Ci siamo fatti un giro a Giampilieri, il borgo di Messina (Sicilia) in cui in questi giorni si sta svolgendo Trasformatorio, la residenza d’artista/laboratorio artistico pensato da Federico Bonelli e di cui Start Me Up è partner. Quello che ne è venuto fuori è un piccolo audio-doc che cerca di raccontare quello che sta accadendo in questi giorni nel borgo siciliano.
Cosa è Trasformatorio?
Per capire meglio di cosa parliamo quando parliamo di Trasformatorio vi conviene ascoltare il podcast 29 della passata stagione di Start Me Up: in quella occasione abbiamo parlato abbondantemente con il direttore artistico, Federico Bonelli.
Clicca sull’immagine per ascoltare il podcast dedicato a Trasformatorio 2017
Cosa si è detto durante la conferenza stampa di presentazione di Trasformatorio 2018.
Trasformatorio è probabilmente la prima residenza d’artista della città di Messina ed è una manifestazione pensata e creata dall’artista Federico Bonelli, romano che vive a Amsterdam da circa 15 anni con origini messinesi (il nonno ha vissuto il dramma del terremoto del 1908). È lui che da quattro anni sceglie la Sicilia per realizzare Trasformatorio (le precedenti edizioni si sono svolte a Montalbano Elicona e a Scaletta Zanclea). Durante la conferenza stampa di presentazione ha spiegato di aver pensato questa manifestazione come un laboratorio che permettesse a artisti di apprendere il sapere artigiano; e dove andarlo a cercare, questo sapere, se non nei piccoli borghi e paesini della Sicilia?
Trasformatorio come sintesi del lavoro sulla cultura di un territorio.
Prima di lui un entusiasta Federico Alagna – l’assessore alla cultura del Comune di Messina – ha raccontato come Trasformatorio fondesse i cinque assi su cui tutto l’assessorato della cultura ha da sempre immaginato il proprio lavoro su Messina. Grazie a Trasformatorio è possibile focalizzarsi infatti sul rapporto tra centro e periferia, con una rivalutazione di quest’ultima. Si parla inoltre del rapporto che la città intera ha con la scuola, grazie al coinvolgimento attivo dell’istituto comprensivo di S. Margherita e degli studenti che collaboreranno con gli artisti nel corso dei prossimi giorni. Trasformatorio mette inoltre al centro la questione degli spazi da riscoprire che, in un luogo come Giampilieri, assume un significato ancora più grande. Lo hanno sottolineato anche Donatella Manganaro e Ivan Tornesi, rispettivamente presidente dell’associazione Giampilieri 2.0 e della Pro Loco Messina Sud, che hanno accolto positivamente questo evento per dare un’immagine nuova e certamente positiva del borgo dopo la terribile tragedia del 2009. Un’occasione quindi per mostrare alla cittadinanza intera i lavori di riqualificazione da poco conclusisi. Infine, non ultimo, Trasformatorio aggiunge un tassello importante nel processo di internazionalizzazione della città di Messina, che per dieci giorni ospiterà artisti che da ogni parte del mondo vivranno e lavoreranno insieme, mischiandosi anche alla gente del posto.
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Trasformatorio è possibile grazie al coinvolgimento di numerose associazioni e enti locali. Tra tutti, l’associazione Siddharte che ha sposato il progetto sin dalla prima edizione e che ha fatto da collante sul territorio tra tutti gli attori coinvolti. Un lavoro, quello di Trasformatorio, focalizzato su un territorio preciso che permette, tra le altre cose, di riscoprire l’appartenenza ad esso. Un aspetto non da poco, sottolineato dal prof. Pierpaolo Zampieri, membro dell’assessorato collettivo alle culture “Antonello”, che ha concluso il suo intervento mettendo in luce l’importanza dell’appartenenza, elemento essenziale di ogni territorio.
Leggi le traduzioni delle parti in inglese del podcast
Minuto 1:12
Ahmed Helmy: Sono Ahmed Helmy e vengo dall’Egitto.
Minuto 1:13
Iwona Rozbiewska: realizzo principalmente installazioni, simili a sculture che si rifanno principalmente all’arte contemporanea. E lavoro con tanti tipi di materiali: metallo, legno, resine e ceramica.
Minuto 1:38
Ahmed Helmy: Nel mio lavoro uso molti medium. Video e installazioni…
Minuto 6:33
Iwona Rozbiewska: le persone del posto mi piacciono molto, sono gentili e molto aperti nei nostri confronti, l’ho intuito subito. Poi ovviamente la cultura, il tempo e i panorami sono incredibili. Mi sento molto ispirata dal posto.
Minuto 7:46
Ahmed Helmy: la mia prima impressione è certamente positiva perché non mi sento affatto un estraneo. Sento che ci sono talmente tante cose in comune nelle nostre rispettive culture: sia con le città che con le persone egiziane. Tra tutte quella con i maggiori punti di contatto credo sia Alessandria, perché è anche quella una città di mare e anche per tutte le relazioni che ci sono state in passato tra questa città e la Sicilia.
Foto di copertina: Giuseppe Morgana (instagram)
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