Trovare un solo aspetto per motivare la scelta di voler parlare di Kineton è davvero dura. La scale up campana in questi anni si è distinta per i progetti che sta portando avanti, i processi di open innovation che ha messo in atto e per le sue politiche aziendali a favore dei propri dipendenti. Ho cercato di fare il punto con il responsabile marketing dell’azienda, Angelo Ferraro. Il podcast che ne è venuto fuori cerca di racchiudere la complessità e la bellezza di Kineton, una realtà che è orgogliosamente del Sud Italia e che – ci auguriamo – possa diventare un modello per le altre aziende, startup, scale up o PMI nell’attenzione e nella cura dell’intero modello di sviluppo.
Una crescita su tre pilastri: media, automotive e telco.
Il primo aspetto che viene fuori dalla storia di Kineton è la crescita esponenziale che questa azienda ha avuto in questi primi anni di vita. Lo racconta molto bene Angelo nell’intervista, mettendo in risalto come i tre ambiti in cui opera oggi Kineton siano – di fatto – sempre stati presenti. Parliamo di media, automotive e telco: tre settori che rispecchiano le competenze e il percorso formativo e aziendale che ha portato 10 professionisti nel marzo 2017 a fondare Kineton. Oggi l’azienda conta 246 persone: un capitale umano costruito con una mission precisa, totalmente concentrata sul benessere del lavoratore.
Open Innovation come stimolo per l’inventiva dei propri dipendenti
L’altro aspetto che è interessante indagare nella storia di Kineton è composto dai vari processi di Open Innovation che l’azienda ha intrapreso fino a qui. Due aziende su tutte Sky e Chrysler FCA hanno implementato soluzioni che sono state sviluppate dai dipendenti di Kineton. Un rapporto fruttuoso per tutti, che ha portato Kineton a crescere rapidamente mantenendo però i piedi ben piantati a terra. È Angelo a specificare che al di là di queste grosse collaborazioni è nell’inventiva dei propri ingegneri che risiede la ricchezza di questa scale up.
Se ci fermassimo ai primi due elementi avremmo potuto affermare tranquillamente che Kineton sia una bella realtà tecnologica del Sud Italia che dialoga con grossi nomi dell’industria internazionale. In realtà, dal punto di vista sociale, Kineton ha tanto da insegnare proprio per la cura e l’attenzione che mette nel preservare i propri dipendenti.
Lo fa attraverso una Academy che – totalmente autofinanziata e istituita in collaborazione con alcuni atenei – permette agli studenti di imparare ciò che l’università non riesce loro a insegnare. Spiega Angelo che l’insegnamento accademico spesso non riesce a mantenere il passo con le esigenze del mercato, così Kineton ha pensato di strutturare dei corsi che fino a oggi hanno permesso a giovani studenti campani di accedere la mercato del lavoro.
Il benessere dei dipendenti vera ricchezza di Kineton
Ma l’attenzione di Kineton verso i propri dipendenti non si ferma qui. Il benessere del lavoratore secondo Kineton risiede infatti nella consapevolezza che ogni dipendente può disporre di un asilo nido aziendale, palestre con istruttore, sala musica, mensa con menu personalizzato e almeno due feste aziendali l’anno. Lo scopo? Offrire un luogo (non solo fisico) accogliente così da avere una garanzia sulla qualità del lavoro prodotto. Lo dice bene Angelo durante l’intervista: “Il nostro vero know-how, la nostra ricchezza è data dai dipendenti, non dai clienti. E il fatturato è una conseguenza delle condizioni di benessere e serenità che riusciamo a garantire ai nostri dipendenti”. Una frase che da sola racchiude un vero e proprio manifesto aziendale che viene espresso quotidianamente e orgogliosamente al Sud Italia.
Questo podcast è realizzato grazie a:
- Toti di muvapp.eu;
- Thamara;
- Giacomo di strettoincarena.it;
- Giuseppe di ardeek.com;
- Riccardo di refacturing.it;
- Francesco;
- Mattia di verdepinguino.com;
- Angela;
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- Francesco di idibgroup.com;
- Luca di facebook.com/bigdata4you;
- Francesco di ecofactory.eu.
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Foto di copertina di Dawid Zawiła via Unsplash