52. Se il pomodoro è Funky, è più buono (in tutti i sensi)



Pomodoro a filiera partecipata, è da questa la definizione che parte questo podcast di Start Me Up che parla di Funky Tomato. Il progetto, nato in Basilicata, dà una risposta concreta – e se vogliamo innovativa – al problema del caporalato e dello sfruttamento dei braccianti nei terreni di pomodoro del Sud Italia. Quando si acquistano le conserve Funky Tomato si investe anche in cultura. Una cultura del lavoro sano, rispettoso dei diritti dei lavoratori, degli acquirenti e della natura. Un progetto che si sta espandendo anche nelle altre regioni del Sud Italia, raccontato ai nostri microfoni da Paolo Russo e Guido De Togni.

Perché ascoltare questo podcast?

  • Funky Tomato vuole essere un modello per quelle aziende – oggi in crisi – che commerciano prodotti che hanno, in un certo senso, un legame con prodotti legati alla tradizione culturale di un paese.
  • Per scoprire la piaga del caporalato e come una risposta che metta al centro il benessere dei lavori e la cultura possa portare reale sviluppo.

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50. Patrimonio culturale, patrimonio comune



Si parla di patrimonio culturale e degli usi che è possibile farne. Lo facciamo con Ciccio Mannino che dal 2010 con le Officine Culturali si occupa di animare la vita all’interno del Monastero dei Benedettini di Catania. Un podcast ricchissimo e un po’ più lungo del solito perché con Ciccio andiamo a scoprire quale sia il senso vero del patrimonio culturale: non un semplice luogo da visitare in silenzio, ma qualcosa che possa avere una forte valenza sociale. Si parla anche di turismo che troppo spesso è associato – forse erroneamente – alla cultura. Insomma un sacco di cose, che ancora non capisco come è che ancora non abbiate cliccato play!

Perché ascoltare questo podcast?

  • In un podcast con Ciccio Mannino mi chiedi perché ascoltare questo Podcast? Ma schiaccia play! 

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La citazione di Ciccio

Ciccio Mannino

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46. Da Verona a Palermo per un progetto su migranti e integrazione



Scegliere di vivere a Palermo per fare una ricerca su migranti e integrazione. È questa in estrema sintesi la storia di Zeno Franchini e Francesca Gattello di Studio Marginal. Ed è di migranti e lavoro che parliamo con Zeno in questo podcast, il quarantaseiesimo. Zeno infatti si è trasferito da Verona a Palermo per portare avanti una ricerca che porterà, alla fine del percorso, migranti e indigeni (persone nate e cresciute a Palermo) a lavorare insieme per favorire l’integrazione e lo sviluppo sociale. Il progetto si chiama provvisoriamente Cunto Materiale e nonostante sia iniziato da pochi mesi sta cambiando ogni giorno che passa. Nell’ultima parte dell’intervista si parla anche di come un veronese vive a Palermo, quali sono le sue impressioni e come si trova a vivere per scelta in Sicilia. Piccolo spoiler: non sta affatto male!

Perché ascoltare questo podcast?

  • Per conoscere un progetto di inclusione sociale che coinvolge chi, da migrante, vive da tempo in Italia e chi invece ci è nato;

  • Per avere un punto di vista diverso sull’emigrazione interna all’Italia. C’è chi decide di vivere al Sud senza esserci nato

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La citazione di Zeno

 

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29. Un laboratorio artistico a cielo aperto: Trasformatorio sta arrivando!



Trasformare Scaletta Zanclea (ME) in un laboratorio artistico: ecco cosa succederà in Sicilia tra il 21 aprile e l’1 maggio. Start Me Up non riesce a resistere al fascino dell’arte e per la seconda volta vi racconta di un evento che per la terza volta torna in Sicilia e mette insieme Arte, Hacking, Open data e sociale. Sono quattro termini che a mala pena riescono a spiegare cosa è Trasformatorio: per questo motivo abbiamo chiesto a Federico Bonelli, l’ideatore dell’evento di raccontarcelo in questo podcast numero 29.

Immagine, via.

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La citazione di Federico

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Conoscenza contro la mafia Ospite a Start Me Up Pierpaolo Farina, co-founder di WikiMafia



Crede nel valore della conoscenza e sa che questa è l’unica arma che possa sconfiggere la mafia. Pierpaolo Farina, l’ospite del quattordicesimo podcast di Start Me Up ha fondato insieme a Francesco Moiraghi WikiMafia e successivamente ha creato Mafia Maps. I due strumenti permettono a chiunque di contribuire per sconfiggere il fenomeno mafioso. Pierpaolo ha raccontato la sua esperienza durante il TEDx SSC, dove l’ho incontrato e gli ho fatto alcune domande.

Chi è Pierpaolo Farina?

Pierpaolo Farina è nato nel 1989 a Milano è un blogger, sociologo e scrittore. Nel 2009 ha creato enricoberlinguer.it, mentre nel 2010 Qualcosa di Sinistra. Insieme a Francesco Moiraghi ha ideato e sviluppato WikiMafia – Libera Enciclopedia sulle Mafie e qualche anno dopo Mafia Maps.

continua a leggere sul sito del TedxSSC

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La citazione di Pierpaolo

Pierpaolo Farina Wikimafia

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Nella foto di copertina: Pierpaolo farina durante il Tedx SSC

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#44.radiosmu – AIED cerca nuovi modi per dire #NObullismo Le proposte devono arrivare a partire dal 5 settembre. Inoltre Washare vola a Berlino e conosciamo meglio Motorsquare



Si potrà inviare la propria proposta a partire dal 5 settembre ma la comunicazione è partita qualche giorno fa. Stiamo parlando di #NObullismo, iniziativa di AIED Roma che mira a cercare idee che possano avere un impatto reale per combattere il bullismo sia dentro che fuori la rete. «Non abbiamo voluto specificare nessun tipo di idea – dice Claudia Pellicori di Cocoon Projects, partner strategico dell’iniziativa – perché vogliamo lasciare le persone libere di pensare a qualcosa che possa davvero fare la differenza». Ci sono comunque degli ambiti a cui attenersi ed è possibile leggerli nella sezione apposita del sito di AIED: educazione, cultura e prevenzione; supporto e assistenza; tutela, sicurezza e difesa.
Come forse ricorderete la sezione romana dell’Associazione Italiana per l’Educazione Demografica non è nuova a questo tipo di iniziative – alcune di queste le abbiamo anche raccontate qui a Start Me Up. «La novità di quest’anno – continua Claudia – è che per la prima volta ci stiamo rivolgendo anche agli adolescenti, coloro che sono maggiormente coinvolti da questo fenomeno».
#NObullismo è aperto a persone che hanno tra i 15 e i 30 anni, non è necessario far parte di un team (si accettano quindi idee che arrivano anche da una sola persona) ed è possibile presentare la propria proposta a partire dal 5 settembre fino al 7 novembre. Il fattore tempo sarà determinante perché le idee saranno poi sottoposte al giudizio del pubblico il cui voto influirà per il 50% sull’esito finale. L’altra metà verrà data da una giuria di esperti e i migliori tre progetti si sfideranno durante un evento che si terrà a Roma il 26 novembre. Al vincitore verrà assegnato un premio in denaro di 2.000 €.
Per tutte le informazioni tenete d’occhio il sito dell’AIED Roma, la pagina facebook e il profilo twitter. Avete un mese per pensare al vostro progetto e entrare in azione per dire il vostro no al bullismo.

Washare, la lavatrice è in condivisione

washare_grandeNel podcast scorso vi abbiamo parlato del viaggio in Spagna che le ragazze di oTeather hanno fatto grazie a Nastartup. Oggi è il turno di Alessio Sanzullo di Washare, una piattaforma che permette alle persone di condividere la propria lavatrice. «È un’idea un po’ strana in Italia – confessa Andrea ai microfoni di Start Me Up – ma non in Europa: quindi perché non adeguarci?». Il sistema è quello tipico della sharing economy, con un guadagno minimo da parte di chi mette a disposizione il proprio bene.
A differenza delle ragazze di oTeather, il team di Washare è stato a Berlino al betahaus, «il più grande spazio di coworking al mondo», dice Andrea. «È stata un’occasione per entrare in contatto con un mercato già maturo – continua – e inoltre abbiamo potuto partecipare al betabreakfast, evento settimanale che mette in contatto giovani imprenditori con possibili finanziatori».
Al momento il team è al lavoro sulla piattaforma visto che Washare è ancora solo un’idea, e nei piani c’è la voglia di essere già sul mercato per il prossimo ottobre. Al momento possiamo seguire le evoluzioni del progetto dalla pagina facebook ufficiale.

Motorsquare, l’app che ti aiuta a scegliere la tua prossima auto

Motorsquare è una startup catanese dal percorso esemplare. Vengono fuori dall’ultimo
Startup Weekend Catania
e nel corso dell’ultimo anno sono state tra le startup accelerate da TIM Wcap. La loro mission è semplificare il processo di acquisto di un’auto: attraverso la funzione Car4you infatti solo grazie al proprio profilo facebook il sitema seleziona l’auto più adatta ai gusti di un utente. «Il Car scanner poi – spiega Marco Reitano, colui che si occupa della comunicazione all’interno del team – andrà a individuare tutte le offerte attive nei nelle vicinanze dell’utente, selezionando quelle più vicine in termini geografici».
Nel corso degli ultimi mesi Motorsquare è riuscito a stringere un’importante partnership con il Salone dell’auto di Torino Parco del Valentino, per il quale il team ha prodotto una applicazione che guidasse i visitatori all’interno degli spazi espositivi. «È stata inserita anche – racconta Marco – la possibilità di prenotare i test drive, una novità assoluta in questo settore che ha permesso di evitare le tipiche code agli stand».
Al momento il team di Motorsquare è alla ricerca di un data engineer, qualcuno cioè che sia in grado di analizzare grandi quantità di informazioni. Per chi fosse interessato può mandare una mail a questo indirizzo  oppure compilare questo form.
Motorsquare è disponibile sia per dispositivi Android che Apple: per saperne di più basta andare su motorsquare.eu.

#38.radiosmu – Gli innovatori del Mediterraneo si danno appuntamento a Maratea Fino al 15 giugno è possibile pre-iscriversi. Inoltre parliamo di WIT e Laboriusa



Maratea si prepara a ospitare la prima edizione di Heroes, il primo Euro-Mediterranean Coinnovation Festival che coinvolge innovatori e startupper dell’area del Mediterraneo. La manifestazione si svolgerà nel comune lucano dal 21 al 23 settembre e in questi giorni è partita la promozione dell’evento. «Il Mediterraneo è il naturale sbocco per le persone che abitano questi luoghi» dice Michele Franzese, uno degli organizzatori di Heroes e primo ospite di questo podcast di Start Me Up. Nei piani degli organizzatori c’è la volontà di stringere ancora di più i rapporti tra le nazioni che si affacciano su questo pezzo di mare: da Israele, nazione partner di questa prima edizione ai paesi dell’area africana che, «nonostante le mille difficoltà sono una fucina di innovazione».
Tra i vari eventi in programma c’è anche l’Heroes Prize, contest dedicato a tutte le startup che dimostreranno di avere un forte impatto sociale ed economico e soprattutto un alto grado di innovazione. Tra tutte le idee, ne verranno scelte 50 che dovranno poi essere votate dalla community. Di queste solo cinque arriveranno alla prova finale: un pitch durante un pranzo in una famiglia di Maratea perché, come spiega lo stesso Michele, «lo startupper deve provare che la sua idea risolva una esigenza reale». Il tutto finirà in un format che Michele spera di poter trasmettere in Tv  (se arriverà l’accordo). In alternativa, gli sarà data la giusta visibilità attraverso i canali social di Heroes. Per partecipare basta compilare il modulo nella sezione dedicata del sito entro il 30 giugno.

Per quanto riguarda invece la partecipazione all’evento «tutte le persone che si preiscriveranno gratuitamente entro il 15 giugno – avverte Michele – avranno la possibilità di pagare il proprio ingresso a prezzo da early booking». Tutte le informazioni in costante aggiornamento sono su goheroes.it.

Con WIT smartphone connesso anche senza internet

wit_meQualcuno di voi ricorderà Alessio Delmonti, programmatore palermitano che abbiamo a volte intercettato nei vari eventi in Sicilia. Alessio già da qualche anno vive e lavora all’estero e proprio la scorsa settimana insieme a Davide Berardi ha vinto il primo premio Uber e il primo premio CM Telecom al TNW Hack Battle 2016 con WIT. WIT è un acronimo che sta per Without Internet Technology ed è quella che si dice in gergo tecnico libreria (o SDK) che permette agli smartphone di connettersi a internet senza connessione dati. L’idea, oltre a permettere loro di ottenere i due premi già citati, ha avuto una buona risonanza in rete e nasce da un’esigenza molto banale. «Stavamo pensando a un modo per poter prenotare un Uber tramite sms – racconta Alessio – quando abbiamo pensato che attraverso lo stesso protocollo avremmo potuto veicolare anche altri tipi di informazione». L’idea ha dei risvolti molto interessanti se pensate che la copertura internet a livello mondiale è del 46% e la rete 2G arriva a coprire l’86%. Questi sono dati che Alessio e Davide hanno scoperto durante l’hack e che riportano nell’intervista che potrete ascoltare in questo podcast. Al di là dei numeri però adesso i due dovranno lavorare per «studiare meglio il mercato e capire come sviluppare il prodotto» dice Davide. Le possibilità sono infinite, per seguire le evoluzioni del progetto basterà tenere d’occhio witapp.me.

Labourisa, il crowdfunding sociale per la promozione aziendale

lab_copertinaGià nei podcast precedenti vi abbiamo parlato di progetti che stanno ricorrendo al crowdfunding per finanziarsi, questa settimana vi segnaliamo invece una piattaforma nata circa due anni fa in Sicilia e specializzata in progetti no-profit. Si chiama Laboriusa ed è un prodotto di I press, agenzia di comunicazione di Assia La Rosa che da sempre è vicina al mondo dell’associazionismo. «Osservando il fenomeno del crowdfunding abbiamo deciso – racconta Assia ai microfoni di Start Me Up – di unire innovazione e sociale per cercare di realizzare piccoli progetti che promuovano grandi sogni sul territorio». La piattaforma al momento ospita progetti a basso budget ma con una forte ricaduta sociale: si va dalla messa in scena di uno spettacolo interpretato da persone con sindrome di down, all’home restaurant portato avanti da immigrati. L’ultimo in ordine di tempo ha permesso di acquistare parrucche per donne che stanno affrontando la chemioterapia e non possono permettersi questa spesa. Ma definire Laboriusa come una semplice piattaforma di crowdfunding è pressoché riduttivo perché, come spiega Assia, «la piattaforma nasce per diffondere il corporate social responsability nelle aziende, un tipo di promozione che passa non dalla semplice pubblicità ma finanziando iniziative sociali con ripercussioni reali sul territorio». Un’opera che migliora l’immagine dell’azienda e aiuta le associazioni a portare avanti le proprie iniziative. Per saperne di più basterà visitare laboriusa.it.

#30.radiosmu – La Lean Startup Machine sbarca a Palermo Ed è alla ricerca dell'immagine che la rappresenti. Inoltre parliamo di Splitit e di “Un futuro migliore per l’Europa"

Come forse ricorderete, all’inizio di questa stagione di Start Me Up abbiamo ospitato Paola Di Rosa di Atfactory perché aveva da poco lanciato la campagna per portare la Lean Startup Machine a Palermo. Allora più di cinquecento persone votarono e così tra il 27 e il 29 maggio la Sicilia ospiterà per la prima volta questo format. «L’evento – dice Paola Di Rosa di AtFactory – si rivolge agli innovatori e ai sognatori. Chiunque abbia già una startup, i maker o ancora professionisti con una attività già avviata: lo scopo è quello di offrire un approccio a un nuovo modello economico che ti focalizza sul cliente e il mercato». Anche se l’iscrizione è singola, i partecipanti possono riunirsi in team per poter lavorare alla propria idea di impresa.
In questi giorni inoltre è stato lanciato un altro contest in collaborazione con Italia Startup (l’associazione) e Startupitalia! (la rivista) che va alla ricerca dell’immagine che rappresenti l’evento di fine maggio. «Cerchiamo un’immagine ad alto impatto emotivo e visivo – spiega Paola – che rappresenti i siciliani innovatori e sognatori. Questa immagine verrà poi utilizzata in tutto il materiale relativo alla comunicazione dell’evento».
Se partecipate al contest fotografico trovate tutte le informazioni qui. Se invece siete interessati alla Lean Startup Machine, qui potete acquistare il biglietto. Attenzione! Per gli ascoltatori di Start Me Up c’è la possibilità di avere uno sconto del 20%: vi basterà ascoltare il codice pronunciato durante l’intervista.

Splitit il barattolo digitale nato in Australia e residente a Catania

splititi_playerDa circa un anno dei ragazzi catanesi hanno trovato la soluzione per velocizzare le collette per i regali da fare ai propri amici e parenti in occasioni di particolari ricorrenze. Fanno la spola tra Catania e Milano anche se l’idea è nata in Australia. Ci riferiamo a Splitit, un «barattolo digitale», come lo definisce Ornella Barbagallo, account manager di questa startup, ai microfoni di Start Me Up. Splitit ti permette di creare un vero e proprio sito dedicato all’evento per cui si vuole fare il regalo e, una volta raccolto il denaro, l’organizzatore potrà tranquillamente spostarlo sul proprio conto corrente. Pensato per le feste, Splitit può potenzialmente essere utilizzato per diversi scopi: da collette per opere di beneficienza a addirittura come fondo cassa tra coinquilini per gestire al meglio le spese di casa. Come scrivevamo prima Splitit nasce in Australia quattro anni fa quando «Carlo Graziano – l’ideatore di Splitit, spiega Ornella – ha dovuto raccogliere dei soldi tra diverse persone con un carico di responsabilità anche abbastanza grosso». Questa esperienza ha indotto Carlo a trovare una soluzione e così un anno fa ha fondato questa startup. Nei piani futuri c’è lo sviluppo di una applicazione e l’internazionalizzazione del servizio, nel frattempo potete iniziare la vostra raccolta su splitit.it.

L’Europa a Siracusa nel nome dell’integrazione

SIEuropeSi è parlato di integrazione l’11 e il 12 aprile all’Impact Hub Siracusa durante Un futuro migliore per l’Europa: innovazione, integrazione e migrazione. L’evento rientra nel progetto Social Innovation Europe, promosso dalla Commissione Europea ed è stato organizzato da Common Ground in collaborazione con l’Hub di Siracusa. Con Vincenzo Di Maria facciamo un po’ il bilancio dell’evento che ha voluto guardare a tutte quelle politiche e pratiche di integrazione sociale tra i migranti in ottica di innovazione sociale. «Un evento che nasce dall’incontro di più reti – spiega Vincenzo – Social Innovation Exchange, network mondiale di imprenditori e innovatori sociali, un’organizzazione francese che si chiama AEIDL molto vicina alla Commissione Europea, il network di Impact Hub Siracusa e tutti coloro che lavorano con i migranti». L’evento arriva alla conclusione di una prima fase dei lavori e voleva essere quindi l’occasione per fare il punto su quelle che sono le politiche e le pratiche messe in campo nell’ambito dell’integrazione dei migranti.«È da circa dieci anni che assistiamo in Sicilia agli sbarchi di persone che arrivano dai paesi non europei – continua Vincenzo – adesso dobbiamo fare i conti con le politiche messe in atto per permettere loro di essere inseriti nella vita di tutti i giorni: come facciamo a tessere relazioni durature e a lungo termine?». L’analisi ha riguardato sia gli interventi messi in atto da parte dei vari Governi che hanno deciso di affrontare la questione che alle azioni di imprenditori sociali o enti privati che si sono spesi in questi anni. In tutto sono state analizzate nove esperienze provenienti da ogni parte d’Europa.
Come abbiamo scritto in precedenza Un futuro migliore per l’Europa… rientra nel progetto Social Innovation Europe, un network di professionisti e di innovatori sociali che guardano a diverse tematiche e cercano di affrontarle da punti di vista diversi. «Lo scopo principale – dice Vincenzo – è quello di avvicinare il mondo delle Istituzioni con quello di chi innova sul territorio». In tutto questo attraverso Common Ground, l’agenzia di design che Vincenzo gestisce cerca di raccontare l’innovazione sociale. «Per farlo ci vuole molta capacità di storytelling – spiega Vincenzo – e ci vuole anche capacità di visualizzare cosa vuol dire innovazione sociale. Il fine è quello di rendere visibili attraverso foto, video e schemi i processi di innovazione sociale che hanno portato a dei risultati e replicarli in altri contesti». Questo genere di attività rientra nella mission di Impact Hub Siracusa che mette insieme i Mediterranean Change Maker, attori del cambiamento sociale che usano tecniche di impresa in ambito sociale. Naturalmente in questo network rientra anche Common Ground.

In chiusura di intervista Vincenzo ci consiglia alcuni link per restare aggiornati. Il primo è il blog di Hub Siracusa, dove presto verrà pubblicato un report sulla due giorni (nel frattempo potete leggere la descrizione dell’evento), poi c’è il sito di Social Innovation Exchange dove si potranno seguire gli sviluppi del progetto Social Innovation Europe.


#17.radiosmu – La Scuola Open Source nascerà a Bari È uno dei progetti vincitori del bando che fare, l'unico del Sud Italia

La Scuola Open Source è uno dei tre vincitori del bando Che Fare 2015, l’unico del Sud Italia. Ne parlo con Alessandro Tartaglia dello studio di design della comunicazione FF3300 che insieme a altri soggetti (in tutto 27 e tutti di Bari) stanno costruendo La Scuola Open Source. “La scuola una volta a regime dovrà erogare diverse tipologie di offerta didattica a diverse tipologie di persone” dice Alessandro. Una scuola quindi che spazierà dall’artigianato a materie più teoriche diversificando le metodologie di insegnamento; alcune di esse ricalcheranno alcuni progetti già portati avanti dall’azienda come l’XYLab o altre invece saranno ispirati al modello della Singularity University. Al momento tutti i soggetti sono impegnati nella costituzione della società: successivamente si reperiranno i fondi previsti dal bando e si acquisirà l’immobile dell’isolato 47 a Bari Vecchia, dove sorgerà la scuola (proprio di fronte alla biblioteca di Santa Teresa dei Maschi). Si possono seguire le evoluzioni del progetto attraverso il sito della Scuola Open Source o quello di FF3300, oltre che seguire il live blogging del progetto sulle rispettive pagine facebook, quella della scuola e quella dello studio.
Il commercio tradizionale è forse l’ambito che più di tutti ha subìto una scossa nel bene e nel male la nascita dell’internet 2.0, imponendo ai commercianti l’imperativo: innovare per restare in vita. Alcuni ce la fanno, altri purtroppo no, altri ancora decidono di studiare soluzioni per chi è in difficoltà e aiutarli così nel processo di digitalizzazione. È il caso di Sincreo, azienda campana guidata da Massimiliano Catalano. Sincreo oltre a vantare esperienza nel campo dell’e-commerce e della sincronizzazione dei dati provenienti dal magazzino offre il dropshipping e il Fordrops, servizi che permettono a qualunque commerciante e/o artigiano tradizionale di smistare all’interno della piattaforma il proprio catalogo. “Non un semplice passaggio di dati, ma una vera e propria gestione da parte di Sincreo, che studia caso per caso gli utenti e li indirizza verso i mercati più appropriati” precisa Massimiliano. Un servizio che Sincreo sta sperimentando con successo in questo periodo e che è possibile avere creando un account personale su sincreo.it.
Chiudiamo questa puntata con Mirko Viola, vulcanico (è proprio il caso di dirlo) animatore dell’incubatore catanese Vulcanìc. Qualche giorno fa infatti è stata lanciata Da Idea a Progetto, un’iniziativa curata dall’incubatore catanese, che, grazie al contributo di investitori, sponsor e partner commerciali mette a disposizione tre programmi di accelerazione, uno per ogni tema specifico.

  • HortoinHotel, promossa in collaborazione con lo Sheraton Hotel di Catania punta alla realizzazione di un orto di prodotti biologici a servizio del ristorante gourmet Il Timo.
  • La Call CoopUp invece promossa grazie a CoopUp di Confcooperative finanzia progetti imprenditoriali in fase pre-startup che intendono valorizzare lo spirito cooperativo per dare vita a nuove economie.
  • Infine la Call Innovazione Sociale Digitale mira a finanziare progetti imprenditoriali in fase pre-startup che intendono realizzare imprese digitali al servizio del sociale.

La scadenza per la presentazione delle domane è fissata per il 15 febbraio e il percorso di accelerazione prenderà il via dopo tre step come indicato sul sito vulcanic.it.

L’immagine di copertina è stata presa qui


#12.radiosmu – L’innovazione tra Puglia e Basilicata Digital Champion, Startup in cerca di team e progetti di turismo creativo in poco più di 10 minuti

È tutta concentrata tra la Puglia e la Basilicata questa dodicesima puntata di Start Me Up che parte da Lecce dove incontriamo Gabriella Morelli. In occasione dell’Italian Digital Day infatti non voglio parlare dell’evento di Venaria (il web è piano di articoli pro o contro), piuttosto ho pensato fosse più interessante andare a chiedere a uno dei Digital Champion, anzi addirittura a un membro del direttivo dell’associazione, un bilancio di questo primo anno da campione digitale. Senza spoiler posso dirvi che Gabriella definisce interessante questi primi 365 giorni perché le hanno permesso di portare la tecnologia nelle scuole, e di promuovere la cultura digitale tra le associazioni di categoria, la PA e, cosa più emozionante, aver permesso a persone anziane in un pensionato di parlare con i propri figli attraverso Skype. L’impegno di Gabriella si è speso anche per portare per la quarta volta a Lecce il Tedx. Il tema di questa edizione era Revolutionary Roads, “le strade – dice Gabriella – che ci hanno portato fino a qui ma anche quelle ancora da intraprendere”. Come le Conversazioni sul futuro, evento che è collegato al Tedx o i Cantieri dell’Innovazione Sociale che per tutto l’anno vedrà Gabriella e la sua associazione impegnata insieme ai ragazzi delle scuole in progetti di innovazione sociale.

Start Me Up ha anche una funzione sociale e di sostegno concreto alle nuove idee imprenditoriali nascenti. È stato questo il motivo che mi ha spinto a chiamare Francesca Monti, ideatrice di Friselleria Salentina, idea che si è aggiudicata il terzo posto all’ultimo Startup Weekend Lecce. Nonostante la vittoria Francesca non ha più un team per lavorare al suo progetto ed è alla ricerca di esperti di marketing e di economia. L’idea è quella di mettere in piedi una sorta di franchising che in tutta Italia possa vendere prodotti tipici salentini insieme a quelli che provengono dalla regione in cui il negozio si trova, nel segno della tradizione e del biologico. Francesca lavora insieme ai genitori nel panificio di famiglia e Friselleria Salentina rappresenta il sogno che i genitori di Francesca hanno e che lei vorrebbe realizzare. Se qualcuno fosse interessato si faccia avanti o sulla pagina facebook del prodotto o attraverso mail di Francesca.

Raffaele Vitullo è l’ultimo ospite di questa puntata di Start Me Up che si sposta per l’occasione a Matera. Raffaele è uno dei membri di MateraHub, centro di progettazione europea che si dedica all’innovazione sociale. Il gruppo è al lavoro sul secondo appuntamento di Creative Land Europe. Il progetto prevede che gli operatori turistici possano imparare dagli artisti per trovare modi creativi per promuovere il terriotrio. L’incontro del 18 e del 19 si svolgerà presso Casa cava a Matera e sarà un workshop curato da Trevor Burgess, formatore, esperto di strategie di management rivolte a centri creativi e culturali europei. Durante il workshop sarà presentato in anteprima internazionale una versione del famoso Business model canvas personalizzata per artisti, creativi e manger del settore. Per partecipare è necessario iscriversi e, nel caso non riusciste a arrivare in tempo, Raffaele consiglia di seguire i profili social di Creative Land Europe e MateraHub per restare sempre aggiornati.