La crisi economica ci dà anche la possibilità di raccontare di chi non si arrende e imparando dai propri errori decide di provarci di nuovo. Come è accaduto a una trentina di ingegneri di Bari che, grazie anche ad un accordo tra Sindacati e Provincia di Bari sono riusciti a fondare Neetra. Neetra è una startup pugliese operante nel settore del broadcasting e delle telecomunicazioni, specializzata nella progettazione, produzione e vendita di tecnologie per radio, tv e telecomunicazioni digitali. Nel giro di qualche anno l’azienda è riuscita a ritagliarsi una fetta di mercato importante, soprattutto all’estero. Ci racconta tutto Roberto Lorusso: la sua intervista parte dalla collaborazione tra la società e il Governo norvegese. La Norvegia è la prima nazione ad aver deciso di spegnere il segnale FM delle radio tradizionali e passare alla tecnologia DAB. Il DAB – acronimo che sta per Digital Audio Brodcasting – è un segnale digitale che permette di veicolare oltre al suono in alta qualità anche immagini e testi. «Grazie alla collaborazione con la Norvegia – spiega Roberto – stiamo progettando sia il trasmettitore che verrà utilizzato dalle compagnie per trasmettere il segnale digitale, sia il ricevitore, da installare nei nuovi apparecchi che mano mano andranno a sostituire le radio tradizionali».
Neetra riesce a sfruttare le proprie competenze però anche in ambito elettromedicale. L’azienda infatti fornisce a centri di ricerca – tra cui anche l’Università di Bari – l’apparato che cura i tumori attraverso la termoablazione, una metodologia non invasiva che raggiunge il tumore con un ago e lo brucia senza bisogno di operare il paziente.
Purtroppo i tempi radiofonici non ci permettono di approfondire le altre, numerose attività di Neetra che potrete conoscere visitando il sito neetra.com. Quando lo visiterete vi renderete conto attraverso le immagini dei vari impianti installati in giro per il mondo fin dove è riuscita ad arrivare una azienda del Sud Italia che ha deciso di non mollare.
Strategie digitali: il 24 giugno l’appuntamento a cura di Evermind al coworking DNA+
Se non conoscete DNA+, coworking che ha da poco aperto i battenti a Reggio Calabria, il 24 giugno potrebbe essere l’occasione giusta. Per quella data in collaborazione con la co-agency Evermind è stato organizzato Strategie Digitali, workshop tenuto da Francesco Biacca che si rivolge a imprenditori e liberi professionisti che hanno intenzione di pianificare meglio le proprie campagne marketing in rete. Ne parliamo con Giulo Latorre, uno dei responsabili di DNA+: Strategie Digitali è il secondo evento organizzato all’interno del coworking ed è il primo focalizzato sul digitale. «Il primo – racconta Francesco – era incentrato sulla degustazione del vino perché provocatoriamente abbiamo pensato che una persona di successo deve saper gustare un vino». Giulio ha creato DNA+ insieme a Gianfranco Schirripa e Giuseppe Rudi a cui si è unito successivamente Marco Nisticò. I quattro hanno deciso di creare questo posto per dare un contributo concreto alla scena imprenditoriale reggina: «Il coworking – dice Giulio – può rappresentare uno dei tasselli che andranno a costituire l’ecosistema startupper della città e dell’area dello Stretto».
Prima di salutarci Giulio indica le modalità con cui partecipare al workshop di venerdì 24: sarà sufficiente mandare una mail a info@dnaplus.it dichiarando esplicitamente la propria volontà di prendere parte al laboratorio. Per conoscere invece tutte le attività di DNA+ basterà andare su dnaplus.it o sulla loro pagina facebook.
Con la serra intelligente gli studenti di Palermo vincono l’Unicredit Business Model Award
Il terzo ospite questo trentanovesimo podcast di Start Me Up è Filippo Pancaro, Manager della produzione di Greenhouse JA, azienda nata all’interno dell’Istituto Tecnico Industriale Alessandro Volta di Palermo che qualche settimana fa ha vinto l’Unicredit Business Model Award. Greenhouse JA nasce all’interno del programma di Junior Achievement Italia Impresa In Azione e durante il percorso di formazione i ragazzi hanno lavorato su Leafbox 2.0, una «serra domestica intelligente capace di ricreare l’habitat naturale di circa 1200 tipi di piante – spiega Filippo – grazie ad un sistema integrato di sensori, soluzioni software e lampade a raggi ultravioletti». Il percorso dei ragazzi parte da un intenso lavoro di squadra che ha permesso loro di progettare il prodotto e studiarne il mercato e le possibili strategie di marketing, fino a arrivare a vincere la competizione nazionale di Unicredit svoltasi a Milano. «Questo percorso – dice Filippo – ha permesso a me e a tutto il team di scoprire il mondo dell’imprenditorialità giovanile, un mondo dove per emergere è necessario impegno e tanta preparazione». I ragazzi di Greenhouse JA hanno un sito dove spiegano le caratteristiche di Leanbox 2.0, ma soprattutto un blog grazie al quale è possibile ripercorrere la loro storia fino a qui, in attesa di altri, incredibili, sviluppi che siamo certi, li aspettano.
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