Le voci di Smau Sicilia – parte 1



Primo dei due podcast dedicati a Smau Sicilia. Start me up da bravo media partner vi porta infatti alla scoperta di alcune delle startup, aziende e progetti protagoniste di questa prima edizione di Smau Sicilia. Li abbiamo incontrati tutti il 21 febbraio al Sanlorenzo Mercato di Palermo.

In questo primo podcast sentirete le voci di:

  1. Renato Pace di Kemonia River che presenta Odla;
  2. Tonino Palma di Tecnosys Italia;
  3. Dina La Greca di Biospremi;
  4. Adriano Dell’Utri di Kibitzer;
  5. Giuseppe Blanca e Martina Emanuele di Ecofood Prime.

(Se ascoltate il podcast da Spreaker potete scegliere attraverso i capitoli l’intervista che preferite).

Da Palermo il via al Roadshow Smau 2019

Smau ha scelto Palermo per dare il via al suo viaggio attraverso l’Italia e l’Europa. Con la tappa di Smau Palermo, è stato inaugurato il Roadshow Smau 2019, il circuito di eventi dedicati all’innovazione per le imprese che quest’anno percorrerà l’Italia e l’Europa per presentare ad imprese nazionali e internazionali il meglio dell’Innovazione Made in Italy con l’obiettivo di creare nuove connessioni tra l’ecosistema nazionale e internazionale dell’innovazione.

Una traguardo importante per la Regione siciliana e per Smau che, nel 2018, hanno intrapreso insieme un percorso che ha portato oltre 20 startup siciliane ad incontrare imprese e investitori internazionali nell’ambito degli appuntamenti Smau di Londra, Berlino e Milano. La tappa di Smau Palermo è partita proprio da queste 20 eccellenze innovative, che, dopo l’esperienza internazionale, tornano sul territorio con nuove idee e progetti da presentare all’ecosistema del territorio.


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Nella foto: un momento dell’intervista a Renato Pace di Kemonia River, foto di Daniela Smiroldo

11. Smau Sicilia: tra agrifood e smart city riscopriamo il valore del network



Smau arriva in Sicilia e noi siamo contenti e onorati di partecipare come media partner a questo evento. Per l’occasione ci siamo fatti una chiacchierata con il presidente Smau Pierantonio Macola per farci dare qualche anticipazione su quello che accadrà giovedì 21 febbraio al  Sanlorenzo Mercato di Palermo. Sarà lì che dalle 9:30 alle 17:00 aziende, startup e chiunque sia interessato al mondo dell’impresa potrà incontrarsi e conoscersi di persona.

Network e formazione: la ricetta Smau

Eh si, perché come anche spiega il presidente Macola nel podcast da poco meno di sessant’anni Smau permette a chi fa impresa di incontrarsi. Per quanto tecnologica e innovativa una azienda possa essere, è infatti innegabile il valore di una stretta di mano e di un contatto reale tra le persone. Questa manifestazione ha mantenuto fede a questo scopo, nonostante nel tempo sia cambiata spostando il proprio focus dall’ICT all’innovazione in generale.
Parallelamente Smau ha creato una sua Academy. Un luogo virtuale che offre a tutta la community formazione gratuita sui temi legati al business e – ovviamente – all’innovazione.
Sono queste le due gambe su cui oggi il progetto Smau si fonda e che, come dice lo stesso Pierantonio, sono un po’ le istruzioni per l’uso per chi vuole fare impresa oggi.

La citazione di Pierantonio di Smau

Smau Sicilia: appuntamento il 21 febbraio al Sanlorenzo Mercato di Palermo

Ma quindi cosa dobbiamo aspettarci dall’evento del 21 febbraio? Il programma completo è sul sito di Smau. Vi possiamo comunque anticipare che ci saranno due Tavoli di Lavoro, tre Smau Live Show e oltre 20 startup siciliane. Al mattino ci si focalizzerà sul tema dell’Open Innovation e la valorizzazione del Made in Italy. Al pomeriggio invece, spazio all’agrifood, al turismo e al mondo delle community e della salute, sempre più smart. L’evento è organizzato in collaborazione con la Regione Siciliana ed è a ingresso gratuito. È necessario però registrarsi attraverso il form. Noi saremo presenti con un nostro stand: se siete in zona, passate a salutarci.

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foto di copertina di Nicole Honeywill, via Unsplash

03. Il Sistema Abreu: il valore sociale della musica



Il sistema Abreu è una metodologia che usa la musica per formare cittadini consapevoli. Lo ha inventato il musicista e attivista venezuelano José Antonio Abreu per diffondere la cultura musicale tra le persone che vivono situazioni economiche e sociali disagiate. Il suo intento non era però strettamente culturale ma partiva dalla considerazione che chi mostra passione per una forma d’arte come la musica sarà necessariamente un buon cittadino.
Del sistema (e si chiama così per un motivo specifico che viene spiegato nel podcast) ne parliamo con la violinista Valentina Caiolo, che oltre a suonare nell’orchestra del teatro Bellini di Catania è una delle musiciste che ha seguito fin dalla prima ora il progetto “Musica Insieme a Librino Catania”. Librino è un quartiere di Catania tristemente noto purtroppo per le condizioni non certo felici che vive dal punto di vista sociale e economico, ed è proprio qui che la pediatra Loredana Caltabiano (presidente associazione Musicainsieme a Librino) ha deciso di tentare la carta del sistema, coinvolgendo una serie di musicisti professionisti che lavoravano nella città etnea, tra cui la nostra ospite, Valentina Caiolo.

Il Sistema Abreu: motore di una comunità

Valentina – che aveva già sentito parlare del sistema durante alcune esperienze in giro per il mondo – ci dice che lei per prima era scettica sull’efficacia di un progetto come quello di Musicainsieme a Librino. Nel corso di questi nove anni è stata smentita su tutti i fronti: il gruppo è cresciuto in numeri e entusiasmo. Il sistema ha permesso all’orchestra di Librino di arrivare a circa 100 elementi. Da qui sono venuti fuori tanti musicisti (iscritti ai corsi musicali del quartiere) ma soprattutto è riuscito a creare una vera e propria comunità che ruota attorno al mondo della musica che coinvolge i bambini che suonano e tutti i parenti che supportano – ognuno come può – le attività dell’orchestra.

La citazione di Valentina di Catania sul sistema Abreu
Musicainsieme a Librino si inserisce tra le tante iniziative che nel tempo sono nate a Librino e che vedono la società civile impegnata nel contrastare il disagio sociale che purtroppo ancora si vive in queste vie. E dimostra anche l’internazionalità del sistema Abreu che è stato inventato in Venezuela e arriva in Italia grazie al maestro Claudio Abbado che ne aveva intuito le potenzialità sociali.

Il Sistema Abreu tra i protagonisti del FILFest 2018

Il sistema Abreu è stato tra i protagonisti dell’ultima edizione del FILfest di Catania, il festival biennale che si concentra sulla felicità interna lorda, di cui già negli anni passati vi abbiamo parlato. È un modo per sottolineare il valore sociale della felicità, un elemento imprescindibile nella vita di chi affronta quotidianamente ambienti depressi dal punto di vista economico. E il ruolo della musica, soprattutto quello sociale, è centrale come dimostra l’esperienza di Librino e di quelle zone dove il sistema Abreu è oggi presente.


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Nelle Madonie: “Il futuro ha un cuore antico”

Si intitola “Il futuro ha un cuore antico” ed è il bando che permetterà a singoli o gruppi di persone di accedere a un percorso di accelerazione della durata di sei mesi presso l’EXMA, il nuovo “community hub” delle Madonie. Scadenza il 30 settembre.

Si cercano progetti innovativi che valorizzino l’identità territoriale delle Madonie

Il bando si rivolge a singoli o gruppi che intendano sviluppare progetti innovativi nell’ambito dei settori dell’agroalimentare, della valorizzazione dell’identità territoriale delle Madonie, delle gestione sostenibile e rinnovabile delle risorse energetiche, individuati coerentemente con gli orientamenti strategici della SNAI Madonie.
Saranno selezionati 10 team di innovatori e/o startup ai quali accederanno al programma di supporto per un valore equivalente a 5.000 Euro che prevede l’utilizzo dello spazio di coworking e dei laboratori, il supporto tecnico alla prototipazione di prodotti e servizi, attività di tutoraggio per lo start-up di impresa, formazione imprenditoriale e specialistica, iniziative di networking.

Grazie all’accordo di collaborazione tra EXMA, il Consorzio ARCA e l’associazione CLAC, i beneficiari del percorso di accelerazione potranno anche accedere all’incubatore gestito dal Consorzio ARCA presso l’Università di Palermo e al community hub Cre.Zi Plus gestito dallo stesso Consorzio e da CLAC presso i Cantieri Culturali alla Zisa.

timeline della call exma Il futuro ha un cuore antico dell'incubatore la cui sede è nelle Madonie

EXMA: il nuovo “community hub” delle Madonie

EXMA è il nuovo “community hub” delle Madonie e risponde alle esigenze di concentrare capitale umano e saper fare in un luogo definito ed ospitale, a sostegno della permanenza e del rientro di persone, idee e capitali sul territorio madonita.
L’iniziativa nasce da una collaborazione tra il Comune di Petralia Sottana e l’azienda Easy Integrazione di Sistemi con l’intento di promuovere nuove forme di lavoro e impresa sostenute dalle tecnologie digitali.

EXMA è anche sede del MALL – Madonie Living Lab, una rete che ha per obiettivo lo sviluppo di tecnologie e processi innovativi nei territori rurali, che vede la partecipazione, tra gli altri, dell’Unione dei Comuni delle Madonie, dell’Università di Palermo e del Consorzio ARCA.

Il bando sarà promosso nei comuni del comprensorio Madonita e scade il 31 agosto 2018. Per maggiori informazioni exmaofficinecreative.it.

Suq. in tour, Pralina in Spagna e Alghero centro del Mediterraneo

Cosa succede nel mondo dell’innovazione del Sud Italia proviamo a raccontarlo già da tempo. Camera a Sud è la nuova rubrica che vuole tenervi aggiornati sugli sviluppi e le novità che riguardano tutti quei progetti che sono passati da Start Me Up e che stanno continuando a contribuire a una immagine del Sud Italia produttivo, innovativo e competitivo. Ogni settimana, tre aggiornamenti da tre regioni del Sud Italia diverse.

Al via il Suq. Tour

Per tutta l’estate gli amici di Suq., il magazine che racconta la Sicilia non convenzionale, saranno in giro tra festival e manifestazioni varie. Se siete in zona DOVETE passarli a trovare. Gli appuntamenti in programma sono:

  • 25/7 – Ortigia Sound System Festival — #Oss18- Ortigia Oss Infopoint / ore 20.30
  • 03/8 Periferica – Mazara del Vallo / ore 20
  • 04/8 Mish Mash fest – Milazzo / ore 20
  • 05/8 Giardino Letterario – Milazzo / ore 19.30
  • 11/8 FestiValle 2018: Music and Digital Arts Festival – 2nd edition – Valle dei Templi –
  • Agrigento / ore 20
  • 24 Agosto – Una Montagna di Luoghi – Gangi / ore 19.30

Alessandro Blancato di Suq. è stato nostro ospite nel podcast numero 28.

Ascolta il podcast

Pralina sbarca a Barcellona (in Spagna)

Pralina, la ditta pugliese che confeziona zuppe e vellutate, è da poco presente anche in Spagna. La Bodega Santo Porcello di Barcellona ha infatti deciso di offrire ai propri clienti anche gli eccellenti prodotti confezionati a Melpignano.

Valentina Avantaggiato di Pralina è stata una delle prime ospiti di questa stagione di Start Me Up. In quella occasione l’azienda pugliese era in piena campagna di equity crowdfunding: operazione che si è conclusa con successo e che – come possiamo vedere – ha dato modo a Pralina di espandersi.

Ascolta il podcast

MediterranEU e la nuova edizione della Rumundu Academy

Uno dei progewtti che ci è piaciuto di più della stagione 2016/2017 è stato Rumundu, la scuola di innovazione sociale fondata da Stefano Cucca. Il 20 luglio hanno presentato la nuova edizione della Summer School e un nuovo progetto, MediterranEU. Nel video di seguito possiamo sentire una breve spiegazione di questa nuova iniziativa.

Se cliccate sul bottone in fondo invece, potete ascoltare l’intervista che Stefano ha rilasciato a Start Me Up un anno fa circa…

Ascolta il podcast

foto di copertina di angela pham, via Unsplash

34. Ortigia Sound System: l’industria culturale al Sud Italia passa anche da qui



Continuiamo a parlare di industria culturale al Sud Italia. Andiamo in Sicilia e nello specifico a Siracusa dove tra il 25 e il 29 luglio si terrà la quinta edizione di O.S.S. – Ortigia Sound System Festival. La manifestazione è organizzata da Kadmonia e in questo podcast parliamo con Germano Centorbi e Andrea Cavallaro rispettivamente il direttore artistico e il project manager dell’evento.

Internazionale ma con una forte identità locale

Non possiamo nascondere l’ammirazione verso loro (e gli altri organizzatori del festival) perché – andando a memoria – non ricordiamo nessun evento che organizza le esibizioni di alcuni artisti in barca. In questi anni il festival è cresciuto in termini di spettacoli e di pubblico, mantenendo però una forte identità locale. Non è infatti insolito vedere una esibizione di un artista durante Ortigia Sound System in barca appunto, o all’interno del mercato storico di Ortigia. Basterebbe questo per far capire che dietro Ortigia Sound System c’è un vero e proprio piano di promozione del territorio. Gli artisti delle varie edizioni, ci dicono i nostri ospiti, sono scelti anche in base al luogo in cui andranno a esibirsi: l’obiettivo è valorizzare la performance, il luogo e naturalmente il festival.

La citazione di Germano dell'Ortigia Sound System festival

La mission è chiara: internazionalizzare il turismo di Ortigia

Durante l’intervista Andrea e Germano rivendicano con forza il valore culturale dell’Ortigia Sound System. E non tanto per la manifestazione in sé, bensì per lo scopo che ha: internazionalizzare il turismo di Siracusa. Un aspetto non banale che differenzia l’Ortigia Sound System da una semplice rassegna musicale o una festa di paese. Attenzione, stiamo parlando di eventi di uguale dignità ma con scopi diversi. Una festa patronale ha più uno scopo identitario, ben diverso dall’obiettivo di Ortigia Sound System. Se sottolineiamo questo aspetto è perché c’è in Italia un problema a riconoscere questo scopo a livello culturale (nel senso di pensiero comune) e amministrativo. E siamo lieti se come Start Me Up riusciamo a fare la nostra parte.

La citazione di Andrea dell'Ortigia Sound System

Vision, strategia e team: i segreti del successo di Ortigia Sound System

Parliamo anche degli aspetti pratici dell’Ortigia Sound System nell’ultima parte dell’intervista a Germano e Andrea. Sia l’uno che l’altro ci tengono a sottolineare l’esperienza maturata in questo ambito fuori dalla Sicilia: questo ha permesso loro di avere una vision di insieme e costruire così un evento che possa essere sostenibile sotto tutti i punti di vista. Germano sottolinea l’importanza di una strategia: ogni azione deve aggiungere qualcosa al percorso verso il proprio obiettivo. Mentre Andrea punta tutto sul team che deve lavorare unito e compatto, mettendo a frutto l’esperienza di ognuno. Ortigia Sound System si svolge a fine luglio, ma già dallo scorso anno ha promosso eventi durante tutto l’anno. Lo scopo è quello di comunicare un’immagine più cool della Sicilia e farlo tutto l’anno. Un obiettivo non semplice e forse anche per questo molto affascinante.


Foto di copertina, via

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Pronti a imparare i segreti dei cavalieri digitali?

Non poteva che fare riferimento alla poetica cavalleresca l’evento dedicato al digital marketing che si svolgerà il 12 e il 13 ottobre a Capo d’Orlando, in provincia di Messina. Capo d’Orlando, magnifico centro tirrenico posto tra i monti Nebrodi e le isole Eolie, deve infatti il suo nome a una presunta sosta del paladino Orlando nel suo viaggio verso la Terra santa. Ma se allora bastò il passaggio di un solo cavaliere chissà cosa accadrà a ottobre quando otto maestri offriranno 16 ore di lezione ai primi 100 aspiranti cavalieri che acquisteranno il biglietto.

Gli otto maestri di Cavalieri Digitali

Arrivano tutti dal mondo digitale – manco a dirlo – i sette maestri che sono stati chiamati a raccontare la loro esperienza e condividere con i presenti le loro conoscenze in ambito digitale. Le competenze vanno dalla narrazione in podcast dell’innovazione al sud Italia (raccontata indovinate da chi?) al copywriter, passando per il marketing digitale vero e proprio. Il tutto con un occhio al social media management che non guasta mai. Parliamo solo di sette cavalieri e non di otto perché l’ultimo non è stato ancora annunciato.

Come acquistare il proprio biglietto

Cavalieri Digitali è pensato per “sole” 100 persone. Il biglietto comprende l’ingresso all’evento per entrambi i giorni, i pranzi con i maestri e un buono sconto su un titolo a scelta della collana Professioni Digitali di FrancoAngeli Editore, partner dell’evento. Tutte le informazioni sono su cavalieridigitali.com. Pronti a imparare i segreti dei cavalieri digitali?

Foto di James Pond, via Unsplash

29. L’entusiasmo è sempre lo stesso, nonostante il fallimento



C’è molto entusiasmo nelle parole di Giancarlo Sciuto, il protagonista del secondo appuntamento di #falliscimeglio, la serie che Start Me Up dedica al buono che c’è dietro l’esperienza del fallimento.

Nel 2013 Giancarlo insieme a Veronica Sotera e Alessandra Nicastro fondano Sapury, un servizio di mealbox che permetteva a chiunque nel mondo di ricevere le ricette e gli ingredienti per cucinare a casa propria piatti della tradizione siciliana. Il progetto, che nasce all’interno del mondo dell’università, vede i tre ragazzi impegnati nel percorso di accelerazione promosso da TIMWCAP che permette loro di aumentare le loro conoscenze e il loro network.

Formazione e giveback: due elementi chiave nella storia di Sapury

Nella storia che Giancarlo ci racconta si evidenziano due elementi: la formazione e il giveback. La prima è interconnessa con la facoltà di economia dell’Università di Catania, da cui i ragazzi di Sapury vengono e dove torneranno più volte in veste di tutor. Ed è proprio il giveback il secondo elemento che viene fuori prepotentemente dalla storia di Sapury. Grazie al prof. Rosario Faraci, Professore ordinario di Economia e Gestione delle Imprese dell’Università di Catania il team di Sapury si troverà più volte a parlare e lavorare con gli studenti, in una sorta appunto, di giveback a chilometro zero.

Analisi di mercato (blande) e i frutti di questo fallimento

Questo podcast ci permette di fare una breve analisi di mercato dei mailbox, attivo a quanto pare, anche se non sembra godere di buona salute, almeno da quel che scrive L’Economist e che ilpost.it riporta. Inoltre, con Giancarlo guardiamo avanti e accenniamo al suo nuovo progetto, SEO tester online. Con lo stesso entusiasmo Giancarlo sta lavorando a questa piattaforma che permette a chiunque di analizzare le performance SEO del proprio sito, portandosi dietro tutte le competenze e gli insegnamenti imparati dalla chiusura di Sapury.


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28. La rivista che racconta una Sicilia non convenzionale e – per fortuna anche – vera.



Non so quanti di voi siano appassionati di riviste cartacee. E per riviste non intendo i rotocalchi di moda o pettegolezzi, mi riferisco a progetti editoriali curatissimi in ogni aspetto: scrittura, immagini, tipo di carta, ecc…. se pensate che sia un settore morto e sepolto, vi sbagliate di grosso. La crisi c’è, naturalmente, ma quello delle riviste sembra essere il settore che meglio sta rispondendo a questa crisi. La regola sembra essere semplice (almeno a parole): qualità dei contenuti e della forma, nient’altro. Tra le tante riviste – che spesso si trovano più in libreria che in edicola – ce n’è una che parla di Sicilia. Se pensate a ciò che vedete di solito, beh, siete di nuovo fuori strada. Perché la rivista di cui vi parlo in questo podcast racconta una Sicilia diversa, non convenzionale.

Suq. The Eye of God from Suq. Magazine on Vimeo.

La Sicilia non convenzionale di Suq.

La rivista è Suq. e ne parlo in questo podcast con Francesco Blancato, uno dei fondatori del progetto. Suq. va alla ricerca di quella Sicilia lontana dagli stereotipi e se avete la fortuna di sfogliare il numero zero (a giorni dovrebbe uscire il numero 1) ve ne renderete conto da voi stessi. C’è il sole, c’è il mare, ma con un gusto e un’atmosfera che raramente potete trovare in altri giornali. Non per niente gli autori dichiarano che Suq. nasce dalla nostalgia di una terra che (solo alcuni di loro e non tutti per sempre) hanno dovuto abbandonare e che, nonostante tutto, non è affatto perduta, come spesso si sente dire in giro.

La citazione sulla Sicilia di Francesco

La Sicilia raccontata da Suq. è non convenzionale anche per questo e naturalmente la rivista agisce come vetrina per un mondo che esiste e esige un proprio racconto. Un racconto che si stacca dalle pagine di carta e finisce su Instagram, nei video pazzeschissimi (vedete su) e finisce anche nelle accademie d’arte. Uno dei progetti portati avanti dalla redazione di Suq. si è svolto proprio in collaborazione con chi si occupa di insegnare l’arte in Sicilia. Agli studenti è stato chiesto di disegnare un simbolo della regione che si scostasse dallo stereotipo comune. Cosa ne è venuto fuori? Dobbiamo aspettare il prossimo numero di Suq. per scoprirlo: tutto il resto è raccontato da Francesco in questo podcast. In campo c’è ancora una collaborazione con Abadir e un sacco di storie da raccontare. È una Sicilia bella e non convenzionale quella raccontata da Suq. e per fortuna è anche vera.


La foto di copertina è di Alessandra Lucca, via.

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24. Speciale Trasformatorio 2018



Ci siamo fatti un giro a Giampilieri, il borgo di Messina (Sicilia) in cui in questi giorni si sta svolgendo Trasformatorio, la residenza d’artista/laboratorio artistico pensato da Federico Bonelli e di cui Start Me Up è partner. Quello che ne è venuto fuori è un piccolo audio-doc che cerca di raccontare quello che sta accadendo in questi giorni nel borgo siciliano.

Cosa è Trasformatorio?

Per capire meglio di cosa parliamo quando parliamo di Trasformatorio vi conviene ascoltare il podcast 29 della passata stagione di Start Me Up: in quella occasione abbiamo parlato abbondantemente con il direttore artistico, Federico Bonelli.

Clicca per ascoltare il podcast dedicato a Trasformatorio 2017

Clicca sull’immagine per ascoltare il podcast dedicato a Trasformatorio 2017

Cosa si è detto durante la conferenza stampa di presentazione di Trasformatorio 2018.

Trasformatorio è probabilmente la prima residenza d’artista della città di Messina ed è una manifestazione pensata e creata dall’artista Federico Bonelli, romano che vive a Amsterdam da circa 15 anni con origini messinesi (il nonno ha vissuto il dramma del terremoto del 1908). È lui che da quattro anni sceglie la Sicilia per realizzare Trasformatorio (le precedenti edizioni si sono svolte a Montalbano Elicona e a Scaletta Zanclea). Durante la conferenza stampa di presentazione ha spiegato di aver pensato questa manifestazione come un laboratorio che permettesse a artisti di apprendere il sapere artigiano; e dove andarlo a cercare, questo sapere, se non nei piccoli borghi e paesini della Sicilia?

Trasformatorio arte luoghi maker

Trasformatorio come sintesi del lavoro sulla cultura di un territorio.

Prima di lui un entusiasta Federico Alagna – l’assessore alla cultura del Comune di Messina – ha raccontato come Trasformatorio fondesse i cinque assi su cui tutto l’assessorato della cultura ha da sempre immaginato il proprio lavoro su Messina. Grazie a Trasformatorio è possibile focalizzarsi infatti sul rapporto tra centro e periferia, con una rivalutazione di quest’ultima. Si parla inoltre del rapporto che la città intera ha con la scuola, grazie al coinvolgimento attivo dell’istituto comprensivo di S. Margherita e degli studenti che collaboreranno con gli artisti nel corso dei prossimi giorni. Trasformatorio mette inoltre al centro la questione degli spazi da riscoprire che, in un luogo come Giampilieri, assume un significato ancora più grande. Lo hanno sottolineato anche Donatella Manganaro e Ivan Tornesi, rispettivamente presidente dell’associazione Giampilieri 2.0 e della Pro Loco Messina Sud, che hanno accolto positivamente questo evento per dare un’immagine nuova e certamente positiva del borgo dopo la terribile tragedia del 2009. Un’occasione quindi per mostrare alla cittadinanza intera i lavori di riqualificazione da poco conclusisi. Infine, non ultimo, Trasformatorio aggiunge un tassello importante nel processo di internazionalizzazione della città di Messina, che per dieci giorni ospiterà artisti che da ogni parte del mondo vivranno e lavoreranno insieme, mischiandosi anche alla gente del posto.

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Trasformatorio è possibile grazie al coinvolgimento di numerose associazioni e enti locali. Tra tutti, l’associazione Siddharte che ha sposato il progetto sin dalla prima edizione e che ha fatto da collante sul territorio tra tutti gli attori coinvolti. Un lavoro, quello di Trasformatorio, focalizzato su un territorio preciso che permette, tra le altre cose, di riscoprire l’appartenenza ad esso. Un aspetto non da poco, sottolineato dal prof. Pierpaolo Zampieri, membro dell’assessorato collettivo alle culture “Antonello”, che ha concluso il suo intervento mettendo in luce l’importanza dell’appartenenza, elemento essenziale di ogni territorio.

Leggi le traduzioni delle parti in inglese del podcast

Foto di copertina: Giuseppe Morgana (instagram)


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