come per le aziende, come qualsiasi soggetto che intende comunicare, quindi: analizzare l’obiettivo, analizzare il nostro pubblico di riferimento e elaborare una bella strategia, sapendo che dobbiamo elaborare il nostro messaggio in base al nostro pubblico.
[FABIO] Elisa, grazie mille per essere stata con noi
[ELISA] Grazie a voi
[FABIO] Lei era Elisa Toscano. Trovi tutti i link a cui abbiamo fatto riferimento e la trascrizione di questo podcast su radiostartmeup.it.