Gli incubatori certificati sono una parte importante dell’ecosistema italiano delle startup. Ci sono (almeno sulla carta) sette incubatori certificati al Sud Italia: sapere quali sono e dove si trovano è un buon modo per capire se e come interagire con alcuni di essi.
Stabiliti per decreto legge, gli incubatori certificati sono spesso oggetto di critiche perché accusati (a torto o a ragione) di non dare il contributo che dovrebbero all’ecosistema italiano in termini di innovazione.
Naturalmente generalizzare non fa mai bene e in questo articolo ci limiteremo a fornire informazioni su cosa sono gli incubatori certificati, perché potrebbero essere utili per la tua prossima idea di impresa e indicarti le regioni del Sud Italia dove sono presenti.
Cosa sono gli incubatori certificati
Gli incubatori certificati nascono nell’autunno 2012 quando il Governo Italiano ha deciso di supportare quelle aziende che avevano (e avrebbero) fornito un aiuto allo sviluppo delle startup innovative attraverso un riconoscimento giuridico e una serie di agevolazioni.
È possibile trovare la definizione di incubatore certificato nell’articolo 25, comma 5, del Decreto Legge n. 179:
“…l’incubatore di startup innovative certificato, di seguito «incubatore certificato» è una società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, di diritto italiano ovvero una Societas Europaea, residente in Italia ai sensi dell’articolo 73 del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, che offre servizi per sostenere la nascita e lo sviluppo di startup innovative”.
Sempre nello stesso decreto sono indicati i requisiti che un’azienda deve possedere per poter essere riconosciuta come incubatore certificato.
Le aziende devono, ad esempio, disporre di “strutture, anche immobiliari, adeguate ad accogliere startup innovative, quali spazi riservati per poter installare attrezzature di prova, test, verifica o ricerca” con locali adeguatamente attrezzati per effettuare dei test o prototipi e ovviamente con accesso alla rete internet.
Oltre a quelli strettamente strutturali, le aziende devono possedere altri requisiti: come ad esempio avere un’amministrazione o direzione composta da “persone di riconosciuta competenza in materia di impresa e innovazione”, devono avere regolari rapporti con enti di ricerca e devono dimostrare di aver avuto già esperienza nel campo delle startup innovative.
I vantaggi offerti da un incubatore certificato
Ok, ma perché un incubatore dovrebbe essere “certificato”? Il riconoscimento di questo status permette all’azienda che lo ottiene una serie di vantaggi, amministrativi e fiscali.
Per esempio gli incubatori certificati possono beneficiare di un intervento semplificato, gratuito e diretto del Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese. Si tratta di un fondo a capitale pubblico che facilita l’accesso al credito attraverso la concessione di garanzie sui prestiti bancari. La garanzia può coprire fino allo 80% del credito erogato dalla banca alle startup innovative e agli incubatori certificati, fino a un massimo di 2,5 milioni di euro.
Inoltre gli incubatori certificati sono esentati per i primi cinque anni di attività dal pagamento dell’imposta di bollo e dei diritti di segreteria dovuti per gli adempimenti relativi alle iscrizioni nel Registro delle Imprese. In più non sono tenuti a pagare il cosiddetto diritto annuale dovuto in favore delle camere di commercio.
Gli incubatori certificati hanno inoltre la possibilità di utilizzare strumenti di partecipazione al capitale sociale, le cosiddette stock option, e possono retribuire i propri collaboratori con sistemi di work for equity.
Infine, viene garantito agli incubatori certificati un accesso prioritario al programma Italia Startup Visa: le candidature al visto per lavoro autonomo provenienti da cittadini non UE che intendono avviare una startup innovativa in Italia mediante il sostegno di un incubatore certificato godono di un canale ulteriormente semplificato rispetto a quello già ordinariamente previsto nell’ambito del programma ISV.
Per conoscere il dettaglio di tutte le agevolazioni riservate agli incubatori certificati rimandiamo al sito del Ministero dello Sviluppo Economico.
Quali sono gli incubatori certificati al Sud Italia
Non tutte le regioni del Sud Italia hanno un incubatore certificato. In Campania e Sardegna ce ne sono due per regione e queste aziende hanno la sede in due città diverse. Il resto delle regioni del Sud Italia ha un solo incubatore certificato ad esclusione della Sicilia dove, ad oggi, non risulta nessun ente di questo tipo.
Di seguito l’elenco dei singoli incubatori*:
Basilicata
- Serea S.R.L., Potenza.
Calabria
- Entopan Innovation S.R.L., Caraffa di Catanzaro (CZ).
Campania
- 012Factory Società per Azioni, Società Benefit, Caserta;
- Campania Newsteel S.R.L. in liquidazione, Napoli.
Puglia
- The Hub Bari S.R.L., Bari.
Sardegna
- Abinsula S.R.L., Sassari:
- The Net Value S.R.L., Cagliari.
*Dati estrapolati dall’elenco presente su https://startup.registroimprese.it.
Immagine di copertina di Tyler Franta via Unsplash.